Guess who’s back? Freuler e Ndoye guidano l’assalto (Resto del Carlino)

Dopo il Benfica, ecco un altro test alle porte. Questo, però, è molto più sentito, con un Derby fondamentale per classifica e morale, perché bisogna raccogliere ciò che si ha seminato. Così Italiano, ben conscio di ciò, ha lasciato a riposo le pedine più importanti del suo scacchiere in Portogallo, per avere pile più cariche oggi. E giocatori come Ndoye, Freuler, Lucumi e Castro oggi devono rispondere presente e guidare la carica.

Una squadra rivoluzionata

Senza alcuna anticipazione, visto che Italiano non si è presentato in conferenza stampa come di consueto dopo la Champions, si può azzardare qualche ipotesi sulla formazione delle 15. Partendo dai pali, Skorupski è in vantaggio su Ravaglia, mentre in difesa torna il Muro di Bologna con Beukema e Lucumi. Sulle fasce, invece, non è così facile. Posch a destra non è al top, mentre a sinistra Lykogiannis è tornato in gruppo, ma i 90′ nelle gambe non li ha. Quindi Holm a sinistra? Parlerà solo il tempo. Di certo, tra De Silvestri, lo svedese, l’austriaco e il greco, ogni intreccio è possibile.

Charalampos Lykogiannis (© Bologna FC 1909)

Freuler l’Infaticabile e in rientro di Castro

A centrocampo, Freuler troverà la 250° presenza in campionato. Affiancato, con ogni probabilità, da Pobega, vista la stanchezza di Ferguson, stoico in Champions. I tre sulla trequarti saranno invece Jens Odgaard, in gol durante Bologna-Fiorentina 2-0, e due esterni. Probabilmente Ndoye e uno tra Dominguez e Karlsson, a seconda della fascia predestinata allo svizzero. Anche se al momento è Benja il favorito. Davanti, invece, chi se non “El Toto” Santiago Castro in persona, fresco e carico per trovare gol e giocate fantasiose sulle ali dell’entusiasmo?

L’undici della Fiorentina

Dall’altro lato del campo ci sarà una squadra che probabilmente proporrà un 4-2-3-1 a specchio, con De Gea, Dodo, Comuzzo, Ranieri, Gosens, Cataldi, Adli, Colpani, Gudmundsson, Sottil e Kean. O almeno queste sono le previsioni della vigilia. Come sempre, sarà il campo a parlare

Fonte: il Resto del Carlino, Massimo Vitali

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