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Bologna

Grandi Pensieri di Mattia Grandi

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Il risultato ad occhiale dell’ultimo atto stagionale cela una delle prestazioni più convincenti del Bologna targato 2012/2013. E’ mancato il goal, sfiorato e cercato ripetutamente. Ok, depuriamo l’analisi sondando il tenore qualitativo dell’avversario al cospetto: modesto, ridimensionato, vacanziero. Poco importa, i nostri il match lo onorano davanti al pubblico amico che gradisce l’impegno, applaude il mordente. Si chiude a quota 44, più 12 sull’inferno ribassato della retrocessione, mai così in sconto. Sì, il prezzo sostanzialmente è giusto, punto in più punto in meno. Risultato di una coesione e di una mentalità di gruppo insindacabile, di un timoniere testardo garante dell’approdo incolume al porto, di tre o quattro individualità imprescindibili e di una gestione societaria, a mio avviso, astuta nell’individuare la chiave di lettura stagionale. Della serie, calma e gesso, quest’anno ci si salva con 33 punti, ne abbiamo fatti 11 di più, pilla o non pilla. Chiaramente all’appello manca sempre una programmazione, la valorizzazione in prima squadra di un patrimonio tecnico interno legato ai buoni risultati stagionali della formazione Primavera per esempio, la commedia pluri-mensile estremo difensore (costata il sacrosanto proseguo del cammino in Coppa Italia), gli inspiegabili contratti a lungo termine del tandem Pazienza-Guarente…e via discorrendo. Sportivamente hanno avuto ragione loro, obiettivo raggiunto. Palliativo, illusorio, anestetico? Il tempo svelerà presto l’arcano. L’estate si annuncia stranamente turbolenta con qualche patata bollente di assoluta attualità. L’affaire Diamanti, per intenderci, la freccia più preziosa nella faretra di Pioli. Stefanino lo sa bene e lo vorrebbe ancora in rossoblu. Il ragazzo sembra orientato a cambiare aria però…ha un contratto ed è tutto del Bologna. Cosa facciamo? Cosa farei io? Lo vendo se mi danno il valore del migliore trequartista italiano in milioni di euro, viceversa sta qui. Come finirà? Per me come Ramirez, tante chiacchiere e una scontata partenza per fare cassa, istinto di sopravvivenza, finchè dura. Capitolo due, Perez. Se il Bologna ha offerto un biennale da 1 milione di euro a stagione, El Ruso rimane tutta la vita, per una questione di età, di comodità, di riconoscenza e di reale valore di un giocatore tatticamente fondamentale per la squadra felsinea. Gilardino? Rimane senza dubbio. Qua ci sono accordi datati, il passaggio invernale di Portanova ne è stato il palese avvallo. Resta da chiarire l’inquadramento contrattuale tra Bologna e Genoa, se Guaraldi lo vuole tutto qualcosa o qualcuno parte verso la Liguria. Stessa storia per Konè, autentica rivelazione stagionale. Corioni non è mica imbecille, lo aveva detto ai tempi di Diamanti, l’affare lo fa il Bologna. Allora proviamo a riscattarlo il greco senza il rischio buste che non giova a nessuno. Taider sarà un altro delicato nodo estivo, un finale di campionato in crescendo ed il palpabile interesse di mezza serie A. E’ un patrimonio rossoblu, sarebbe del caso salvaguardarlo dall’estinzione. Sul portiere sono curioso di capire quali saranno gli sviluppi, facciamo il pronostico: Curci, Stojanovic nella fotografia ufficiale di fine agosto. Un altro azzardo per certi versi, si chiederà una scontistica infortunio per l’ex Roma ed il gioco è fatto. Di vicende ce ne sarebbero altre da menzionare ma l’ora è tarda e ci aspetta un’estate piena (se arriva)per colloquiare. Vi abbraccio tutti, ci siamo fatti compagnia, un viaggio lungo un campionato, tra alti e bassi, sull’ottovolante rossoblu, la sola giostra che contemplo nel luna park dell’italico pallone.

Mattia Grandi           

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