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Amichevoli estive – Prossimo avversario: il Norimberga

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La Baviera, senza timore di smentita, una delle regioni più belle d’Europa. Monaco da una parte, con la goliardia tipica dell’Oktoberfest, il fascino di Marienplatz, i trionfi del Bayern e lo strapotere economico della BMW. Dall’altra, Norimberga. “Nürnberg” in lingua tedesca. Seconda città del Land per numero di abitanti, famosa nel mondo per le Nürnberger Bratwurst – le tradizionali salsicce locali – e, soprattutto, per esser suo malgrado diventata l’epicentro dell’ideale nazista durante il XX secolo. Da qui partirono le leggi razziali emanate nel 1935. Qui, si verificarono le famose adunate propagandistiche del III Reich alla Zeppelinwiese, l’arena figlia del fanatismo dell’architetto nazionalsocialista Albert Speer.

Sempre qui però, per una sorta di legge del contrappasso, dal 20 Novembre del ’45 al 1° Ottobre del ’46 si svolse il più noto processo della storia contemporanea, quello che condannò in via definitiva i principali protagonisti dell’epopea nazista.

Se ne potrebbe parlare per ore, forse giorni, ma in questo momento è meglio virare sul calcio.

Tralasciamo ovviamente il Bayern e soffermiamoci sull ‘1. FCN  (l’acronimo con cui come viene comunemente abbreviato il Norimberga), prossimo avversario del Bologna in questa pre season.

“Der Club”& Deutscher Rekordmeister. Fondato nel 1900 fra le mura dell’antica birreria Bürenhütte da una ventina di studenti, tocca l’apice nel primo dopo guerra. Dal Luglio 1918 al Febbraio 1922 infatti, conquista l’incredibile record di 104 risultati utili consecutivi, guadagnandosi il soprannome di “Der Club”  (il club).

Insieme ai cugini del Bayern, è la squadra più titolata del paese e per oltre sessant’anni ha tenuto stretto il prestigioso “Deutscher Rekordmeister”, il riconoscimento ufficiale assegnato al club con più scudetti conquistati (finito poi inesorabilmente proprio nella mani del Bayern a partire dal 1987).

9 campionati in bacheca, anche se soltanto uno dopo il 1963, cioè da quando esiste la Bundesliga così come la conosciamo noi  oggi. Un exploit datato 1968, prima di sprofondare in quel limbo che troppo spesso intrappola le nobili di un calcio ormai trapassato.

Negli ultimi 30 anni, una parabola simile – tremendamente simile – a quella del Bologna. Alti (pochi) e tanti bassi. Su e giù dalla Zweite Bundes. Persino una “gita” in terza divisione fino al 2007, quando una fiammata d’orgoglio culmina con l’ottavo posto in campionato e soprattutto con l’inaspettata vittoria della coppa di Germania che riporta il “der club” sulle prime pagine dei giornali tedeschi . 3-2 dopo i tempi supplementari in finale contro lo Stoccarda davanti ai 74 mila di Berlino e la “DFB –Pokal” che vola dalla capitale alla Baviera. Ennesimo canto del cigno: da lì in poi il nulla. O quasi. Diverse stagioni deludenti nell’anonimato del calcio tedesco, sino al ritorno in Bundesliga, giunto al termine della passata stagione dopo 4 anni di purgatorio.

La partita più lunga della storia?  Esattamente come ho fatto per l’Huddersfield Town 5 giorni or sono, intendo chiudere con una curiosità anche questo articolo.

Finalissima scudetto del 1922. La contesa fra il “nostro” Norimberga e l’Amburgo non trova una conclusione sportiva accettabile. 2 a 2 sul campo dopo ben 3 ore e 10 minuti di gioco (!). Si va al cosiddetto replay: 1 a 1 ai tempi supplementari e, in un’epoca dove non esistevano sostituzioni, il “Der Club” si ritrovò a giocare in 7. L’arbitro decise che la partita doveva finire e la DFB assegnò la vittoria all’Amburgo, a condizione che il club anseatico rinunciasse al titolo nel nome della “buona sportività”.

Finì proprio così e , ancora oggi, se cercate in un qualsiasi almanacco la storia dei campionati di Germania, sotto l’anno 1922 troverete “non assegnato”.  Da stasera sapete anche il perché …

 

 

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