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Gazzetta dello Sport – Serve una svolta per i nuovi stadi
Nell’articolo in uscita su Gazzetta dello Sport a cura di Marco Iaria, si parla della situazione stadi e della lettera che i dirigenti di CONI, FIGC e Lega Serie A hanno scritto al Presidente del Consiglio dei Ministri Conte ed ai Ministri competenti in materia di sport ed infrastrutture.
E’ da anni infatti che viene sottolineata l’importanza di avere stadi sostenibili, polifunzionali e all’avanguardia, perché necessari per colmare un gap non solo infrastrutturale ma anche economico con gli altri club europei. Ed è proprio in questo momento segnato dal Covid, che immaginando una futura ripartenza si deve tenere conto anche di questo problema.
Lo stato dell’arte è deprimente, le case dei tifosi non sono accoglienti ormai da anni, la presenza pubblica negli stadi italiani è assai superiore a quella nei paesi esteri e si traduce in una eccessiva burocrazia, che blocca migliorie e aggiornamenti. E così allo stadio ci vanno sempre meno persone, e questi contenitori, vuoti per la maggior parte dei giorni, non procurano ormai scarse entrate per le società, che non stanno più al passo con le loro competitor europee.
I benefici visti in Europa per in nuovi stadi sono molteplici, oltre alla miglior esperienza del tifoso, hanno consegnato alle società maggiori introiti, che si sono trasformati in maggiori assunzioni, maggior gettito fiscale e investimenti di varia natura. In più sono diminuiti gli scontri tra tifoserie.
E per farlo l’Italia deve non solo abbattere la pesante burocrazia (da noi i tempi per uno stadio vanno tra gli 8 e i 10, mentre all’estero si parla di 2/3 anni, e l’iter comporta 7 fasi invece che le 2/4 del resto d’Europa), ma anche quello di poter utilizzare nuove leve per rendere sostenibili i costi di ristrutturazione o costruzione, come ad esempio poter inserire nell’impianto ed avere un diritto di prelazione per svolgere attività commerciali, avere la gestione di un’area entro 2 km dall’impianto per i parcheggi ed anche, ma attualmente risulta ancora impossibile, poter inserire addirittura impianti residenziali nei progetti, in modo da avere ricavi extra.
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