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Giorgia Segala (Tutto HellasVerona.it): “Lunedì sera occhio a Romulo. Pazzini non può risolvere tutti i problemi” – 17 nov
Nella marcia di avvicinamento a Hellas Verona – Bologna di lunedì sera abbiamo intervistato Giorgia Segala, collega di www.tuttohellasverona.it, che ha risposto a qualche domanda sullo stato di forma dei gialloblù, a soli tre giorni da quella che è la partita che chiude questo avvincente turno di campionato. Tanti i temi trattati dalla giornalista veronese, che possiamo qui leggere nell’intervista integrale!
L’Hellas è una squadra che, durante il mercato estivo, dopo la promozione dello scorso anno, ha deciso di puntare sia su giocatori esperti che conoscono la Serie A (Cerci e Caceres), sia su giovani promesse (Kean su tutti), mantenendo comunque l’ossatura dello scorso campionato. Cosa non sta funzionando finora?
“Sicuramente il cambio di categoria si è fatto sentire. Il problema più evidente, però, ritengo sia il numero di infortunati: il Verona gioca molto spesso con giocatori che non hanno, o hanno da poco, recuperato da infortuni di diversa natura, prevalentemente muscolare. Se diversi giocatori – anche giocatori chiave – sono in infermeria, non sono ovviamente in grado di affinare l’intesa con i propri compagni di squadra e recuperare la migliore condizione, oltre a non poter accumulare minuti nelle gambe. Questo incide, oltre che sullo stato fisico, anche su quello mentale: una squadra che non ha confidenza nei propri mezzi, poiché ridotti, è una squadra più debole di altre”.
Sei punti, penultimo posto in classifica in coabitazione con il Genoa e seconda peggior difesa del campionato. È davvero solo colpa di Fabio Pecchia, ritenuto, anche fuori dall’ambiente veronese, troppo acerbo per una panchina come quella gialloblù in questo momento?
“Se per acerbo si vuole alludere esclusivamente alla scarsa esperienza su una panchina da allenatore, Fabio Pecchia non si può definire più acerbo di Simone Inzaghi, che sta conducendo bene la sua Lazio da più di una stagione. Certamente non si possono fare paragoni tra due allenatori con differenti esperienze, idee e schemi di gioco, ma il punto è che la responsabilità dell’allenatore finisce laddove comincia quella dei giocatori. Pecchia è chiaramente il primo a rispondere del rendimento della squadra e, probabilmente, in questa parte di stagione non ha voluto sacrificare i suoi dogmi tattici in virtù dei giocatori, ma bisogna sapere quanta qualità di gioco si può ricavare da questa rosa. Sarà compito della dirigenza stabilire se e quanto l’allenatore abbia lavorato bene e quali rimedi approntare. Certo è che, nonostante gli eventuali limiti di un allenatore, è importante considerare anche i giocatori che gli vengono affidati e capire se sono state fatte scelte corrette o meno in sede di mercato”.
Si è parlato molto di un possibile addio di Giampaolo Pazzini da Verona dopo i recenti screzi con l’allenatore includendo, tra le più remote ipotesi, anche Bologna. Qual è la situazione del Pazzo, trascinatore e Capitano dell’Hellas?
“Si è alimentato un polverone forse eccessivo intorno a questa situazione. Pazzini è un giocatore fondamentale, ma bisogna capire che dalla Serie B alla Serie A il salto è notevole e cambiano ritmi e modi di giocare. L’ex Milan non è più giovanissimo ed è chiaro che, per evitare di bruciarlo, è fondamentale inserirlo in campo solo se e quando ci sono le condizioni per farlo rendere al meglio: questo è un compito che può spettare solo all’allenatore, che si prende la responsabilità di queste decisioni, giuste o sbagliate che siano. Bisogna considerare anche il resto della rosa: ci sono davvero giocatori che possono agire adeguatamente da filtro tra centrocampo e reparto offensivo, ad esempio? In Serie A è necessario maggiore ordine tattico, non si può ricorrere a “palla lunga per Pazzini, che poi ci pensa lui” come accadeva spesso e volentieri in B: c’è bisogno di più tecnica, tattica, più idee di gioco per arrivare in avanti. Il discorso, quindi, direi che si può estendere all’intera rosa, non solo a lui. Pazzini ad ogni modo è un lavoratore impeccabile, da capitano sa quando farsi da parte per il bene della squadra. Può dare sicuramente ancora molto, non solo a livello realizzativo ma anche per quanto riesce a trasmettere ai compagni. Tutto quello che è sorto intorno conseguentemente, poi, voci di mercato incluse, credo si possa archiviare alla voce chiacchiere da bar”.
Tanti, tantissimi i giocatori passati da entrambe le città e che hanno vestito tutte e due le maglie in questi ultimi anni. Mi concentrerei in particolare su Alex Ferrari: che stagione sta disputando il terzino in prestito dal club rossoblù?
“L’anno scorso ha fatto vedere buone cose in gialloblù, quest’anno invece è difficile tirare le somme considerando che è infortunato praticamente da due mesi, fatta eccezione per la partita di Torino del primo ottobre in cui ha stretto i denti per poter essere a disposizione del mister in un momento di emergenza. Non è ancora chiaro quando sarà in grado di rientrare in gruppo, ma più avanti potrà sicuramente dire la sua”.
Come sta preparando la partita (a livello di uomini e di schema) e qual è lo stato di forma della squadra di Pecchia? Chi sarà l’uomo gialloblù da tenere d’occhio per la squadra di Donadoni?
“La squadra prosegue nel suo lavoro, dovendo purtroppo fare a meno, ora come ora, di Ferrari, Kean e Zaccagni: quest’ultimo è stato messo temporaneamente fuori lista, considerando che si parla di almeno un mese di stop per lui; per sopperire alla sua mancanza, infatti, è stato inserito in lista Simone Calvano, che è già convocabile per la partita di lunedì. Anche Franco Zuculini, altro ex Bologna, è una pedina che per ora il Verona non ha potuto sfruttare: tornerà a disposizione probabilmente tra dicembre e gennaio. Romulo quando ci si mette sa essere una spina nel fianco per qualsiasi avversario, quindi credo sia lui il gialloblù da considerare maggiormente”.
Il giocatore che toglieresti ai rossoblù?
“Il reparto offensivo del Bologna in generale è da tenere d’occhio, con particolare attenzione a Simone Verdi: il suo rendimento quest’anno è notevole e sa sempre come rendersi pericoloso. Palacio è un altro giocatore che può fare la differenza, non tanto in termini di gol quanto di atteggiamento, grinta e quanto riesce a trasmettere ai compagni grazie alla sua esperienza”.
E allora non resta che aspettare lunedì sera per capire se davvero uno tra Romulo e Simone Verdi, indicati tra gli uomini più pericolosi dalla collega a tinte gialloblù, sapranno fornire una prestazione delle loro!
Foto: Fantagazzetta
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