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Fiorentina vs Bologna 2 a 1: la cronaca del match – 16 set

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Allo stadio Artemio Franchi, Fiorentina e Bologna si danno battaglia per muovere la classifica e aumentare l’autostima a mille. Tra le due squadre la spunta il team dell’ex allenatore Stefano Pioli. Non basta la rete del solito Palacio a tenere a galla un Bfc discreto, anche se mediocre. I rossoblù sono però anche sfortunati, visto il palo colpito da Don Rodrigo all’84’. Probabilmente anche mister Donadoni ha delle responsabilità sulla sconfitta, a causa di alcune scelte poco convincenti, come l’esclusione da ogni rotazione di Mattia Destro e la conferma di Erick Pulgar, autore di una pessima prestazione contro il Napoli.
Ma analizziamo con calma i momenti salienti del match.
Il primo tempo non concede grandissime emozioni. I ritmi sono davvero molto bassi. La Fiorentina fa girare la palla con l’abile Veretout che fa da metronomo in mezzo al campo. I felsinei invece si rifugiano costantemente dietro alla linea della palla, avanzando un timido pressing unicamente con Palacio. Il bunker petroniano concede davvero poco ai viola, anche se i fiorentini creano alcuni pericoli una volta che i ragazzi di Donadoni abbassano troppo il baricentro. Nonostante ciò, la prima vera occasione della partita capita sui piedi di Palacio. Siamo al 30′, quando Verdi si muove tra le linee ed inventa un assist magistrale per El Trenza. Il 35enne argentino attacca molto bene lo spazio, ma la bella chiusura di Astori lo costringe a mirare al primo palo, senza successo. Il risveglio emiliano accende la partita, che si fa ad un tratto più frizzante. Le squadre si allungano e gli spazi aumentano. I contropiedi sono il pane per uno come Chiesa, e ben presto i bolognesi se ne rendono conto. Al 40′ il figlio d’arte riparte pericolosamente, si accentra e lascia partire un destro potente ma poco preciso, bloccato abbastanza facilmente da Mirante. Tre minuti dopo è sempre Chiesa a provarci e stavolta con una cavalcata solitaria palla al piede. I cinquanta metri a tutta birra sfiancano però la velocissima ala, che arriva al limite dell’area e tira debolmente a lato. Il primo tempo finisce a reti bianche.
Le squadre rientrano dall’intervallo senza grossi cambiamenti, se non unica sostituzione adoperata da Pioli: fuori l’opaco Benassi per lasciare spazio allo scalpitante Dias. Le due squadre mostrano decisamente altro piglio rispetto alla prima frazione di gioco. La Fiorentina spinge immediatamente sull’acceleratore, mettendo leggermente alle corde il Bologna, che risulta comunque molto compatto. Gli ospiti però non fanno i conti con un Federico Chiesa assetato di gol e così, al 51′, il punteggio cambia. Il numero 25 viola sorprende la squadra di Donadoni che stava rientrando in difesa dopo una bella azione offensiva. Chiesa si accentra e lascia partire un meraviglioso tiro a giro che si infila nel sette a due millimetri dal palo. Assolutamente imprendibile per Mirante. Il Bfc però non ci sta. Il gol brucia perché arrivato proprio nel momento di minore sofferenza. Così, ci pensa Palacio a caricarsi il peso della squadra e dopo neanche cento secondi El Trenza riporta il risultato in parità. Don Rodrigo riceve palla e appoggia di prima a Taider con l’esterno del piede destro. Saphir non ci pensa su due volte e si inventa un ottimo cross filtrante di ritorno per l’ex Inter, che brucia Astori a suon di sportellate e poi fulmina Sportiello con una fucilata nel sette. 1 a 1. La partita a questo punto si fa più incerta che mai. Le due squadre hanno paura di subire il gol, ma non rinunciano ad attaccare. I padroni di casa si affidano alla caparbietà di Simeone poiché Chiesa è davvero molto stanco. I rossoblù invece aspettano un lampo di genio di Verdi che non arriverà mai: la sua serata è nata sotto una cattiva stella.
A questo punto, ogni errore può costare caro, carissimo. E come al solito, è il Bologna a commetterlo, dimostrandosi una delle squadre più distratte del campionato. Questione di mentalità? Forse non lo sapremo mai. Ad ogni modo, il nuovo vantaggio della Fiorentina arriva al 69′, con il colpo di testa di Pezzella, dimenticato dalla retroguardia felsinea, su ottimo angolo di Biraghi. Distrazione letale. I petroniani hanno un momento di flessione che fortunatamente non viene colto dai viola. Donadoni supera questa crisi con l’inserimento delle due punte Okwonkwo e Petkovic, ma non Destro. Ormai è rottura totale tra il bomber e il mister, ma certamente un attaccante del calibro di Mattia avrebbe fatto bene al Bfc, così come Mbaye titolare al posto di Krafth. Ma non c’è tempo per i rimpianti. I diversi assetti felsinei non cambiano la costante di questo Bologna: Rodrigo Palacio. È sempre lui a portare la squadra sulle spalle e a creare i maggiori pericoli. Il palo centrato all’84’ grida vendetta al cielo, ma i lamenti e gli sforzi dei rossoblù si perdono nel vento. La Fiorentina porta a casa i tre punti, il Bologna la consapevolezza di avere in rosa due valori aggiunti, ovvero Palacio e Poli. Ma tutto questo non basta ai petroniani. La squadra rimane mediocre più nell’atteggiamento che nel valore tecnico. Tuttavia, quest’oggi, i due boia dei bolognesi sono stati l’allenatore e la sfortuna. Il mister di origini bergamasche avrà tante cose da rivedere sulla gestione del match e soprattutto sulle scelte fatte. D’altro canto, quella palla soffiata sul palo dalla scalogna ha determinato il risultato della partita. Senza ombra di dubbio.

Fonte immagine di copertina: Tuttosport.com

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