Bologna FC
Ho comprato il panettone per Inzaghi
Provo a spiegarmi: non è che io sia più bravo di tanti opinionistoni di mestiere o d’accatto. Sono semplicemente vecchio e ho avuto la fortuna di vedere tanto calcio, con l’aggiunta che quando non capivo una cosa c’era qualcuno che me la spiegava. Avevo una folta capigliatura quando la Nazionale di Bearzot, nell’82, fu perculeggiata al limite della querela; sì, quella stessa Nazionale che tutti festeggiarono in piazza perché Campione del Mondo. E avrei addirittura potuto farmi la permanente, quando Vujadin Boskov ammoniva che “rigore è quando arbitro fischia” o “partita finisce quando arbitro fischia tre volte”: mi sembravano banalità, e forse lo erano, ma vista la pochezza degli opinion makers attuali sono diventate perle di saggezza. Oggi, per esempio, c’erano due modi per vivere la partita: arrivare incazzati alle 15 perché la Spal aveva vinto a Roma e il Genoa aveva costretto al pareggio la Juve, sentenziare alle 15.47 che il Bologna era già in Serie B, rincarare la dose verso le 16.20 con frasi tipo “Inzaghi non mangia il panettone”, infine tornarsene a casa più o meno verso le 17 non sapendo se essere felici o tristi. Oppure si arrivava al fischio d’inizio soddisfatti per il pareggio tra Frosinone ed Empoli (rimanga fra noi, sono le due squadre che andranno in B assieme al Chievo…), ci si incazzava verso le 15.30 perché Iago Falque è bravo ma ha un culo che ci si vede Roma, si smadonnava (con moderazione, per favore: la bestemmia è la forma più alta dell’ignoranza) alle 16.20 perché il Bologna rischiava di perdere una partita che il Torino non meritava di vincere, ci si abbracciava sul 2-2 di Calabresi e infine si tornava a casa avendo la certezza che Inzaghi il panettone non lo mangerà solo se soffre di intolleranze alimentari (perché attenzione, dice un mio amico – che l’ha visto all’opera in un ristorante all’altezza del Mulino Parisio – che Pippo a tavola è com’era un tempo in area di rigore: mai sazio…). Insomma, ancora una volta chi si è stracciato le vesti è dovuto ricorrere al sarto per non rimanere in braghe di tela. Perché il Bologna è questo: una squadra mediocre che partecipa a un campionato mediocre. Se devo trovare la cosa che mi è piaciuta meno, non ho dubbi: i disimpegni difensivi, roba da cuori forti. La vecchia “palla lunga e pedalare” fa meno tiki-taka, ma è più rasserenante. Per il resto, sto con zio Vujadin: “Campionato finisce quando trentottesima giornata viene giocata”…
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