Bologna FC
Forever Rossoblù
Sosta per le nazionali: l’occasione perfetta per ricaricare le pile e prepararsi al meglio al rush finale. Con una domanda che sorge spontanea: a tre quarti della stagione ’18-’19, come se la passa l’ideale undici titolare ( più panchina e tribuna) di ex rossoblù sparsi per l’Italia, l’Europa, il Mondo? Andiamo a vederlo insieme.
PORTIERI: titolare troviamo lui, quell’Emiliano Viviano tornato in Italia a gennaio, dopo la fallimentare esperienza di Lisbona (come Sinisa) ed oggi numero uno incontrastato della difesa spallina: 8 partite e 14 goal subiti finora, media forse migliorabile, ma che comunque non gli ha impedito nelle ultime giornate di avere un ruolo da protagonista, specie contro la Roma, per portare a casa i tre punti finali. Come secondo ecco Antonio Mirante, che da sostituto di Olsen si è fatto trovare più che pronto. Terzo, infine, Gianluca Curci: portiere dell’Hammarby, in Svezia, dove spesso e volentieri difende i pali dal primo minuto.
DIFENSORI: In un’ipotesi di difesa a 4, a destra ecco Emil Krafth, titolarissimo nell’Amiens (serie A francese), dove lo svedese classe ’94 (compagno di nazionale di Helander) ha trovato la sua dimensione: 27 presenze finora (solo una volta in panchina) e pure una rete contro lo Strasburgo. Al centro della difesa, ecco Domenico Maietta, capitano e titolarissimo con Andreazzoli, panchinaro con Iachini, nuovamente al centro del progetto tecnico col secondo ribaltone. A fianco a lui, un nome da Iliade, quel Marios Oikonomou passato in via definitiva a gennaio all’Aek Atene, dove è titolare inamovibile. A sinistra troviamo sir Adam, dal cognome inconfondibilmente targato Bassa: Masina. Emigrato Oltremanica, nell’estate scorsa, per cercare fortuna al Watford, dove in assenza di Holebas (che rimane titolare) si fa valere sia in campionato (titolare contro Liverpool e City) che in Fa Cup (dove la sua squadra ha raggiunto una storica semifinale). Panchina per Alex Ferrari, che nella Genova blucerchiata ha giocato col contagocce, e Luca Rossettini, caduto in disgrazia nelle gerarchie di Di Carlo nell’ultimo mese (non gioca dall’8 febbraio). Situazione diversa per Sebastièn De Maio, che dopo l’addio di Nicola (con cui era comunque titolare), affronta ora l’incognita dell’era Tudor.
CENTROCAMPISTI: Amadou Diawara sperava di avere maggior spazio con Carlo Ancelotti: l”infortunio occorso nell’ultimo match casalingo con l’Udinese, gli ha fatto chiudere anzitempo una stagione nel complesso grigia. Annata più fortunata invece per Daniel Bessa, che nella Genova rossoblù, nonostante i tanti cambi in panchina, ha trovato la sua dimensione (con goal del pareggio allo Juventus Stadium), risultando titolare sia con Ballardini che con Juric e Prandelli; titolarissimo sull’altra sponda della Lanterna Albin Ekdal, elemento imprescindibile dello scacchiere di Giampaolo, così come Gaston Ramirez, più discontinuo, ma a segno già 4 volte dopo 18 partite. Posto da titolare anche per Kingsley Michael, che nel Perugia di Alessandro Nesta, in serie B, si è fatto la ossa provando un po’ tutti i ruoli (dall’esterno di centrocampo alla mezzala, fino in talune occasioni alla seconda punta), risultando pronto, l’anno prossimo, per il ritorno alla casa madre. Per Federico Di Francesco, protagonista nell’estate scorsa dello scambio con Falcinelli, bene all’inizio, come esterno nell’attacco di De Zerbi, in calo alla lunga, con ritorno da titolare nell’ultima partita dopo un’assenza dal campo di quasi due mesi. Saphir Taider ha invece cominciato alla grande nel Montreal: due goal e un assist nelle prime tre partite.
ATTACCO: un voto alla prima stagione napoletana di Simone Verdi? Sufficienza striminzita, anche a causa di un infortunio capace di tenerlo fuori tutto novembre: nel complesso, 14 presenze in campionato (poche volte da titolare), condite da 2 reti, più una in Europa League. A fargli compagnia lì davanti, Manolo Gabbiadini, tornato a gennaio in Italia dopo due anni e a segno già 3 volte nelle 9 partite giocate da qui a gennaio (pur entrando spesso a partita in corso). Capitolo Emanuele Giaccherini: nonostante l’età avanzata, tra i leader del Chievo alla deriva, unico a lottare e dar tutto fino all’ultimo (finora 22 presenze e 3 reti). E a proposito di senilità: Alessandro Diamanti è ormai ad un passo dalle 36 primavere, ma questo non gli impedisce di avere un ruolo da protagonista nel Livorno in serie B, risultando ad un passio dalla doppia cifra in termini di reti. Chiudiamo con due prodotti bigoniani ceduti la scorsa estate: anzi tre. Il primo: Bruno Petkovic, star della Dinamo Zagabria ad un passo dallo scudetto. Il secondo: Felipe Avenatti, punta all’occorrenza trequartista dell’impronunciabile Kortrijk (serie A belga, 8 reti in 21 presenze). L’ultimo: Cesar Falletti, alfiere del Palermo in corsa per la A. Fermi tutti: ce n’è anche un altro. Quell’ Orji Okwonkwo partito a gennaio sulla tratta Bologna-Montreal, come tanti altri prima di lui: domenica scorsa ha trovato il primo goal, un buon auspicio per il proseguo del campionato.
ALLENATORE: il bilancio per Stefano Pioli alla Fiorentina non è nel complesso positivo: fuori dalla corsa Europa a marzo, con l’ingombrante ombra di Di Francesco all’orizzonte. Solo il ritorno della semifinale di Coppa Italia potrebbe convincere i dirigenti alla conferma: ma c’è da espugnare un campo ostico, quello dell’Atleti Azzurri di Bergamo. Va meglio a Diego Lopez, che, dopo il titolo dell’anno scorso, vuol replicare quest’anno, con un avvio formidabile in termini di punti e vittorie.
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