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Genoa vs Bologna 1 a 1: la cronaca del match – 26 feb

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Due squadre in gravissima crisi di risultati si danno battaglia al Marassi per tentare di invertire la marcia e date una sterzata al campionato. Il Genoa si presenta con un nuovo allenatore, Andrea Mandorlini, e tanta voglia di dimenticare quel 5 a 0 rimediato a Pescara, che costò la panchina a Juric. Il Bologna invece arriva da una serie di quattro umilianti sconfitte, che hanno ridimensionato la fiducia del pubblico felsineo nei confronti della squadra. Il meteo è assolutamente perfetto per giocare a calcio, anche se la cornice di pubblico non è tra le migliori. La Gradinata Nord infatti è totalmente vuota, a causa della protesta dei supporters del Grifone nei confronti del presidente Preziosi, responsabile di aver smantellato una squadra assolutamente competitiva.
 
È con queste premesse che il Bologna calcia il primo pallone. I petroniani partono con un buon fraseggio, molto rapido e corto, anche se non crea grossi problemi al Genoa. I genovesi mostrano subito la loro pericolosità nelle ripartenze, a causa della velocità dei propri interpreti offensivi. Il match però prosegue su ritmi troppo lenti affinché le due formazioni riescano a farsi del male. Il Bfc ci prova per lo più con conclusioni dalla distanza da parte dei propri centrocampisti. È il caso di Viviani e Dzemaili. L’ex Latina e Roma al 20′ calcia con violenza verso la porta. La sua conclusione non sarebbe tra le più pericolose, ma il rimbalzo inganna Lamanna che smanaccia in calcio d’angolo. Il promesso sposo del Montreal Impact invece sfiora il gol al 36′. Dopo un’ottima incursione Krejcí scarica la sfera verso il limite dell’area, dove Blerim calcia un missile, neutralizzato da Burdisso, il quale si immola. Se il Bologna pensa di scardinare la retroguardia avversaria a suon di cannonate dalla distanza, diverso invece è l’approccio dei padroni di casa. Il Genoa sfrutta la velocità dei suoi esterni del 3-5-2, e soprattutto la catena di sinistra, composta da Hiljemark e Laxalt, pare funzionare alla grande. I continui cross e traversoni dovrebbero essere pane per i denti per Simeone e Pinilla, ma le due punte sono spesso imprecise sotto porta. L’unica azione degna di nota dei padroni di casa è una conclusione violenta di Rigoni al 31′, ribattuta da Masina con la schiena.
I cross del Genoa e i tiri dalla distanza del Bologna rendono questo primo tempo estremamente noioso ed equilibrato, e non è difficile immaginare che le due squadre vanno al riposo a reti bianche. Più che la fase di studio e di tattica, nel primo tempo è stata protagonista la paura di perdere. I padroni di casa cercavano per lo più di trovare le misure con le nuove indicazioni di Mandorlini, mentre gli ospiti cercavano per lo più di guadagnare autostima.
 
