Seguici su

Bologna

Grandi Pensieri di Mattia Grandi – 9 Feb

Pubblicato

il


Servirebbe un’enciclica papale per documentare, fedelmente, gli sviluppi dell’ennesima settimana di passione bolognese. Diamanti parte per la Cina perchè si incrociano le famose tre condizioni necessarie alla risoluzione di qualsiasi trattativa: domanda, offerta e volontà del capitano. Una perdita pesante, senza precedenti. Guaraldi cede a mercato di riparazione concluso uno dei pochi giocatori di pallone tesserati nella rosa emiliana. Poco importa depotenziare la quart’ultima forza del torneo esponendola ad una via Crucis annunciata. Non c’è programmazione, c’è esigenza di monetizzare perchè il buco è infinito. Non basterà il sacrificio di uno degli ultimi capitali sociali per ripianare il Canyon guaraldiano figlio di una gestione manageriale in stile Paperopoli. Il Presidentissimo, in barba alla sua parola di uomo d’onore, gioca con la favella e con i sentimenti. Esistono mille modi per perculare la piazza felsinea, a mio avviso, Guaraldone sceglie sempre quello meno intelligente. Basterebbe un filo di onestà. Una semplice ammissione dei propri limiti, scaricare il barile o sovvertire la realtà è vile e meschino. I tifosi rispondono con un maxi esodo fuori stagione a Casteldebole. L’ennesima dimostrazione passionale, di un popolo sportivo piegato ma non spezzato. Questione di dna perchè sotto alle Due Torri sono più i magoni delle gioie. Da anni. La fascia di Mandalino finisce nel braccio di Diego Perez, guerriero umile e leale. Un passo in avanti rispetto all’indole scorbutica, istrionica e volitiva del fantasista toscano che con il colpo orientale sistema quattro generazioni della propria dinastia. I compagni hanno gradito il giusto, Ballardini fa buon viso a cattivo gioco. Una specie di pena del contrappasso per il Mister romagnolo che rinunciò ad allenare un Bologna ben più dotato. Questione di tempi che, razionalmente, saranno sempre peggio a tali condizioni societarie. Il campo però sentenzia che, nonostante la destabilizzazione di massa, la compagine ha ancora battiti cardiaci vitali. Sono extrasistole irregolari ma denotano lo scorrere di una orgogliosa vena pulsante. La Ballardini band decimata prova di non prenderle all’Olimpico di Torino e porta a casa tre punti che mancavano da un’era geologica. Tutti dietro la linea del pallone e ripartenze veloci, non ci sono ricette particolari. Regolarizzate le posizioni sul terreno di gioco e una scelta tattica offensiva da tempo invocata: Bianchi-Cristaldo. Il vantaggio fulmineo di Immobile anticipa la doppietta di El Churry nello spazio di un amen. Rapidità ed astuzia sulle disattenzioni granata fruttano il capovolgimento nello score. C’è anche il contributo di Rolly, soprattutto sull’1-1, e questo fa ben sperare. Difese e portieri per larghi tratti impresentabili su ambo i fronti, sembra una partita da Eredivisie. Il Bologna è fortunato nella conta dei legni stringendo denti e maroni sul forcing piemontese di inizio seconda frazione. Il fortino regge l’onda d’urto ed incamera il classico successo ballardiniano che vale platino per la classifica. Lode a Cristaldo, bene Perez, Lazaros e sul finale reflusso qualitativo anche di Curci. Come nelle fiabe, finalmente un lieto fine. E un sorriso. La muscolatura maxillo facciale è ancora rigida, non ricordavo più quella piacevole smorfia. Forza Bologna, sempre!

Continua a leggere le notizie di 1000 Cuori Rossoblu e segui la nostra pagina Facebook

E tu cosa ne pensi?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

adv
adv

Facebook

adv