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Gazzetta dello Sport – Bologna e la scuola olandese

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Interessante approfondimento oggi su Gazzetta dello Sport a firma di Andrea Tosi, che si occupa della “Scuola Olandese” bolognese. Fino a due anni fa infatti, nessun giocatore dei Paesi Bassi aveva mai vestito la maglia rossoblù, poi nell’estate del 2018 l’arrivo di Mitchell Dijks ha invertito la tendenza ed oggi vi sono ben tre olandesi in rosa visto l’arrivo di Stefano Denswil e Jerdy Schouten, e la loro è la nazione più rappresentata (a parte quella italiana ovviamente) nelle fila bolognesi.

Dijks è stato l’apripista della colonia olandese. Dopo un buon inizio, i problemi avuti dalla squadra sotto la guida Inzaghi lo avevano fatto finire un po’ nel dimenticatoio ma con Sinisa le sue qualità sono tornare prepotentemente a galla. Purtroppo sono state solo quattro le presenze del “Trattore” in questa stagione, colpito da un doppio infortunio più pesante del previsto.

Denswil, originario del Suriname dove il nome Stefano è molto comune, è arrivato veicolato da Dijks. I due avevano giocato assieme all’Ajax. Arrivato per fare il centrale di sinistra, Denswil ha avuto più difficoltà del previsto ad ambientarsi ed ora parrebbe essersi ritrovato proprio coprendo la zona dell’esterno difensivo sinistro, laddove opererebbe Dijks. La sua passione è il kick-boxing, con il quale si tiene in forma e che a suo dire aiuterebbe a velocizzare entrambi i piedi.

Schouten è l’ultimo ad essere stato inserito tra i titolari, bloccato dalla concorrenza di Poli, Medel e Dzemaili, ma nelle ultime gare ha dimostrato un enorme potenziale portando al centrocampo del Bologna ritmo e geometrie. Faccia e comportamenti da bravo ragazzo, il terzo componente della scuola olandese è parte integrante della rivoluzione dei giovani messa in atto da Sinisa.

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