Bologna FC
I nostri avversari – Il Genoa di Ivan Juric – 30 set
Il Bologna che è riuscito meritatamente a conquistare il primo punto in trasferta in campionato uscendo indenne da San Siro, ospiterà nel prossimo turno il Genoa di Juric, domenica ore 15:00. Felsinei che in casa stanno convincendo sia sotto il punto di vista dei risultati (tre vittorie su tre!) e del gioco svolto, al Dall’Ara ora l’altra genovese, il club più antico d’Italia (1893), reduce da due pareggi di fila in casa contro Napoli e Pescara, gara che successivamente ha lasciato strascichi polemici arbitrali sull’operato di Irrati ai danni del grifone. Genoa che si trova con otto punti in classifica con una giornata in meno, dovendo recuperare la terza giornata contro la Fiorentina, sospesa causa impraticabilità di campo.
Il Genoa ha condotto un mercato molto interessante, alla fine è riuscito in pratica a trattenere tutti i suoi pezzi pregiati ad eccezione di Ansaldi, passato all’Inter. L’ex bomber del Lanciano Pavoletti, Perin, Rincon sono rimasti sotto la lanterna, con l’intrigante scommessa dell’argentino Ocampos (classe ’94) dal Marsiglia e la qualità in regia del portoghese Miguel Veloso, di ritorno dopo l’esperienza con la Dinamo Kiev. Da non sottovalutare gli acquisti di Orban (’89) dal Valencia, l’argentino è reduce da alcune stagioni altalenanti ma ha un curriculum di tutto rispetto, la giovane punta argentina, con passaporto spagnolo, Simeone (’95) figlio d’arte. Altro arrivo da considerare positivo è un altro ritorno, come quello di Edenilson. Come tutte le società che dispongono di un florido settore giovanile, ben curato e organizzato, il Genoa ha collocato diversi giovani ex Primavera in giro per l’Italia, soprattutto in Serie B come nel caso dell’attaccante Panico (Cesena), già protagonista con la Nazionale Under 19 ai recenti Europei Under 19 in Germania, oppure i vari Improta (Salernitana ex Bologna), Renzetti e Wolski (Cesena) e diversi in Lega Pro come Voltan (Ancona, ex Padova), il giovane attaccante Samb (Ancona, con una storia alle spalle davvero curiosa, molto interessante), Ventre (Siena), Lucarini (Siena), Sommariva (Nocerina), Brusacà (Lumezzane), Albertoni (Pistoiese), Milinkovic (Messina). Il giudizio finale del mercato a mio avviso è positivo, una rosa che sulla carta non dovrebbe minimamente soffrire per mantenere la categoria ma anzi, se i nuovi innesti dovessero rendere al massimo ecco che i grifoni potrebbero, perché no, anche ambire a zone più alte di classifica, eventualmente ricoprire anche il ruolo di sorpresa dietro le big, in caso contrario credo che la strada verso la salvezza sarà semplicemente più lunga, ma non a rischio, dipende anche da quanto riuscirà ad incidere il nuovo tecnico Juric, uno di casa essendo stato giocatore e allenatore della Primavera rossoblu.
Ivan Juric porta avanti il suo credo calcistico, fondato sulla difesa a tre, solitamente 3-4-3 come ha giocato nell’ultimo trionfale campionato in Serie B guidando il Crotone nell’incredibile promozione, con eventuali modifiche in 3-4-1-2. Fece molto bene anche nella sua prima esperienza tra i professionisti alla guida del Mantova in Lega Pro, piazzando la squadra virgiliana a metà classifica. Il Genoa visto contro il Napoli ha interpretato una gara in maniera completamente diversa rispetto la squadra di Sarri (che ad oggi a mio parere pratica il calcio più piacevole in Serie A). Il Napoli ha cercato sempre e comunque la manovra, il Genoa invece ha puntato sui duelli uno contro uno. I rossoblu pressavano alto, con marcature a uomo in ogni zona del campo. Un Genoa bello da vedere che a tratti ha ricordato il Genoa passato di Gasperini. Il Crotone targato Juric invece aveva la capacità di sviluppare gioco, iniziando l’azione sempre da dietro coi difensori e creando spesso superiorità sulle fasce, cosa che il Genoa ancora non ha. Occorrerà tempo per arrivare a quella armonia di gioco. Juric per fare il Genoa come il Crotone, ovviamente con interpreti di qualità migliore, ha bisogno di più tempo.
