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Ferguson: un recupero per puntare alle stelle (Più Stadio)

Il capitano Lewis Ferguson è solo momentaneamente fermo ai box: dopo una stagione esaltante c’è voglia di rientrare e dare una mano alla squadra

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Lewis Ferguson - Damiano Fiorentini / 1000cuorirossoblù.it
Lewis Ferguson - Damiano Fiorentini / 1000cuorirossoblù.it

La terza stagione di Ferguson in rossoblu inizia con la riabilitazione. Dopo lo sfortunato infortunio contro il Monza, il trequartista vuole recuperare per portare la sua classe nuovamente al servizio dei compagni.

All’Isokinetic, si sta sforzando per rientrare il prima possibile ed alle migliori condizioni. Un “prima possibile” che coinciderà probabilmente con la terza, o la quarta, gara della prima fase di Champions. Dopo le prime due gare (settembre e i primi giorni di ottobre), infatti, la terza serata europea sarà tra 24 e 26 ottobre. E la quarta, durante la prima settimana utile di novembre (5 e 6).

Due stagioni in rossoblù

Dal suo arrivo, Ferguson è sempre stato una pedina chiave nelle rotazioni, sia durante l’ultimo periodo di Sinisa, sia per tutta l’era Motta. Inizialmente partendo dalla panchina, si è guadagnato molto spazio subentrando, con 32 presenze nel primo anno. I 7 gol dimostrano come si sia conquistato tempo di gioco durante la stagione, risultando sempre decisivo. Mancavano ancora gli assist, arrivati in grande quantità durante la scorsa stagione (6 gol, 5 assist, di cui uno in coppa).

Infatti, il suo apporto è stato fondamentale anche nella seconda annata, giocando una gara in meno per infortunio, ma collezionando 400 minuti in più in Serie A. I suoi gol pesanti, come quelli inflitti a Lazio, Juve e Atalanta, hanno trascinato il Bologna in Coppa dei Campioni, ed ora vuole giocarla. Nel marasma di giocatori in fuga, lui resta e lavora duro.

Ferguson protagonista e futuro leader?

Nell’attesa del suo ritorno, c’è Fabbian pronto a guadagnare minuti. Ma, se tornerà in condizione, il tempo di gioco dello scozzese salirà immediatamente, perché un giocatore totale come lui a Bologna non c’è. Abile in ogni zona del centrocampo, il suo grande fiuto del gol basterebbe a renderlo indispensabile, ma ha anche nel passaggio una grande dote. E poi è un mastino instancabile, di quelli che servono per sognare in grande.

Nella crescita dei rossoblu l’impronta del trequartista è evidente, ma queste doti, unite all’attaccamento, lo possono rendere anche un grande leader per il Bologna del futuro.

(Fonte – Più Stadio, Davide Centonze)

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