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Grandi Pensieri di Mattia Grandi – Special Market Edition

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E così scivola via anche il colpo di coda della sessione invernale del calciomercato 2014. A bocce ferme, il primo spunto lampante è cinico, beffardo, spietato: l’Emilia baciata dalla Dea Bendata della Lotteria della Merla non è in provincia di Bologna. Modena, Sassuolo per la precisione. Come a dire: “Sono uscito con una gnocca atomica, sono andato vicinissimo a concludere, tromba con il mio migliore amico”. Ecco, magari le tinte sono forti ma rendono adeguatamente l’idea. Così, mentre il patron Squinzi rimpolpava l’organico neroverde con colpi last minute ben assestati, Guaraldi & Friends facevano maramao dalla porticina del box rossoblu all’Ata Hotel di Milano. I soldi fanno la differenza nella vita quotidiana, figurati se non hanno un peso nel calcio. Una cosa giusta l’ha detta il redivivo Cavalier Zanetti in una recente intervista: “Per stare nel calcio ci vogliono dei soldi…”. Tanti Cavaliere, tanti. La casella IN in casa Bologna Calcio si completa con due centrocampisti tutti da scoprire provenienti da latitudini diametralmente opposte. Friberg from Sweden, Ibson from Brasil. Profeta in patria il primo (salvo un giretto negli States), talentuoso carioca il secondo tra Flamengo, Santos, Corinthians con militanza europea in Portogallo (Porto) e Russia (Spartak Mosca). Quindi, per riassumere, la quart’ultima compagine del campionato di calcio italiano puntella i suoi palesi limiti tecnici e strutturali con questi due ragazzotti. Buona a sapersi. Nulla sul fronte offensivo, per esempio. E dire che il reparto avanzato non gode esattamente di quella verve realizzativa utile ad una anticipata salvezza. Nada sul fronte terzini, sinistri e destri. Va beh, qui sono anni che mancano soluzioni. Niente di navigato dall’italico stivale pallonaro sulla mediana. Nemmeno una permuta, uno scambiuzzo. Due scommesse da verificare nella tranquilla oasi di pace casteldeboliana. Tanto ci sono tempi e modi per riparare la falla. Chapeau. Però il viaggetto in direzione Milano non è stato vano. L’organico si è alleggerito di qualche pedante esubero e si sono gettate le basi per una straordinaria sessione estiva lasciando qualche biglietto da visita in giro. Quante emozioni il calciomercato in stile Longobarda. Dalle scatole cinesi Diamantesche che intravedono un finale con giallo, allo pseudo imbarco di Maicon. Passando attraverso ai pirotecnici no secchi di Acquafresca e Moscardelli che a Bologna, pace loro, vivono bene. Le sensazioni mie non sono positive, l’ago della bilancia resta ancorato ai soliti capisaldi. L’estro di Diamanti, il ritrovato (forse) cinismo sotto rete di Bianchi, l’affidabile part time del “Ruso”, le acrobazie di Kone, il rinnovo contrattuale di Cherubin e la buona sorte del compatto Ballardini. Il solito puzzle con la tessera mancante, l’opera incompiuta. Il senso di fragilità e incompetenza materializzato. La pallottola inserita nel caricatore della rivoltella della retrocessione che gira impazzita sul banco dal quale, da stasera, un commensale si è alzato. Ah, domani si gioca con l’Udinese, partitaccia, tremo. E poi piove…

Mattia Grandi

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