Il Genoa, tra infortuni e sospensioni disciplinari, a Bologna non potrà disporre di Edenilson e Orban, che comunque sono pedine sostituibili, ma senza Pavoletti, Pandev e Ocampos (ne avrà per oltre un mese) le soluzioni in prima linea si riducono drasticamente. Nel reparto offensivo le scelte sono davvero di numero esiguo e di qualità non propriamente eccelsa. Non resta che aggrapparsi alle doti dell’ex bomber dell’Argentina Under 20 Giovanni Pablo Simeone, che dopo aver sfiorato in due circostanze la speranza di firmare la vittoria sul Napoli, si è sbloccato di fronte agli abruzzesi nell’ultimo impegno con un autentico pezzo di bravura. Simeone ha fatto gol alla sua maniera, nello spazio e in profondità. Arrivato al Genoa per 3 milioni di euro, l’ex River Plate ha firmato un quinquennale, il suo palmares contempla un campionato argentino, la Coppa Sudamericana del 2014, la Recopa Sudamericana ed una Libertadores, quella del 2015, anche se non da protagonista, un oro al Campionato Sudamericano Under 20 nel 2015. Nonostante la giovane età ha giocato praticamente in ogni tipo di modulo: dal 4-3-3 di Ramon Diaz ( indimenticabile ex attaccante mancino di Napoli, Avellino, Fiorentina e Inter anni ’80) al 4-4-2 di Marcelo Gallardo e Julio Falcioni, dal 3-4-3 di Vivas al 4-3-1-2 delle giovanili dell’Argentina, dove ha trovato in Angel Correa l’attaccante col quale ha maturato la migliore intesa nella sua fin qui breve – ma intensa – carriera. Cresciuto nel River, la scorsa stagione in prestito al Banfield ha collezionato 29 presenze e 12 reti, trovando così la continuità che gli era mancata sotto la gestione Gallardo. In carriera ha giocato in diverse posizioni in attacco, imponendosi soprattutto da prima e da seconda punta. In Serie A aveva già destato curiosità per il record di velocità: contro il Napoli ha toccato i 32 chilometri orari in uno scatto, meglio di tutti gli altri. Giocatore molto temibile, i compagni, a quanto pare, hanno già imparato a servirlo come si deve, il “Cholito” però è chiamato a migliorare soprattutto nella partecipazione al gioco collettivo, specialmente in trasferta.
Verso la temibile trasferta bolognese, non è da escludere anche il giovane serbo Ninkovic (’94 ex Partizan) in corsa per la terza maglia da titolare in attacco. Il tecnico Juric ha provato in allenamento il serbo come esterno offensivo, nella posizione spesso occupata da Ocampos (come detto infortunato come Pavoletti). Per lui potrebbe essere l’occasione per l’esordio in maglia rossoblù. Centrocampista esterno sinistro, trequartista ma all’occorrenza anche seconda punta,giocatore moderno dotato di una buona tecnica, molto utile anche in fase di non possesso. Per lo stile di gioco è stato spesso accostato in patria all’ex fiorentino Jovetic. Morfologicamente longitipo (182 centimetri per 70 chili), sa rendersi efficace sia in fase di finalizzazione sia in quella di assistenza per l’ultimo passaggio, la sua attitudine principale. Ninkovic si era messo in luce al Partizan Belgrado, che lo ha lanciato in prima squadra a soli 17 anni, dove ha realizzato 13 gol in 81 partite. Ninkovic ha maturato anche una buona esperienza internazionale: ha, infatti, giocato 30 volte tra Champions League ed Europa League. Altri due candidati per il reparto offensivo sono Ntcham e Rigoni: finora pare certa la presenza di Simeone e Gakpé.
L’ultima trasferta del Genoa ha il sapore amaro della sconfitta subita contro il Sassuolo (2-0), mentre aveva vinto all’esordio contro il Crotone (1-3). La squadra ligure ha realizzato le sue reti (7 ) esclusivamente nella ripresa, la trasferta al Dall’Ara si preannuncia complicata specialmente per le diverse assenze, probabilmente Juric pretenderà da Veloso e Rincon un progresso, un miglioramento nella velocità di esecuzione e dai loro compagni più esterni maggior coraggio e determinazione, tanto per non gravare esclusivamente su una difesa migliorabile ma, peraltro, abbastanza tranquillizzante. Il Bologna dovrà cercare di approfittare della situazione deficitaria in casa Genoa, il quarto successo consecutivo tra le mura amiche porterebbe la squadra di Donadoni nella parte più nobile della classifica, per quello che può contare dopo poche giornate, ma è soprattutto l’autostima a crescere maggiormente (dopo il pareggio in casa dell’Inter), la convinzione che il lavoro svolto sinora sia quello giusto e da perseguire con costanza. Per l’ambiente specialmente, comunque, anche un’ipotetica mancata vittoria non deve essere accolto negativamente, la cosa che più importa è riuscire a dare continuità alle prestazioni: ad esempio esprimendo il livello di gioco come contro la Sampdoria, evitando però i primi 30 minuti in cui il Bologna ha faticato tanto, le percentuali di vittoria finale sarebbero davvero alte.
(Foto Itasportpress)
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