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Forever Rossoblu “Special Edition”: Adailton

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Se qualcuno mi avesse detto 3 mesi fa che avrei fatto un intervista ad Adailton per un sito di tifosi del Bologna, avrei pensato che questo qualcuno era abbastanza in là con il tasso alcolico.

Invece no, aveva ragione lui!!! Ragazzi, oggi ho incontrato “Ada” a Verona nella splendida cornice di Piazza delle Erbe, uno dei posti più belli della città scaligera e, con quella grande cortesia e disponibilità che lo contraddistingue da sempre, ho passato una buona mezzora con lui a rivangare vecchi ricordi (soprattutto in chiave bolognese) e a parlare del suo futuro.

Molto onestamente devo dire in molti momenti mi sono emozionato non poco e non penso perché sia stata la mia prima intervista in assoluto.

Penso di non sbagliarmi dicendo che Ada è rimasto nei cuori della tifoseria rossoblù (ma in generale in tutti i posti in cui ha giocato) per essersi distinto per le sue grandissime qualità umane prima che sportive: sicuramente si tratta di un Campione di calcio conla Cmaiuscola di grandissima caratura che solo situazioni girate non nel verso giusto (nel calcio regna anche l’imponderabile) non lo hanno elevato al rango di mostri sacri del pallone mondiale.

Ada rappresenta un po’ la sintesi del mio giocatore ideale, è brasiliano (sapete che con il Brasile ho un legame particolare), ha giocato nella mia squadra del Cuore (e come ha giocato!!) ed è un grandissimo specialista nel gesto tecnico che maggiormente adoro in un giocatore di calcio, il gol su punizione a scavalcare la barriera in quell’angolino dove il portiere non potrà mai arrivarci.

Prima di cominciare l’intervista (che spero non sia troppo banale), vorrei ringraziare di cuore oltre che ovviamente Ada, Danieleang per avermi messo in contatto con lui tramite Matteo Mascetti (che ringrazio), mia moglie per il supporto e la pazienza (c’era il figlioletto che correva perla Piazza Erbe…) e tutti i ragazzi di millecuori (My e Danilo in primis).

 

MILLECUORI: Ada, sei sempre rimasto nei cuori di tutti, un grandissimo Campione prima nella vita poi nel calcio.

ADA: Io credo tanto che il nostro sia un mestiere bellissimo che coinvolge la passione di tanti tifosi ed è bello condividere questa passione. Non mi sento superiore a nessuno solo perché vado in campo, io rappresento solo qualcosa di grande ossia i colori della squadra e della città. E’ bello condividere soprattutto momenti belli (ovvio) ma anche i momenti meno belli (si parla sempre di uno sport). I tifosi sono la parte del calcio che rimane, il giocatore se ne può andare ma i tifosi rimangono a tifare per quei colori con grande passione e quindi grande rispetto per loro innanzitutto.

MILLECUORI: veniamo subito al punto che interessa un po’ tutti i tifosi rossoblù, la tua carriera nel Bologna. 31 agosto 2007, che succede?

ADA: succede che dopo una trattativa molto difficile, lascio il ritiro del Genoa (col quale avevo appena conquistatola Serie A) e arrivo a Bologna. Appena arrivato ho capito di aver fatto la scelta giusta, ho trovato subito l’ambiente ideale, dalla squadra, alla città, alla grande voglia del presidente. Sono situazioni che non capitano tutti i giorni.

MILLECUORI: dopo 3 giorni, il debutto e gol aLa Spezia.

ADA: sì, ero appena arrivato, entro dalla panchina e segno il secondo gol, meglio di così…Tra l’altro il Bologna era partito un po’ così quell’anno (pareggio in casa con il Rimini e gioco non proprio brillante, ndr) quindi è stata una vittoria importante.

MILLECUORI: e poi la partita dopo il match-point con il Ravenna al 92’.

