Bologna FC
Giovanni Fabbian, una stella che deve tornare a brillare sull’albero Rossoblù
Un Giovanni Fabbian che nel Bologna trova il suo spazio, ma forse non come ci si aspettava? Tempo al tempo, e la stella tornerà a brillare
Quel numero 80, nella scorsa stagione, spesso e volentieri era quasi una sentenza. Giovanni Fabbian, nella sua prima stagione in Serie A, ha dimostrato tutto il suo valore, e lo ha fatto in un’annata magica per il Bologna. Il suo contributo è stato più che fondamentale: Cagliari ed Empoli gli esempi più nitidi, ma anche Torino e Verona. Insomma, il classe 2003 era finito un po’ sulla bocca di tutti.
Quest’anno i presupposti sembravano addirittura migliori: in gol alla terza giornata contro l’Empoli, grazie alla specialità della casa, l’inserimento da dietro. Poi, però, il suo spazio è andato sempre più a ridursi, non riuscendo probabilmente a incidere come avrebbe voluto. È, però, una delle risorse più importanti in casa Rossoblù, e la sua stella deve necessariamente tornare a brillare come un tempo.
Giovanni Fabbian: un’aspettativa forse troppo alta?
La scorsa estate, dopo una prima stagione in Serie A da 5 gol e 2 assist in 27 presenze, il nome di Giovanni Fabbian era uno dei più chiacchierati. Non per un movimento immediato, ma per un futuro che sembrava già scritto: la recompra fissata a 12 milioni a favore dell’Inter pareva quasi essere una formalità. E oggi invece? Andiamo con ordine. Il Bologna, su Giovanni Fabbian, punta molto. Lo fa lo stesso Vincenzo Italiano, il quale ha sempre parlato con note positive sul giovane classe 2003. E, a inizio stagione, era proprio lui il titolare sulla trequarti. Poi, però, qualcosa è cambiato.
Non nel giocatore, sia chiaro, ma nello sviluppo della squadra. Oggi, il Bologna, ha trovato un proprio equilibrio con un trequartista probabilmente con caratteristiche diverse rispetto a quelle di Fabbian. Se pensiamo a un Ferguson, oppure a un Odgaard, i due svolgono compiti diversi rispetto al giovane numero 80. Ma Gio, in tutto questo, è riuscito a ritagliarsi i suoi spazi: in Serie A è, molto spesso, il primo cambio nella seconda frazione di gara. In Champions League, invece, ha visto il suo nome tra i titolare in ben 5 partite su 6.
Un po’ tutti, a inizio stagione, avevano indicato in lui come il trequartista titolare in questa squadra: complice anche l’infortunio di Lewis Ferguson, doveva essere lo stesso Fabbian a prenderne il posto, almeno fino al ritorno dello scozzese. Non è stato del tutto così, ed è anche normale: il ragazzo è alla seconda stagione in Serie A, alla prima in Champions League. È in un percorso di crescita, e questo non tutti l’hanno compreso a pieno.
Tempo al tempo: il Bologna e Italiano sapranno valorizzarlo
Anche se non è diventato un titolare fisso, Giovanni Fabbian, in questo Bologna, il suo spazio lo ha eccome, proprio come detto qualche riga sopra. In realtà, esattamente come lo scorso anno, sapere di avere “un’arma” come il classe 2003 da subentrante è molto importante: proprio quando le squadre si allungano e creano spazi, lui ha dimostrato di poter far male e di saper sfruttare le occasioni. Ecco, quest’anno, in determinati momenti, non è riuscito ad essere freddo come ci si aspetta da lui: soprattutto in Champions League, forse qualche gol era nelle sue corde, ma non è andata come sperava.
Ma Giovanni continua a lavorare, e il Bologna, soprattutto nella figura di Vincenzo Italiano, continua a credere al 100% in lui. E proprio il mister, con questo utilizzo, sta dando al giocatore lo spazio necessario per non sovraccaricarsi di aspettative e pressioni che, sempre come raccontato sopra, erano arrivate come una marea dopo la scorsa stagione. I numeri sono sicuramente più “bassi” di quello che si si aspettava, ma tempo al tempo: la stella di Fabbian deve tornare a brillare sull’albero del Bologna, e se abbiamo imparato a conoscere questo giocatore, sicuramente tornerà a farlo, nel momento del bisogno, proprio come ci ha abituato.
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