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Il Bologna prima e dopo: analogie e differenze con la scorsa annata

Il Bologna, dopo i vari rientri, procede spedito nella sua crescita. Un elemento che aveva contraddistinto anche la scorsa stagione.

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Vincenzo Italiano che esulta con i tifosi del Bologna
Vincenzo Italiano che esulta con i tifosi del Bologna (© Bologna FC 1909)

Uno dei temi più in voga nel corso di questo 2024/2025 è sempre stato, in casa Bologna, il confronto con chi c’era prima di Italiano, ovvero Thiago Motta. Un confronto che inizialmente vedeva l’attuale mister in ritardo, per una serie di motivazioni, ma da cui ora potrebbe anche uscire vincitore. Due stagioni che vanno contestualizzate partendo da una serie di presupposti, per far sì che vengano lette nel modo giusto.

Il Bologna prima e dopo: cosa è cambiato?

La prima grossa differenza sta nell’organico a disposizione dei due tecnici. Come già detto a più riprese, quella che ha messo in piedi il Bologna la scorsa estate è stata una vera e propria rivoluzione. Anche il Bologna di Motta subì grandi cambiamenti rispetto alla stagione precedente, ma con la differenza che Thiago lavorava già da diversi mesi con quel gruppo.

Motivo per cui i rossoblù, nella scorsa annata, ebbero un inizio di stagione più solido, anche se ancora lontano dalla possibilità, che poi si concretizzò, di una qualificazione in Champions. Italiano, invece, proiettato in una realtà completamente nuova, con un gruppo ancora da amalgamare, ha fatto molta più fatica a trovare continuità fin da subito. Si ritrovò con la grossa responsabilità di mantenere intatto l’entusiasmo della piazza, ma senza poter avere a disposizione alcuni uomini chiave dell’annata precedente.

Più impegni e infortuni

Un’altra delle motivazioni che ha portato i ragazzi di Italiano a faticare un po’ più del previsto è legata proprio al discorso Champions League. Lo straordinario percorso ultimato dal Bologna l’anno scorso, ha lasciato in eredità 8 partite contro alcune delle squadre più forti d’Europa. E non è un eufemismo, visto che il Bologna ha avuto uno dei cammini più difficili in assoluto durante il girone eliminatorio.

Un altro fattore importante sono stati gli infortuni. Ferguson, a causa della rottura al crociato della passata stagione, è stato fuori fino a novembre. Aebischer ed El Azzouzi non sono ancora riusciti a diventare incisivi a causa delle varie ricadute che hanno avuto. Inoltre, anche alcuni dei nuovi, come Pobega e Holm, che sono poi diventati decisivi col passare della stagione, hanno visto il loro adattamento alla nuova realtà rallentato da qualche guaio fisico.

Nicolò Cambiaghi in Bologna-Cagliari (©Bologna FC 1909)

Nicolò Cambiaghi in Bologna-Cagliari (©Bologna FC 1909)

Tra i più eclatanti c’è stato lo stop prolungato di Cambiaghi. L’esterno offensivo si era procurato la rottura del crociato a fine agosto ed è tornato a disposizione da meno di un mese. Il suo rientro è stato fin da subito decisivo. Senza considerare il doppio stop muscolare di Orsolini tra dicembre e gennaio, lui che è il capocannoniere della squadra.

Parola d’ordine: crescita

Se c’è una cosa che accomuna perfettamente il Bologna “prima” e il Bologna “dopo” è proprio questa. Entrambi i percorsi sono stati caratterizzati da un processo di crescita più o meno graduale. La squadra di Motta, partita un po’ meglio, alla ventitreesima giornata era già in piena zona Champions League. Lì poi rimase fino al termine della stagione.

Quella di Italiano, invece, che ha avuto inizialmente qualche difficoltà in più, partiva da molto più in basso. Per questo motivo, gli evidenti miglioramenti apportati dal tecnico, in primis l’invenzione di Odgaard trequartista, hanno portato ad una risalita vertiginosa. Dopo aver addirittura toccato la zona retrocessione, adesso i rossoblù possono sognare di nuovo il colpaccio Champions League.

Jens Odgaard (© Bologna FC 1909)

Jens Odgaard (© Bologna FC 1909)

Domenica pomeriggio, nel big match contro la Lazio, Italiano e i suoi, vincendo, avrebbero la possibilità scavalcare proprio i biancocelesti. Nel caso di un passo falso della Juventus a Firenze (a proposito di Motta), c’è addirittura la possibilità di tornare a riassaporare la quarta posizione. Sarebbe un ottimo biglietto da visita in vista del tour de force infernale del prossimo mese, Coppa Italia compresa.

Un periodo che il Bologna finalmente affronterà con una rosa praticamente al completo. Il progressivo rientro degli infortunati ha già contribuito a dare un’ulteriore spinta alla squadra. In questo lunghissimo rush finale, con tante partite importanti da giocare, i rossoblù dovranno dimostrare sul campo il loro status.

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