Bologna FC
Corazza e i suoi amichetti: i “cinni” del Bologna alla conquista dell’Europa
Corazza, Iling, Urbanski e Fabbian, i millenials del Bologna vanno forte e mettono paura al Benfica. Il futuro per il Bologna è più che roseo
Non è arrivato dal primo minuto, come molti sognavano, ma alla fine è giunto, l’esordio in Champions del “figlio di Bologna” Tommaso Corazza, e insieme a lui ieri in campo sono scesi gli altri “enfants terribles” dei Rossoblù. Corazza, Iling, Fabbian, Urbanski, Castro, Dominguez, il Bologna e Italiano non hanno paura di puntare sui giovani per riconquistare un posto in Europa. Tanti ragazzi volenterosi e talentuosi, che hanno bisogno solamente di essere cresciuti e supportati per sfondare davvero, e la partita di ieri è stata la dimostrazione.
Il “figlio del Bologna” all’esordio Champions: la notte da sogno di Corazza
Un’intera vita in rossoblù, quella del piccolo Tommy, come lo chiamano i suoi compagni. Nato in una famiglia da sempre legata al Bologna (il padre è stato per molti anni direttore del settore giovanile) Corazza è entrato a Casteldebole a soli 5 anni, e da quel momento non ne è più uscito. Quattordici lunghi anni di settore giovanile per lui prima dell’esordio lo scorso anno con Thiago Motta. Un esordio non banale per il giovane difensore, che dopo appena 100 secondi aveva già messo in rete il suo primo gol con i grandi.
Un ruolo, quello del terzino, tessuto su misura per lui nel 2019 da Luca Vigiani, che tolse il giovane bolognese dalla trequarti per metterlo in difesa. Da quel momento in poi un percorso tutto dritto fino alla prima squadra, dove Motta gli concesse 12 partite la scorsa stagione. Quest’anno un inizio più complicato, l’arrivo di Holm e Miranda lo hanno chiuso, e Italiano gli ha diminuito drasticamente il tempo di gioco. Gli infortuni di Miranda e Lykogiannis, uniti all’indisponibilità di De Silvestri e al forfait di Posch hanno però regalato ieri sera a Corazza l’esordio assoluto in Champions League.
Che storia per un ragazzino appena vent’enne, cresciuto seguendo la squadra della sua città e, magari inconsciamente, sognando di giocare la Champions con il Bologna, la sua squadra del cuore.
Il Bologna dei ragazzini
Alla lettura delle formazioni ieri sera in molti sono rimasti basiti dalla scelta di Italiano di schierare tre ventenni, o poco più, sulla trequarti. Una scelta che è sembrata quasi arrendevole, come a dire “faccio giocare ‘sti ragazzini per far riposare i titolari”, ma alla fine i “ragazzini” hanno venduto cara la pelle, mettendo in grande difficoltà il Benfica.
Fabbian ha corso dal primo all’ultimo minuto, Urbanski e Iling hanno contribuito con alcune buone giocate, e tanta corsa, alla manovra e Corazza nel finale è stato bravo a non farsi sopraffare dalle ultime scorribande offensive di Carreras e Amdouni. Non va dimenticato, poi, che in panchina c’era anche un certo Castro, e che a Casteldebole è rimasto Dominguez, altri due “ragazzini” che stanno dimostrando di meritarsi la maglia Rossoblù.
Una cosa è certa, il Bologna e Italiano puntano molto sui loro ragazzi, e per il momento la scelta sta ripagando.
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