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Il Bologna che verrà: Motta pronto a cambiare qualcosa in vista di sabato

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Sabato sera si avvicina a grandi passi, per uno scontro che vale tanto per tutti: sotto le Due Torri arriva la Lazio di Maurizio Sarri, reduce dalla sconfitta di Conference League, che troverà un Bologna anch’esso col dente avvelenato, perché la sconfitta di Torino non ha lasciato attriti ma sicuramente un paio di dubbi che solo il campo può diradare. Una delle frasi che più si è detta nella settimana che portava allo scorso incontro di campionato era “squadra che vince non si cambia”, ed è quello che ha fatto Thiago Motta pur sapendo che il rischio di bruciarsi c’era, come poi effettivamente è stato. 

Premessa: l’assenza di Dominguez pesa, perché è un giocatore fondamentale per quello che offre sia in fase offensiva sia in quella di ripiegamento, il ragazzo da ieri ha inizato a lavorare sul suo recupero e punta alla trasferta di Salerno del 18 marzo, anche se nessuno preme per forzare i tempi, soprattutto quando si tratta di problemi al ginocchio. Detto questo, la rosa a disposizione di Motta è completa negli interpreti, e già contro la Lazio vedremo dei cambiamenti a livello di uomini: Sosa sente la pressione di Soumaoro, che con due settimane piene di recupero ora scalpita per tornare a comandare la difesa accanto a Lucumì, e l’ultima prestazione del classe 2002 non è stata eccelsa come la precedente, anche su questo Thiago potrebbe riflettere per il cambio nella roccaforte difensiva. In mezzo, con la premessa iniziale su Dominguez, la prestazione di Schouten e Moro è stata boccheggiante, chiusi in tutto e per tutto dal centrocampo avversario, e dovrebbe essere il croato a lasciare il posto a Medel in vista della partita contro la Lazio, cambio che è volta a dare dinamicità e intensità ad un centrocampo che ha costruito le sue fortune su quelle caratteristiche, e quando vengono a mancare si nota più che mai.

Veniamo al reparto più delicato, quello avanzato: Motta ha deciso a Torino di ripartire con gli stessi interpreti che hanno trascinato la squadra in quel mese di febbraio fatto di 3 vittorie e una sola sconfitta, le quali hanno permesso al mister di essere premiato come allenatore del mese appena trascorso. Non ha ricevuto quello che si aspettava lunedì, con una difesa molto fisica che ha sovrastato Barrow da riferimento centrale, il gambiano infatti ha trovato linfa con l’ingresso di Zirkzee e lo spostamento sulla sua fascia di competenza, che ora si gioca con Capitan Soriano. Il valzer delle punte è aperto: l’olandese dopo lunedì sembra in vantaggio nelle gerarchie di Motta, probabilmente per la settimana in più in gruppo che nel lavoro del mister è decisiva, come da sua filosofia di “gioca chi sta meglio in allenamento”. Ma il rivale non è uno qualsiasi, bensì quel Marko Arnautovic che da quando ha messo piede a Bologna è stato autentico trascinatore. Il rapporto tra l’austriaco e Motta è criptico: si è parlato in passato di screzi, poi smentiti, a causa di allenamenti fatti non al 100% da Arna, seguiti dalla ricaduta muscolare che gli ha fatto saltare lo scontro con l’Inter. Da Casteldebole filtra un faccia a faccia di Sartori con entrambi gli interpreti, per capire se ci sono problematiche che, nel caso, devono avere un punto d’incontro, visto il momento della squadra, la quale assolutamente necessita che tutti remino nella stessa direzione. Non dimentichiamo anche un’altra freccia nell’arco a disposizione, quel Nicola Sansone che, come Zirkzee, ha due settimane di lavoro sulle spalle e anche lui sgomita in allenamento per trovare un posto che ad inizio gennaio, complici gli infortuni, aveva dimostrato di potersi meritare. Li abbiamo nominati tutti, tranne uno: Riccardo Orsolini. Il 7, per la prima volta, è sembrato anch’egli sottotono a Torino, ma il suo posto non è in discussione, per tutto quello che ha fatto in questo 2023, una partita storta è normale. Franto da problemi fisici nella giornata di ieri (si parla di addome), non preoccupa in vista di sabato.

Il Bologna è pronto quindi a ripartire già nella partita contro la Lazio, in un Dall’Ara che conterà quasi il tutto esaurito per l’ennesima volta, con un Joey Saputo in più, presente già martedì a Roma alla partita proprio della Lazio, che affrontava un suo ex calciatore al Montreal, Djordje Mihailovic. Le premesse per far bene ci sono tutte, sta a Motta scegliere gli ingredienti giusti.

Fonte – Marcello Giordano, Il Resto del Carlino / Alessandro Mossini, Corriere di Bologna

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