ADA: guarda è la situazione che pensi tante volte in allenamento, è il sogno di ogni calciatore, partita in pareggio al novantesimo, una punizione da battere. Quando sei lì ti chiedi…e adesso, che succede? Allora, sto sistemando il pallone arriva Castellini e mi fa “Guarda che è l’ultima palla, appena calci l’arbitro fischia, quindi devi fare gol”. Gli rispondo “Ti ringrazio che non mi metti pressione” (ride). Faccio gol e lui per primo come capitano viene ad abbracciarmi. E’ stato bellissimo, una grandissima emozione, aver fatto vincere il Bologna. Era passato così poco tempo dal mio arrivo a Bologna ed ero già così parte del gruppo.

MILLECUORI: quel giorno (come sempre da abbonato storico) io ero allo Stadio, mi giro verso il mio amico del cuore (Pigi, in arte Petisso, più avanti ci sarà una sua domanda ndr) e gli dico “questo giocatore è un lusso perla Serie B, con lui veniamo su sicuri”. E infatti a fine campionato veniamo su, finalmente ritorniamo in serie A.

ADA: guarda, bellissimo. Mi ricordo ancora in Piazza Maggiore con il pullman, un mare di gente, tutti con le sciarpe rossoblù. Vedevo proprio nella gente quella fame di tornare nella massima serie, di tornare ad essere protagonista come una volta. Abbiamo fatto un campionato incredibile, 84 punti e regalare queste emozioni alla gente è la cosa più bella del calcio.

MILLECUORI: e qui, a differenza di Genova,la Serie Ate la sei giocata.

ADA: vero. Il primo anno è stato un anno difficile per me perché giocavo molto fuori ruolo (giocava spesso esterno destro, ma come si fa?? ndr) e ti porti dietro quella sensazione di non riuscire a esprimere completamente il tuo potenziale, però me la sono giocata e ho provato a dare il massimo.

MILLECUORI: il secondo anno (2009-2010) invece, le cose sono andate nettamente meglio.

ADA: sì. Il secondo anno mi sono ritrovato a giocare nel mio ruolo e mi sono conquistato il posto da titolare, ero partito dalla panchina e mi sono tolto parecchie soddisfazioni. E’ stata principalmente una vittoria mia personale di mostrare a me stesso e a tutti quelli che non ci credevano, che potevo giocare bene al calcio in Serie A. Ecco, Bologna mi ha ridato questa grande fiducia in me stesso.

MILLECUORI: domanda scontata ma non si può a questo punto non parlare della fantastica tripletta a Genova.

ADA: partita incredibile. Penso sia stata indimenticabile non solo per me ma anche per i nostri tifosi. Essere indietro tre volte in trasferta con il Genoa che in quel periodo andava alla grande e andare a vincere, ti capita una volta sola nella vita.

MILLECUORI: ma rientrati nello spogliatoio dopo i 3 gol cosa ti hanno detto i tuoi compagni?

ADA: (sorride)….ehhhh mi ricordo la frase di Mingazzini che mi fa “se continui così puoi sfidare Messi”. Una battuta, certo, però è bello vedere come i tuoi compagni ti guardano sapendo che li hai trascinati alla vittoria, prendendo la squadra per mano e, ripeto, portandola alla vittoria.

MILLECUORI: e allora già che ci siamo godiamo fino in fondo, parliamo del gol del pareggio al92’a Torino conla Juve.

ADA: io penso che per un tifoso pareggiare a casa della Juve con un gol al secondo minuto di recupero sia perfetto, sia il massimo. Era la domenica prima di festeggiare il centenario, quindi un’occasione storica anche per quel motivo. Avevamo anche giocato benissimo, meritavamo tanto, è stata una grandissima soddisfazione personale e, credo per tutti quanti, incredibile. Mi ricordo che poi sono andato a cena con alcuni amici, tra questi c’erano anche milanisti e interisti i quali mi hanno offerto la cena per il gol fatto, dicevano che gli avevo fatto il più bel regalo del mondo!

MILLECUORI: quindi con il Bologna un rapporto speciale.

ADA: guarda col Bologna ho vissuto dei momenti importanti che rimarranno indelebili per tutta la mia vita e che racconterò a mio figlio.

MILLECUORI: parliamo di allenatori. Dei 5 allenatori che hai avuto a Bologna, se posso azzardare mi sembra che con Colomba hai avuto il miglior feeling.

