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Forcing – Marazzina: “Giocare contro il Chievo è un’arma a doppio taglio”

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Dall’altra parte dell’oceano, con i continui scherzi della chiamata tramite Whatsapp, siamo riusciti a capire cosa stia progettando Massimo Marazzina: “Ho un mio centro sportivo, dove si alleneranno i bambini”. La struttura è ancora in allestimento, ma sotto il sole di Miami l’ex giocatore di Bologna e Chievo – insieme alla famiglia – ha ormai consolidato la nuova vita, unendo anche il footvolley (“Se a Pippo serve un attaccante negli ultimi minuti…”) e lo sguardo al nostro paese (“Quando vengo in Italia, mi fanno fare Quelli che il calcio col Chievo. Se va in B, mi toccherà venire a fare il Bologna…”). E proprio da qui partiamo.

Allora, Massimo, inizierei l’intervista con un piccolo ricordo di Bologna.
“Beh, più che piccolo, io direi un grande ricordo perché sono riuscito a far ricredere molta gente. Arrivato con un po’ di scetticismo, non mi ha regalato niente nessuno e mi sono fatto apprezzare per quello che sono. Ho dato tanto e ho ricevuto tanto”

Infatti, ricordiamo soprattutto la stagione 2007-2008: 23 gol e Arrigoni in panchina.
“Sì, diciamo che abbiamo finito in bellezza, anche se comunque gli anni precedenti, sotto il profilo dei gol, non erano andati male. Io ero arrivato per quello, non avevo scelto Bologna a caso, per la città o per il cibo: sapevo di andare in una società gloriosa che voleva tornare ai vertici, ero sicuro di me stesso e mi sono detto che – nel caso avessi fatto bene – quella sarebbe stata la piazza giusta per favorire tutto ciò”

Ai vertici, invece, spostandoci un po’ più a nord, sei riuscito a portare il Chievo.
“Sì, quella è un’altra storia, un altro periodo, un’altra età e, insieme, altre emozioni. Alla fine, però, sono sempre state grandi soddisfazioni, anche perché quelli sono gli anni che mi hanno fatto diventare giocatore. È chiaro che l’altra parte del cuore sta lì”

Oltre all’età, che differenze hai trovato tra le due piazze?
“Se col Chievo fai bene, comunque la dimensione resta uguale. Bologna è una squadra con una storia, con un passato, dei giocatori molto più importanti di me hanno vestito quella maglia ed è chiaro che – con tutto il rispetto per la maglia del Chievo – quella rossoblù ha tutto un altro peso. E di ciò te ne accorgi un po’ da tutto, a partire dai ‘vip’ che tifano la squadra e vanno la domenica allo stadio.
I veneti hanno un altro tipo di seguito. Non dico sia meglio uno piuttosto che l’altro, solo che hanno dei target completamente diversi”

Pur avendo target diversi sotto questi punti di vista, le due compagini sono distanti di poche posizioni in classifica. Pur essendo a Miami, riesci a seguire le vicende nostrane?
“Sì, sì, anche perché due settimane fa ero in Italia alla partita del Chievo. Del Bologna non posso parlare direttamente, ma dei mussi sì, e non c’è un aggettivo che serve a descrivere come se la stiano passando. Il Bologna è una squadra costruita per salvarsi, non per altro, e onestamente credo sia in linea per quello. Il Chievo, invece, è un altro discorso”

Fermandoci un attimo sui prossimi avversari del Bologna: che idea ti sei fatto della penalizzazione datagli quest’estate?
“Mah, mi sono fatto l’idea che ho visto una squadra impresentabile, e quindi i miei pensieri sono due: se i giocatori si sono spaventati e non sono venuti perché avevano paura di non sapere se avrebbero giocato in Serie A o in Serie B, è un discorso; se, invece, è stato costruito così per salvarsi, qualcuno ha fatto male i conti e, se fossi il presidente, vorrei essere messo al corrente di questo. Tu non puoi pensare di rimanere nella massima lega con una squadra così, se l’hai fatta apposta, anche per rispetto degli abbonati, della Serie A e di chi guarda le partite”

