Bologna FC
Gli avversari: il Torino
Quella di domenica è senza ombra di dubbio una delle partite più importanti dell’anno. Non è la solita frase di circostanza, è veramente così.
E’ probabilmente l’ultimo treno per poter risalire in classifica, La partita da non sbagliare assolutamente.
Il Torino è una squadra sulla carta non superiore a noi, che viene da un incoraggiante pareggio strappato nei minuti di recupero al San Paolo, con Sansone che ha approfittato di un erroraccio di Aronica; mentre sul gol di Cavani l’errore grossolano l’ha compiuto l’oggetto di tanti attuali sogni rossoblu, Gillet.
Ventura è un allenatore molto intelligente, che fa giocare lo storico Toro col 4-2-4.
Spavaldo? No, non dobbiamo pensare che moduli come 4-3-3 o 4-2-4 siano molto offensivi, perché ci sono alcuni 4-4-1-1 o 3-5-2 che sono molto più offensivi.
Tutto dipende dagli uomini presenti in campo e dalla volontà dell’allenatore.
Gli esterni d’attacco del Torino compiono costantemente anche la fase difensiva, per cui il modulo diventa un 4-4-2 con la seconda coppia di esterni che è chiamata a grandi sacrifici per tutta la partita, dato che deve assistere continuamente le due fasi di gioco.
E’ per questo motivo, ossia le notevoli energie spese dagli esterni, che Ventura gli fa ruotare molto fra di loro, alternandoli di frequente sia a partita in corso che da una partita all’altra.
Giocatori infatti come Cerci, Sansone, Santana, Stevanovic e Birsa sono tutti esterni a disposizione di Ventura, il quale può adattare anche in questa posizione Basha e Meggiorini.
Numerose sono le sovrapposizioni che avvengono spesso tra gli esterni di centrocampo/attacco e i terzini, i quali talvolta si spingono parecchio in avanti guidando loro il gioco offensivo sulle fasce.
Quindi il Torino sviluppa il proprio gioco d’attacco prevalentemente sulle fasce, avendo quattro esterni.
D’altro canto, il Bologna sulle fasce soffre molto, per cui Pioli deve sicuramente attuare importanti accorgimenti per non farsi sovrastare.
Garics e Morleo andranno sempre aiutati dal centrocampista loro vicino, in modo da non subire azioni di due contro uno, ma di essere almeno in parità numerica.
Inoltre, se si giocherà con la difesa a 3, i difensori ai lati di essa, dovranno prestare particolare attenzione e dare una mano anch’essi agli esterni.
Se non ci dovesse essere Morleo, sempre ipotizzando di giocare con la difesa a 3 dato che è l’ipotesi più probabile, proporrei di rimpiazzarlo con Pulzetti o Guarente. Più il primo che il secondo. Comunque, giocatori fuori ruolo, ma che possono garantire una certa esperienza e tranquillità piuttosto che Abero, il quale non sa per niente difendere.
Altra bella caratteristica granata sono i due mediani di centrocampo.
Probabilmente domenica giocheranno titolari Brighi e Basha, con Gazzi in panchina, reduce da una contusione al polpaccio rimediata domenica scorsa.
Gli interni di centrocampo del Torino hanno sia piedi buoni per impostare il gioco che tanta grinta e caparbietà per recuperare molti palloni fermando l’azione avversaria.
Queste due caratteristiche raddoppiate per il numero dei mediani granata, sono essenziali nel gioco di una squadra. Possedere giocatori che sanno impostare e difendere è importantissimo e ciò potrebbe dare particolari problemi al Bologna.
Questo vale sia se giocherà Basha che se giocherà Gazzi.
Il Bologna può sopperire a questa difficoltà schierando un centrocampo muscolare in grado di soverchiare la mediana torinese.
Impedirgli di ragionare e impostare il gioco sugli esterni può essere un’interessante chiave tattica adottabile da mister Pioli.
Il Torino, numeri alla mano, ha conquistato otto punti fuori dalle mura amiche, ben il doppio di quelli conquistati all’Olimpico.
Ciò significa che quando gioca fuori casa è una squadra che si copre, fa giocare l’avversario e colpisce in contropiede.
In casa ha sicuramente più problemi dovendo impostare lei stessa il proprio gioco.
Ecco quindi la soluzione tattica per il Bologna: lasciare al Torino il pallino del gioco, recuperare palla e ripartire in contropiede, nel quale bisogna essere cinici al massimo livello possibile. Questo ovviamente non vuol dire che dobbiamo fare catenaccio, chiudendoci e difendendoci solo.
Veniamo ora alla difesa piemontese. Anche in questo reparto potrebbe esserci un’altra assenza di rilievo per Ventura, quella di Angelo Ogbonna.
Quest’ultimo in questa settimana ha partecipato all’intera fase di allenamento col gruppo, ma cresce il dubbio sulla sua presenza, perché proprio dopo questi allenamenti più intensi ritorna a sentire male per l’infortunio che si era procurato col Cagliari e che gli aveva impedito di partecipare anche alle sfide della Nazionale contro Armenia e Danimarca.
Ogbonna, nonostante la sua giovane età, è senz’altro il giocatore più importante e rappresentativo di questa squadra che non vedendolo di nuovo in campo può avere dei problemi.
Nelle partite che ha saltato, Ogbonna però è stato egregiamente sostituito da Guillermo Rodriguez, ex Cesena. Giocatore dal cartellino facile e che in Romagna non ha fatto benissimo.
Si è riscattato sostituendo alla grande Ogbonna, ma le ricadute sono sempre possibili.
I terzini granata che domenica dovrebbero giocare titolari sono Darmian a destra e D’Ambrosio a sinistra. Quest’ultimo è un destro naturale impiegato a sinistra.
Entrambi i suddetti terzini sono maggiormente propensi alla fase offensiva, attaccando molto e bene.
Tale caratteristica potrebbe però portare dei vantaggi ai rossoblu trovando spazi vuoti lasciati da Darmian e D’Ambrosio e poterli saltare agevolmente in uno contro uno con i nostri giocatori di qualità, come Gabbiadini e Diamanti, non essendo quei terzini ottimali nella fase difensiva.
Per quanto riguarda il portiere dire che lo conosciamo molto bene. Gillet viene da un brutto errore col Napoli, ma ha sempre disputato eccellenti partite e compiuto fenomenali parate con la maglia del Toro.
Insaccare la rete perciò, sarà ancora più difficile.
Confidiamo infine nell’operato di Pioli e dei giocatori perché il lavoro senza dubbio prima o poi paga. Speriamo naturalmente prima che poi.
Buona partita a tutti,
Bettu.
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