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Gosens al Bologna? Tanti pro, pochi contro
L’interesse del Bologna per Robin Gosens è stato accolto un po’ di scetticismo, ma il tedesco ha ancora tanto da dare.
Il potenziale interesse del Bologna per Robin Gosens è stato accolto tiepidamente. L’ex giocatore dell’Atalanta, attualmente in forza all’Union Berlino paga due anni di “anonimato”. Anonimato dovuto ad un anno e mezzo deludente in maglia Inter e soprattutto la lontananza dall’Italia e dalle principali cronache calcistiche in quest’annata. Nonostante questo, Gosens continua ad essere un giocatore di ottimo livello che in questi anni ha acquisito una notevole esperienza internazionale e che, alle giuste condizioni, potrebbe diventare una soluzione interessante per la rosa del Bologna che verrà.
Inter, un’esperienza negativa da cui imparare
È vero, è innegabile, rispetto alle attese che c’erano su di lui, Robin Gosens all’Inter ha fatto molto male. Un anno e mezzo in cui ha giocato poco, si è infortunato più del dovuto e non hai trovato feeling con l’ambiente. Eppure Inzaghi ha sempre tenuto in grande considerazione Gosens, che lo ha ripagato in momenti fondamentali come il gol di Barcellona lo scorso anno. Va poi considerato che il suo arrivo a Milano è coinciso suo malgrado con l’esplosione di Federico Dimarco. L’anno e mezzo in nerazzurro milanese non può e non deve cancellare quanto di buono fatto negli anni con i nerazzurri orobici che lo hanno portato fino a a vestire la maglia della Nazionale tedesca.
L’esperienza di Gosens sarebbe ancora utile al Bologna
La risposta è semplice: Robin Gosens si è ritrovato. Chi lo ha definito finito, bluff, vecchio e quant’altro deve forzatamente ricredersi. In estate Gosens ha lasciato l’Inter e ha fatto ritorno in Germania, Paese dal quale mancava da quando aveva 18 anni quando lasciò il Rhede per trasferirsi al Vitesse. Ad accogliere Robin a casa è stato l’Union Berlino, storica squadra di Berlino Est arrivata per la prima volta in Bundesliga nel 2019, e sorprendentemente qualificata alla Champions League col 4° posto del 2022/23. Anche il club tedesco ha cercato in Gosens un giocatore d’esperienza per l’Europa. D’altronde Robin contava, prima di approdare all’Union, ben 36 presenze tra Champions ed Europa League, più 20 presenze con la Nazionale tedesca.
Il lato tecnico
Non bisogno poi sottovalutare il lato tecnico dell’operazione. L’ex calciatore dell’Inter è un esterno duttile. Oltre a ricoprire la posizione di esterno a tutta fascia, a Bergamo Gasperini lo ha più volte utilizzato anche come terzino sinistro e, alla bisogna, ha interpretato anche il ruolo di braccetto mancino nel trio difensivo. Negli anni è maturato e ha acquisito equilibrio e saggezza tattica. Pur mantenendo una forte identità offensiva ha imparato a difendere sempre meglio. Non può e non deve essere considerato un calciatore a fine corsa: con 30 anni ancora da compiere (5 luglio), Robin è un giocatore ancora nel pieno delle sue abilità fisiche.
I problemi fisici accusati nei primi 6 mesi a Milano sono un lontano ricordo. Nell’annata in corso, Gosens ha giocato 30 volte, di cui 25 da titolare (80% della gare) tra Bundesliga e coppe per un totale di 2164’ (quasi l’80% dei minuti totali della stagione), saltando di fatto solo tre partite, due per una problema fisico conseguente ad una botta e una per squalifica. Inoltre, ha ritrovato anche il feeling col gol. Il tutto in una stagione molto complicata per l’Union Berlino che ha anche cambiato allenatore dopo una lunghissima serie di sconfitte consecutive.
Inoltre, va considerato l’elemento guida tecnica. In caso di addio di Thiago Motta, non va escluso l’arrivo di un allenatore che prediliga la difesa a tre. In questo scacchiere tattico, a quel punto, Gosens sarebbe un acquisto che assumerebbe ancora più senso.
Costi elevati
Ovviamente “non è tutto oro quel che luccica”. Acquistare Gosens comporta costi importanti. La scorsa estate l’Union Berlino ha sborsato 15 milioni di euro per prelevare l’ex Atalanta dall’Inter. Una cifra importante, di cui in parte in caso di cessione vorrà rientrare. La soluzione ideale sarebbe quella di un prestito con diritto/obbligo di riscatto, sulla scia di quanto già fatto con Remo Freuler. E ci sarebbe anche la questione ingaggio da discutere, ma come Remo Fruler anche Robin Gosens difficilmente potrebbe dire no ad una riduzione di ingaggio per tornare nel campionato a lui più affine e lavorare nuovamente con Giovanni Sartori. Gosens oggi guadagna circa 3 milioni, compreso qualche bonus, cifra non avvicinabile con gli standard attuali del Bologna, ma sulla quale si può applicare un piccolo taglio per arrivare a conclusione di un’eventuale trattativa.
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