Certo, infatti rischi di rovinare anche quelle piccole plusvalenze che potresti ricavare da giocatori come Giaccherini o Stepinski.
“Sì, ma qualche scommessa ci vuole. Prendo l’esempio degli attaccanti: non ce ne sono che abbiano un background degno di nota. Non è che dici ‘vabbè, l’anno prima ha fatto 20 gol in Serie B, quindi i gol li sa fare’. Come puoi pensare che quest’anno inizino a farli? Se non tiri, non segni”

Chi ha avuto problemi a segnare, almeno nelle prime giornate, è stato anche il Bologna. Che ne pensi?
“Non hanno l’attaccante famoso che dici ‘confidiamo in lui perché ha sempre fatto gol e sempre lo farà’. È normale sia una squadra che deve giocare di collettivo, cercando di esaltare i singoli perché – come tutte le squadre medio basse – non hanno il fuoriclasse che ti fa la giocata.
Comunque mi sembra che il Bologna, quando perde le partite, se le gioca; dalla parte del Chievo, no”

Abbiamo letto delle tue dichiarazioni dell’anno scorso, riguardo a Destro, in cui predicavi si facesse chiarezza sulla sua situazione. Invece, nuovo anno e continua a non giocare: le tue considerazioni rimangono tali?
“Non conosco le vicende interne, ma l’allenatore non si dà le martellate sui coglioni: se uno non gioca è perché l’altro fa meglio. Poi, magari, può fare come ho fatto io, che se non ti senti apprezzato in un posto, vai altrove. Poi sta a te, non avresti più scusanti. Io l’ho fatto un po’ di volte, per esempio andando in B per cercare di vincere il campionato, e ti prendi grandi soddisfazioni. Io gli suggerirei questo, e anche se lo stipendio rimane importante, lo dimezzi: io, a Bologna, ho fatto così”

Che pronostico hai per il Bologna? Contro il Chievo si parla addirittura di “ultima spiaggia”…
“Giocare contro il Chievo, ora, è un’arma a doppio taglio: per la legge delle probabilità, prima o poi una la giocheranno bene e la vinceranno. A chi succederà, prenderà una batosta morale sui giornali impressionante. Nel calcio ci sta tutto, anche che vinca, si sblocchi e faccia un campionato dignitoso…ma, al momento, non vedo perché debba succedere”

Hanno esonerato D’Anna e preso Ventura, il grande criticato dell’ultimo anno. Quando è successo, cos’hai pensato?
“Lorenzo l’avevo sentito sia l’anno scorso, sia all’inizio del ritiro, e aveva fatto bene perché aveva giocatori: gli hanno levato Castro e non è stato rimpiazzato, gli hanno levato Inglese e idem. Io non dò nemmeno responsabilità a Ventura perché, se non c’è squadra, l’allenatore non può fare granché. Di colpe gliene darei 20-30%, a stare pure largo, perché sono i giocatori ad andare in campo. Io ho avuti allenatori bravi, scarsi, idioti e stupidi, ma alla fine la differenza viene fatta dal gruppo in campo”

E con Pippo? L’hai sentito, hai rapporti d’amicizia o nulla?
“No, no. Con Pippo siamo stati avversari, ma non lo sento. Mi dispiace, però, sia messo in discussione.
È il destino degli allenatori…”

…vedi anche Andreazzoli.
“Ah, l’hanno mandato via?! Fino a due settimane fa dicevano che faceva giocare bene la squadra. Chi hanno preso?”

Iachini. Già presentato.
“Ah, ecco. Vedi? Io Iachini l’avrei visto bene col Chievo. Lui è un cagnaccio, che fa lottare la squadra e ci mette rabbia”

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