ADA: infatti, io ho avuto un rapporto molto bello con lui perché è una persona fantastica. Bravissimo allenatore e persona incredibile: è stato bello anche pur essendoci stati a volte momenti di scontro, che ci possono stare durante la partita, si superavano arricchendosi entrambi. Spero che possa fare ancora molto bene in futuro.

MILLECUORI: ce ne sono tanti ma il gol più bello in maglia rossoblù?

ADA: mi è piaciuto molto quel gol in casa con il Siena, quella fucilata da fuori area, però guarda il secondo gol a Genova che fa il 3 a3, il mio secondo gol, mi arriva una palla al limite dell’area me la porto sul sinistro, evito l’intervento del difensore e sinistro a giro sotto la curva del Genoa…una serie di emozioni incredibili, tra l’altro io da ex…gol bello e speciale.

MILLECUORI: ti faccio una domanda che mi manda il mio amico Petisso, la cabala più bizzarra o divertente che hai mai visto nello spogliatoio (senza fare nomi).

ADA: ho visto di tutto, è difficile dirti, nel mondo del calcio ci sono dei personaggi incredibili. Ci sono dei giocatori che vogliono la fasciatura del piede che deve girare sempre uguale negli stessi punti, ho visto il massaggiatore diventare matto per rifare anche 4 volte la stessa fasciatura per farla proprio come la voleva il giocatore solo per un motivo di cabala, anche se in teoria la fasciatura andava bene. Oppure gente che si baciava i santini e poi se li metteva nei parastinchi!!! (risata di entrambi)

MILLECUORI: ti faccio una domanda su Di Vaio, tu sei un grande amico di Marco che viene a giocare giovedì un amichevole con i Montreal Impact contro il “suo” Bologna. Dimmi qualcosa su di lui.

ADA: Marco innanzitutto è un amico. Io e lui abbiamo giocato insieme a Genova, poi ci siamo ritrovati a Bologna, è stato Capitano, è stata una persona importantissima anche fuori dal campo. Lui è un esempio che ho sempre indicato ai giocatori più giovani e rimarrà uno dei giocatori più forti con cui ho giocato insieme. Mi auguro che possa avere ancora tante soddisfazioni anche in Canada, come ha avuto a Bologna. Lo chiamerò sicuramente per salutarlo quando arriverà in Italia per la tournee.

MILLECUORI: lo segui il Bologna quest’anno? Secondo te cos’è che non sta girando?

ADA: Non vedo le partite perché mi viene un po’ l’angoscia, seguo i risultati e vedo i gol. Per me il Bologna quest’anno ha una bellissima squadra, probabilmente i problemi che sta attraversando adesso sono legati al fatto che in estate si sono cambiati molti giocatori e fino ad ora non si è riusciti ancora a trovare l’amalgama e i meccanismi giusti e, credimi, è una situazione che succede spesso. Ma sono convinto che si risolleverà in fretta, è solo una questione di tempo.

MILLECUORI: a proposito, un pensiero su Gilardino.

ADA: Gila è un grande bomber che vede la porta, 150 gol in Serie A parlano da soli. Certo è che è un giocatore che ha bisogno di fiducia e soffre magari quando non ne ha.

MILLECUORI: chiusa la parentesi Bologna, adesso parliamo di te. Cosa stai facendo?

ADA: Sto sistemando tutte le mie cose per tornare in Brasile, partirò ai primi di dicembre per Porto Alegre (lui è di Rio Grande do Sul) e ho già dei contatti con 4/5 squadre brasiliane per giocare da gennaio (scoop!!). Non so ancora quale squadra, lo deciderò di persona negli incontri che avrò con i dirigenti delle varie squadre. E’ una cosa che ci tengo molto, riuscire a giocare nel mio Paese perché di fatto in Brasile ho giocato un campionato e mezzo quando ero un ragazzino, avevo 18 anni, e da allora sono sempre stato all’estero. Potere tornare a fare uno o due campionati, da giocatore vero, sarebbe il massimo. Ho tanta voglia di fare bene e di mettermi ancora in discussione.

