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Bologna

Grandi Pensieri di Mattia Grandi

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Veramente interessante l’intervista apparsa in data odierna sulla “Gazza” a firma del collega Nicola Zanarini. L’ex capitano rossoblu Alessandro Diamanti comincia l’operazione “sassolino nella scarpa” raccontandoci la sua versione dei fatti relativamente alla trattativa che lo ha portato in terra cinese. Decurtando del minimo sindacabile la percentuale di campanilismo delle sue dichiarazioni che appaiono comunque genuine, oneste e sincere, la disamina scredita ulteriormente la già striminzita onestà procedurale del Presidente. “…Il 26 dicembre ho saputo che mi voleva il Guangzhou e il Bologna me lo ha comunicato il 3-4 gennaio. Dopo aver rifiutato tantissime squadre in 3 anni, per la prima volta ho detto che mi sarebbe piaciuto fare un’esperienza di vita con la mia famiglia e confrontarmi in un ambito internazionale. E mi attraeva anche il lato economico, non sono un ipocrita. Il 24 gennaio però è saltata la trattativa e per me è finita lì. Ho continuato a fare quello che ho sempre fatto con grande professionalità, dando il massimo da capitano in un clima molto difficile. Si è detto che sapevo già di andare via e che pensavo al Guangzhou ma non è affatto vero e mi è dispiaciuto molto. Dopo la mia ultima gara con l’Udinese Ballardini ha detto che tutti dovrebbero avere la mia professionalità e la mia passione. Non ho mai chiesto di andare via o fatto ripicche o minacce perché non fa parte di me. Per me era tutto finito con la chiusura del mercato”, una prima stilettata d’autore. Alino continua: “Quel giorno durante la presentazione di Friberg io mi stavo allenando, poi ho saputo delle pure invenzioni del presidente. Non avevo più parlato con nessuno dal 31 gennaio, ma poi sono venuto a sapere che Guaraldi aveva chiuso la trattativa il 4 febbraio per i problemi economici del club. È stata una sua manovra”. I sospetti della vigilia trovano fondamento nelle parole del calciatore toscano che affonda il colpo di grazia sentenziando in tema retrocessione: “La colpa è di tutti ma soprattutto della società. Guaraldi ha pagato l’inesperienza e il fatto di aver venduto ogni anno i migliori giocatori, tra l’altro sempre quelli con cui avevo legato di più. Ha impoverito progressivamente la squadra e ha chiesto consigli alle persone sbagliate. Il suo consigliere personale è un giornalista che fa radio per i tifosi e alla fine è normale se retrocedi”. La parte finale vale l’intero prezzo della “Rosea” e sdogana pubblicamente (pur omettendo nome e cognome) un concetto velatamente occultato da mesi. Un sussurro, una supposizione, una mezza verità. Un collega che fa radio per i tifosi è il consigliere personale di Albano, ma guarda che storia. C’è una speranza per tutti. Sicuramente stipendiato, almeno 5.000 euro al mese, per meno io non lo farei mai. Come ci si trasforma da nemico pubblico numero uno a consigliere personale? Il Dio Denaro smussa molti angoli e facilita i matrimoni d’interesse specie quando, brancolando nel buio, ti imbatti nel Gatto o nella Volpe. Seppellire tre monete d’oro per svegliarsi all’indomani ai piedi dell’albero dei denari. Baggio, Bagni, Ballardini (come scritto dall’amico Alberto Bortolotti per la serie anche la grammatica ci aveva voltato le spalle), tre pepite, tre gemme preziose uscite dall’invidiabile intelletto di un vincente Spin Doctor. Roba da congelamento istantaneo del benefit economico e da ritiro del tesserino professionale, su tre tentativi uno lo azzecchi anche solo per sfiga. Di giornalismo non campa più nessuno, occorre inventarsi altre attività. Rubare le caramelle ai bambini però non è contemplato come sparare ad uno seduto sulla tazza del wc. Così è troppo facile e finisce per ridimensionare l’indiscusso tasso di professionalità. Una compartecipazione nella più assurda retrocessione dell’epoca moderna rossoblu, nell’anno del cinquantesimo dall’ultimo scudetto, non esattamente il modo migliore per iniziare un’onesta carriera tematica. Ci sarà modo e tempo per rifarsi, il mondo è pieno di burattini di legno che marinano la scuola. In cuffia “Gli Spari Sopra” di Vasco, testo graffiante ed indicato alla circostanza, scrivendo per quello che immagino definirebbe “sito minore”. Un grande interrogativo mi frulla in testa. Ma il giornalista consigliere personale del Presidente del Bologna li deve prendere i crediti formativi? Boh…

Mattia Grandi  

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