Tuttavia alla ripresa del gioco, le due formazioni sanno che il pareggio non è contemplato. Serve ottenere i tre punti per dare un segnale positivo. A questo punto le motivazioni sono l’aspetto più importante della sfida. E al 49′ emerge immediatamente la rabbia e la fame del Grifone. Simone scatta in mezzo ai due centrali felsinei e viene servito in profondità da un suo compagno. Il Cholito parte in posizione regolare e brucia i distratti Marios e Torosidis. A questo punto l’unico ostacolo tra il figlio d’arte e il gol è rappresentato da Mirante. Simeone si sposta la palla sul destro e finta di calciare, per poi invece dribblare Mirante. L’estremo difensore emiliano però non si fa ipnotizzare e intercetta il tentativo della punta. Il risultato rimane incollato dunque sullo 0 a 0 e il Genoa si dispera per la chance fallita. La squadra di Mandorlini è comunque in un grande momento e il Bfc comincia a faticare ad uscire prima dalla propria metà campo e poi addirittura dall’area di rigore. C’è bisogno di un guizzo. E indovinate un po’, questo guizzo arriva proprio da Dzemaili. Al 57′ lo svizzero è incontenibile e parte in velocità palla al piede. Dopo uno scatto di una quarantina di metri, il bomber dei felsinei, oggi in maglia giallo fosforescente, viene steso da Cataldi, in rimonta su di lui. L’ex Lazio viene ammonito e per la squadra di Donadoni c’è una punizione da ottima posizione. Sul punto di battuta ci sono Simone Verdi e Federico Viviani, ma la mattonella è decisamente quella del mediano. E infatti Viviani fa la magia: Lamanna si nasconde dietro la barriera e il centrocampista calcia nel sette del palo coperto dal portiere il pallone del vantaggio. Il risultato si sblocca e questo 1 a 0 suona tanto come una botta di autostima per gli emiliani. E così al 68′ capita addirittura la palla del 2 a 0. Dzemaili riceve palla da Krejcí e quasi in caduta fa partire un bolide verso Lamanna, il quale respinge come può. Sulla respinta si precipita Masina, ma il terzino incespica sul pallone e spreca tutto. Dopo aver fallito il raddoppio, la squadra di Donadoni comincia a perdere metri e a subire il ritorno progressivo dei padroni di casa. Le verticalizzazioni improvvise del Grifone mandano fuori giri la retroguardia greca del Bfc. La situazione comincia a sfuggire di mano alla squadra di Donadoni, e al 75′ arriva la prima beffa. Ennesima verticalizzazione in direzione di Simeone. Torosidis si lascia sfuggire la marcatura del centravanti ed è costretto a stenderlo con un intervento da dietro. Nonostante il fallo non fosse da ultimo uomo, l’entità dell’intervento costringe l’arbitro Rocchi ad estrarre il cartellino rosso. Questo episodio consente ai due tecnici di effettuare degli accorgimenti. Donadoni preleva Verdi per dare spazio ad Helander, incomprensibilmente lasciato in panchina. Mandorlini invece vuole dare più peso offensivo alla propria squadra e sostituisce Rigoni con Taarabt. L’uomo in più segna il dominio totale dei padroni di casa. All’83’ Lazovic serve Simeone, il quale tocca per beffare Mirante, ma il portiere non si fa sorprendere. Sulla ribattuta c’è ancora il Cholito che spara forte in girata, ma Oikonomou si immola ed evita il pareggio. Tre minuti più tardi è la volta di Taarabt a mettere i brividi al favoloso pubblico bolognese. Il neo entrato manda fuori giri Viviani con una finta e poi non ci pensa su due volte, calciando in porta. La conclusione è velenosa ma termina a lato di un metro. Ormai si tratta di un assedio del Grifone, con il Bologna che si difende come può ma soffre tantissimo. All’88’ anche la fortuna si oppone al Genoa. Lazovic salta gli ingenui Masina e Rizzo ed effettua un cross al bacio per Laxalt che spunta in spaccata sul secondo palo. Lo sforzo dell’ex della partita è notevole, ma la sfera carambola fortunatamente tra le braccia di Mirante. Gli uomini in maglia gialla sembrano aver pareggiato l’inferiorità numerica proprio grazie alla buona sorte. Ciò che accade al primo dei cinque minuti di recupero infatti ha dell’incredibile. Sugli sviluppi di un cross dell’instancabile Lazovic si scatena una mischia furibonda. La confusione è tantissima e l’unica cosa chiara è che Mirante para tutto ciò che gli capita vicino. In questo modo il risultato rimane a favore degli ospiti.
Il Bologna fa davvero di tutto per evitare il pareggio, ma Mandorlini si gioca la carta Ntcham. Il Genoa attacca con la forza della disperazione e al 94′ arriva il tanto cercato pareggio. La punta di colore riceve palla da Laxalt, si accentra e fa partire un destro di rara bellezza che lascia i felsinei di stucco. All’ultimo respiro il Grifone agguanta un pareggio assolutamente meritato, dopo gli sforzi effettuati. Rocchi decreta la fine del match.
 
Questo 1 a 1 consente alle due formazioni di muovere la classifica ma non accontenta veramente nessuno. Il Genoa ha il rammarico di aver sprecato davvero tantissimo. Il Bologna invece appare nettamente indietro di condizione e commette ancora numerose ingenuità. L’espulsione di Torosidis è la decima dei rossoblù, che risultano come i più cattivi della Serie A. Serve più attenzione e più lucidità tra i ragazzi di Donadoni. Non basta il 64% del possesso palla a creare le occasioni, specialmente quando la circolazione di palla è sterile. Petkovic si è battuto come un leone e Krejcí ha aiutato tanto la squadra, mentre Verdi è stato inconsistente. Tuttavia l’attacco rimane un grosso problema. Pochi schemi e idee, ma i giocatori offensivi non tentano mai un guizzo o una giocata straordinaria. Allo stesso tempo in difesa regnano le amnesie, aspetto inaccettabile in un reparto così carico di responsabilità e attenzioni.

In conclusione, il pareggio ottenuto oggi può far male perché è stato subito in rimonta. Tuttavia non possiamo parlare di due punti persi, ma di uno guadagnato. I problemi e le difficoltà sono ancora molti e questo 1 a 1 potrebbe servire come un piccolo per aumentare l’autostima dei felsinei.

 

Fonte immagine di copertina: It.eurosport.com

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