MILLECUORI: quindi ti stai allenando? Come sei messo fisicamente?

ADA: mi alleno 5 volte a settimana con una squadra qui nel veronese, vado anche in palestra quindi sono in ottima forma.

MILLECUORI: il futuro lo vedi facendo la spola tra l’Italia e il Brasile? (domanda un po’ autobiografica, ndr)

ADA: sì è quello che vorrei fare. L’Italia è la mia seconda casa, ci sono tante cose che amo di questo Paese, tante cose che questo Paese mi ha dato. Sono grato all’Italia perché sono cresciuto e migliorato come uomo. Questo è l’atteggiamento che ho sempre avuto nel mio girovagare, cercare di prendere sempre il meglio della cultura del Paese dove ho vissuto in modo da arricchirmi interiormente.

MILLECUORI: nel tuo girovagare, sei arrivato fino in Romania, come ti sei trovato?

ADA: ti dico, è stato un po’ un cambiamento. Parlando di calcio è un campionato un po’ particolare, non è come l’italiano, non ha i campioni che ci sono qui. Per me è stata una bella soddisfazione giocare in una squadra che ha lottato tutti e due gli anni per vincere lo scudetto e ha giocato in Europa League, dove abbiamo fatto molto bene, per poco non siamo riusciti ad accedere alla fase ad eliminazione. Di fatto, abbiamo eliminato la Lazio dalla competizione rischiando addirittura di vincere all’Olimpico quindi, a livello calcistico sono state belle sensazioni. Certamente, come vita sono più indietro rispetto all’Italia. Mi hanno più volte chiesto dei rumeni come persone, ci tengo a dire che tutti i problemi che mi dicevano qua, là non li ho trovati per niente: sono persone estremamente gentili, disponibili, molto semplici ma anche pieni di calore.

MILLECUORI: nel sito millecuori tengo una rubrica chiamata Caminho ao Brasil 2014 dove ho fatto un pezzo su Zico, un mio idolo e, devo dire che tu mi ricordi lui nel battere le tue meravigliose punizioni. Qual è il tuo segreto?

ADA: in questa squadra dove mi sto allenando qui a Verona, l’allenatore mi ha chiesto di spiegare ai ragazzi come batto le punizioni. Loro provano a copiarmi, ma io gli dico che ognuno ha il suo modo di battere la punizione. Il segreto è tanto allenamento, tanta concentrazione quando si batte e cercare sempre di capire dov’è l’errore quando si sbaglia. Scherzando con i ragazzi dicevo che se volevano mettermi in difficoltà invece delle punizioni dovevano darmi da battere qualche rigore (ride).

MILLECUORI: parlami di questa cosa, com’è che per te è più difficile il rigore della punizione?

ADA: battere le punizioni mi è sempre piaciuto perché da bambino vedevo Zico e provavo a fare come lui. Adesso alla fine della carriera mi rendo conto di questa grande qualità di cui non ne ero tanto consapevole quando ero più giovane e infatti penso che allora non l’ho sfruttata appieno. Sembra strano dirlo, ma quando batto le punizioni, mi viene facile fare gol, mi viene naturale, senza fatica.

MILLECUORI: ultima cosa prima di salutarci, il motto del nostro sito è “sempre per unire mai per dividere”. Cosa ti viene in mente in proposito?

ADA: è una frase vincente. I vincenti sono così, si mettono insieme per vincere in qualsiasi situazione, nonostante i momenti di difficoltà. E’ facile battere quelli che cercano le divisioni al loro interno.

 

Caro Ada, Ti ringrazio di nuovo per questi momenti passati insieme (oggi ho coronato un sogno grazie a millecuori), e penso molto sinceramente (e non sono l’unico vero Gege?) che nel Bologna di oggi potresti giocare tranquillamente.

Un grandissimo bocca al lupo di cuore perla Tuanuova avventura nella Tua Terra verde-oro e restiamo in contatto, magari chissà che non ti venga a trovare nel mio prossimo viaggio da quelle parti ….

L’intervista….uno sprizz con Ada

Ada e Beto

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