Bologna FC
Grandi Pensieri di Mattia Grandi
Io sto ancora aspettando un tiro nello specchio della porta di Sebastian Frey, perché, oggi, il portiere francese non si è nemmeno sporcato i guanti. Il Bologna perde contro una delle formazioni più scadenti, improvvisate e raccapezzate della massima serie allenata da uno degli allenatori più bolliti del pianeta calcio. E perde pure male. Senza tirare mai in porta, della serie, un punto a Marassi va più che bene. Invece i punti che salgono sul pullman felsineo sono zero e lo spread degli scontri diretti in chiave salvezza raggiunge il massimo storico. Benissimo le pesanti assenze di Perez e Gabbiadini, ok il part time di Diamanti, sfiga l’infortunio di Kone ma il resto, oggi, a quale voce lo cataloghiamo? Ve lo dico io: il nulla cosmico. Rivitalizzata la classifica ed il ruolino di marcia di un Genoa in pesante crisi di identità (1 vittoria a Marassi prima del match odierno), rigenerato il “velino” Borriello e giro di boa del torneo a quota 18 punti. Miracolosamente ancora salvi, più due sull’inferno, un livellone la serie A 2012/2013! Già perché con 11 sconfitte su 19 incontri (come Pescara e Cagliari) scricchiola l’alibi della casualità. Poi possiamo continuare anche di questo passo e magari ci si salva pure però è una pericolosa roulette russa, qualcuno alla fine ci lascia le penne. Giornata storta? Spero di sì, ma la paura fa novanta dalle parti di Casteldebole, questo è fin troppo chiaro. Limpido e cristallino come le parole di Stefano Pioli che chiede rinforzi ad una società raccolta attorno alla macchina del fumo, quello che quando arriva negli occhi imbroglia la vista. Non va tutto bene e valorizzare la rosa attuale significa gioco forza ripetere un girone d’andata tra i più scarsi della ultracentenaria storia rossoblu. Sarebbe invece più saggio guardarsi dritti negli occhi e pensare a come sistemare il vascello fallato. Mica la rivoluzione francese, qualche sensata aggiustatina nel mercato dei poveri in tempi di crisi. Non ci sono i soldi? Allora non si prendono le squadre di calcio, ci sono tantissime floride compagini di hockey in line che cercano un padrone. Cosa servirebbe? Un portiere, subito. La foca Agliardi non ne ha più, lo vogliamo portare agli attacchi di panico o in analisi? Non giova a lui e nemmeno al Bologna. Un centrocampista che sappia dare un senso logico alla manovra. Non Pirlo, basterebbe un Della Rocca old style. Pazienza e Guarente sono due bidoni. Ho detto bidoni? Si, bidoni e me ne assumo la responsabilità. Uno che al 48° del secondo tempo invece di cospargersi il capo di cenere dopo l’ennesima prestazione incolore sega a mezzo un avversario davanti alla panchina e sfotte l’arbitro (rimediando il rosso) con me avrebbe definitivamente chiuso il libro. Khrin davanti alla difesa non è malvagio anche se rischia un rigore sacrosanto per il grifone. Taider è l’oggetto del mistero, corre, si sbatte, porta palla ma alla fine il suo contributo è pari a quello di una chitarra acustica al Gods of Metal, nullo. Sulle fasce siamo alle comiche, il migliore è comunque Morleo, ho detto tutto. Un crossatore da fascia subito, serve come il pane se no Gilardino la prossima marcatura la realizza nel 2015. Pasquato, Kone e compagnia cantante sono discrete riserve. Riserve però. Se Diamanti ha la luna storta, le sue cose o il raffreddore questa squadra è incapace di generare qualsiasi azione pericolosa. Gilardino e il problema della rete. Palloni giocabili pochissimi, questo è chiaro, però sta diventando un problema serio perché le sue reti servono. Marco di Vaio gioca in Canada ed i suoi goal, quest’anno, non fanno referto alla voce Bfc 1909. Sfighissima. Si vocifera di una partenza di Portanova con destinazione Genoa, in cambio voglio Antonelli se no con il piffero che si muove dall’Emilia. Sorensen oggi malissimo, il suo rinvio nei garretti di un giocatore genoano sono il prezioso assist per il bis di Borriello. Vi devo dire che il danese mi da fiducia? Io non giocherei mai e poi mai un campionato intero con Sorensen titolare, ci sono diversi suoi aspetti che non mi convincono e questo l’ho scritto già diverse volte. Morale, rimboccarsi le maniche, tutti, giocatori, allenatore, ds e dirigenza suprema. Morandi compreso che tanto il Festival di Sanremo quest’anno lo conduce Fazio. La rotta va invertita subito, da sabato contro il Chievo, tutt’altro che avversario abbordabile. L’altro delicato match si gioca tra i saldi invernali e rischia di diventare la partita più incisiva. Le bazze sono finite da un pezzo qualche ritocchino non è auspicabile, è necessario. L’alternativa? Un maxi voodoo sull’asse Siena, Palermo, Cagliari. Mors tua vita mea, il 2013 del Bologna merita qualcosina in più.
Mattia Grandi
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