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Bologna FC

Genoa-Bologna: Festa della Gioventù

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Genoa – Bologna è stata una partita che ha rasentato il confine dell’inutilità,  senza alcun senso apparente per entrambe le squadre (Genoa già in B, Bologna salvo da qualche giornata), se non per il regolare svolgimento del campionato che necessitava lo sviluppo di questo ultimo atto.

Rossoblù contro, si sarebbe potuto  dire, e per dare un senso compiuto a questo finale di stagione, entrambi gli allenatori hanno fatto largo uso   delle seconde linee, lasciando spazio a quei giocatori che hanno visto spesso dalla panchina le partite giocate dagli altri giocatori, i cosiddetti titolari.

Per questo motivo Sinisa Mihajlovic, dopo aver lasciato a casa quattro titolari e Viola, ha disegnato questo “undici”: Francesco Bardi(30) a difesa dei legni, difesa a tre con Wisdom Amey(16), Louis Binks(20) e Kevin Bonifazi (26), creando una media di 20,6 del pacchetto arretrato. Il disegno tattico dell’allenatore serbo continuava, con una linea centrale del campo all’insegna della titolarità: Michel Aebischer (25), Jerdy Schouten (25) e Nico Dominguez (23) venivano affiancati dai “quinti” Lorenzo De Silvestri (33), capitano e il più vecchio della compagnia, e Mitchell Dijks (29).  Niente di differente, rispetto alla difesa, sul fronte d’attacco: Antonio Raimondo (18 anni da poco compiuti) e Musa Barrow (23) a comporre l’avanti rossoblù. Insomma 3 trentenni in un mare di giovani e giovanissimi che hanno espugnato Marassi, contro un Genoa che, soprattutto nel secondo tempo, non ci stava a perdere l’ultima in casa, prima di sprofondare negli abissi della B.

 

Così messo in campo, il Bologna green aveva una media di 24,36, poco sopra alla media della rosa della prima squadra dello  Spezia di Thiago Motta (23,4) e subito sotto all’Empoli di Aurelio Andreazzoli (25,1). Seguono poi la Roma di Josè Mourinho (25,3) e, quarto, proprio il nostro Bologna con 25,6.

Se questo dato comunque inorgoglisce (anche se è sempre complicato estrapolare il dato di una partita secca e confrontarlo con una media campionato o dell’organico della prima squadra all’inizio dello stesso), il dato clamoroso è stato quello che si è sviluppato nel secondo tempo in punto cambi: Aaron Hickey (19), Nicola Bagnolini (18), Riccardo Stivanello (18), Kacper Urbanski (17 ) e Emanuel Vignato (21),  sono entrati per sostituire giocatori più anziani di loro (tranne Hickey e Vignato, anche se di poco), portando ad abbassare ulteriormente la media età della squadra in campo. 

Al di là della vittoria (risultato che ci interessa al momento poco o nulla), al di là del clean sheet (il tredicesimo di questo campionato, ndr) ottenuto con portieri e difesa non titolari  (e subito i detrattori diranno che affrontavamo una squadra ormai in disarmo), crediamo  vada esaltata la forte  volontà di un allenatore che, in trasferta,  ha fatto giocare (e in alcuni casi esordire) ben 5 Primavera nella stessa partita,  insieme ad una squadra di tantissimi giovani, con solo 3 trentenni a fare da chioccia.

Sapremo presto se Sinisa rimarrà sulla panchina rossoblù o se verrà avvicendato: ricordiamo comunque che questa ultima vittoria, per come è stata costruita,  è molto figlia sua ed è un proclama per il nostro futuro, fatto di tanti giovani di buon valore.

Per cui a nostro avviso, prima di lasciarlo andare, forse, sarebbe bene pensarci un attimo.

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