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Verso Genoa-Bologna, Patrone (PianetaGenoa): «Inizio di stagione sfortunato. Possibile esonero di Gilardino? Inspiegabile»

L’intervista al collega genoano Patrone, in cui ci presenta la situazione dei rossoblù liguri

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Il Genoa sotto la sua curva
I giocatori del Grifone sotto la curva (© Genoa CFC)

Domani alle 15, la sfida tra Genoa e Bologna. Per introdurre la sfida tra le due formazioni rossoblù, abbiamo fatto una chiacchierata con il collega di Pianeta Genoa, Francesco Patrone.

Lasciando un attimo da parte la gara contro il Bologna, qual è la situazione societaria attuale del Genoa: è giusto dire che A-Cap, avendo dei crediti nei confronti del fallito 777 Partners, ha preso il controllo del club?
«Sostanzialmente è così. La situazione del Genoa la accomuno a quella dell’Inter. Il club nerazzurro era in mano alla famiglia Zhang, e fallendo la restituzione del prestito, la proprietà è passata al fondo Oaktree che lo sta gestendo. L’obiettivo, penso, di Oaktree con l’Inter e di A-Cap (che è una compagnia assicurativa che pare abbia un portafoglio enorme) col Genoa sia quello di vendere la società e quindi nel frattempo renderla sempre più appetibile. L’unico modo è la permanenza in Serie A. E quindi a gennaio la squadra verrà sicuramente rinforzata per rimediare alle cessioni estive».

Intanto, il Grifone si è già mosso…
«Sì, il Genoa si è già mosso in questo mercato degli svincolati prendendo Gaston Pereiro

Gastón Pereiro, nuovo acquisto del Genoa, in allenamento

Gastón Pereiro, nuovo acquisto del Genoa, in allenamento (© Genoa CFC)

che potrebbe già giocare domani contro il Bologna! E poi c’è la trattativa con Mario Balotelli per ora in stallo. Il giocatore sarebbe fortemente voluto da Gilardino, ma a quanto pare lo stesso tecnico sarebbe a mio avviso assurdamente in bilico. E quindi l’arrivo di Super Mario è condizionato al risultato della partita di sabato e quindi alla permanenza di Gila».

Un esonero che arriverebbe alla prima vera difficoltà di Gilardino da quando è sulla panchina della squadra ligure. Ma, in assenza di una proprietà forte, chi prenderebbe questa decisione considerando che non c’è stato nessun cambio nei cambi dirigenziali…
«Questa possibilità di esonero non riesco a spiegarmela. Non so quanto di vero… Però questa decisione qualcuno in società la dovrà pur prendere. Il CEO Blazquez o il DS Ottolini qualcuno deciderà. Mi auguro che non si scelga un nome come Sampaoli solo per lo spettacolo. Ricordo che tre anni fa, 777, neo-proprietà allora, prese Shevchenko solo per il nome e fu un fallimento. Probabilmente senza quella scelta il Genoa si sarebbe salvato. Peraltro, se Shevchenko non aveva mai allenato in Italia, almeno aveva giocato, Sampaoli pure peggio. Mi auguro che non si vada in questa direzione, sarebbe un salto nel vuoto. E, permettimi la battuta, un allenatore col cognome che comincia per Samp non credo che sarebbe gradito!».

Guardando ora alla partita. Hai detto che è possibile che Pereiro giochi subito. Dove pensi giocherà? A centrocampo come fatto a volte Gudmundsson e quest’anno Malinovskyi o nella coppia d’attacco? E quale è la situazione nell’affollata infermeria del Genoa?
«Bisognerà capire il bollettino medico della squadra. L’ultimo infortunio è quello di Gollini, costretto ad un’operazione per un problema al femore. Al suo posto ci sarà Leali. Prima si era fatto male in Nazionale De Winter e prima ancora Vitinha. In totale, attualmente gli indisponibili sono circa 10, quasi una squadra. Per sabato si cercherà di recuperare almeno Bani, Frendrup e Messias e nel caso in cui quest’ultimo non riuscisse a recuperare, credo che giocherà Pereiro che dovrebbe fare il vice Messias appunto. E quindi giocherebbe nella coppia a supporto del centravanti che dovrebbe essere Pinamonti, anche perché Ekuban è indisponibile. Il problema dell’ultimo periodo dei rossoblù è proprio che con tanti infortuni non ha continuità di formazione soprattutto davanti. E infatti i numeri dicono un gol fatto nelle ultime tre, peraltro sul 5-0 a Bergamo».

Come vedi dall’esterno il Bologna?
«Non ho approfondito la situazione del Bologna. Però mi stupisce che una squadra che va in Champions League, e quindi con ingenti guadagni, non abbia fatto una campagna acquisti degna di nota. Fossi stato un tifoso del Bologna, probabilmente mi sarei aspettato qualche colpo di rilievo. Mentre, per quanto riguarda l’allenatore, la scelta di Italiano rientra nella logica viste le ottime stagioni fatte a Firenze».

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