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Il Bologna riagguanta due volte il Verona, al Bentegodi è 2-2

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Penultima giornata di campionato per il Bologna che ambisce a centrare il decimo posto in classifica. Gli avversari di giornata sono i veneti dell’Hellas Verona. I felisinei devono rinunciare a Svanberg, infortunato, ed a Danilo, squalificato. Sinisa schiera i suoi con il classico 4-2-3-1. In porta ancora spazio al giovane Federico Ravaglia, in panchina Skorupski, fresco dell’ennesima convocazione in nazionale. Sulle fasce Dijks e De Silvestri, Tomiyasu scivola al centro della difesa con Soumaoro. Spazio in avanti per Vignato, con Soriano che arretra in mediana con Schouten. Tridente d’attacco composto da Skov Olsen, Sansone e Palacio. Nell’Hellas ritrova il posto da titolare Nikola Kalinic, con lui in avanti Zaccagni e l’ex Bessa, arretra a centrocampo Barak. In porta spazio al classe 2000 croato Ivor Pandur.

Parte subito forte la squadra di casa, molti passaggi a saltare il pressing alto del Bologna, dopo meno di un minuto arriva il primo corner per l’Hellas. Corner di Di Marco, la difesa dei rossoblù non riesce ad allontanare, sul secondo palo la conclusione di Gunther diventa un assist per Faraoni che dal limite dell’area piccola scarica in rete. Male nella circostanza la difesa. Il Bologna ci prova subito con due belle incursioni sulla fascia destra, prima di Dijks poi di Sansone. In entrambi i casi però i cross non sono precisi. Al 6’ ci prova anche Palacio, ingresso in area e diagonale. Attento con i piedi il portiere Pandur. Dopo i primi minuti corsi a mille la partita rallenta, il Verona fa più fatica a trovare spazi, anche grazie all’onnipresente Schouten. 

Con il risultato a proprio favore il Verona aspetta il Bologna, aggredendo solo nella propria metà campo, costringendo il Bologna ai lanci lunghi, spesso imprecisi. Al decimo il Bologna ci prova da punizione,muovendo il pallone, il cross di Sansone sul secondo palo è però imprendibile da De Silvestri. Lo stesso Sansone ha un’occasione su inventiva di Palacio. Il prodotto del vivaio del Bayern Monaco non riesce però a superare Pandur. 

Al 16’ punizione a due in area del Bologna. Nella circostanza errore di Tomiyasu che appoggia il pallone a Ravaglia, già lanciato in uscita bassa: tocco con le mani e fallo. La forte conclusione di Zaccagni è allontanata dalla barriera. Al 20’ altra occasione per il Verona. Azione in verticale, Kalinic si infila tra le maglie larghe del centrocampo rossoblù, recupera in scivolata Schouten. 

Fatica il Bologna in attacco, con le uniche azioni pericolose dei rossoblù che nascono sulla fascia sinistra. Assenti Skov Olsen e De Silvestri. Finalmente inizia ad accendersi il giovane danese, le sue iniziative però non portano frutti. Momento statico della partita, le difese giocano profonde, chiudendo tutti gli spazi per le incursioni degli attaccanti. Non trovando spazio, il Bologna ci prova con una palla ferma. Calcio di punizione da posizione defilata, la palla finisce sul secondo palo, controllo di Soriano e appoggio al centro. Una deviazione fa giungere la sfera sui piedi di De Silvestri che a porta sguarnita appoggia in rete.  Palacio ha subito l’occasione per trovare il gol del sorpasso, dopo lo scatto in profondità l’appoggio per i compagni è impreciso.

Quello rossoblù è’ solo un lampo, la partita rallenta nuovamente, sono molti i contrasti a centrocampo e il controllo del gioco cambia in continuazione. Uno scambio tra Lazovic e Zaccagni, il più vivo in questa fase della partita, permette al serbo di andare al cross. Kalinic sale in cielo e colpisce di testa. Ravaglia può solo guardare e sperare.Le sue preghiere vengono accolte perchè la palla colpisce l’incrocio dei pali. E’ l’ultima occasione degna di nota, nessun minuto di recupero concesso e il primo tempo si conclude sul risultato di parità, con entrambi i gol siglati su azioni da fermo.

Il Bologna inizia bene il secondo tempo, subito lancio per Palacio che di testa supera il primo difensore, appoggio per Vignato, scarico per Sansone che ci prova da fuori. Il suo diagonale rasoterra, esce di poco a lato. Nel vivo del gioco dei rossoblù c’è Vignato, una sua incursione per vie centrali palla al piede costringe Barak al fallo ed al giallo. Pochi minuti dopo il Verona fa il primo cambio, fuori proprio Barak e dentro Miguel Veloso.

Basta una distrazione in fase difensiva però ed il Verona ripassa in avanti. Discesa sulla fascia dell’Hellas, cross di Lazovic sul primo palo, tocco d’esterno di Kalinic, che anticipa Tomiyasu, e sigla il gol del 2-1. L’Hellas cerca di sfruttare il momento e continua a spingere. Errore di Ravaglia in uscita, Schouten è costretto al fallo, che gli costa il giallo. In precedenza era stato ammonito anche Dijks per un fallo su Faraoni che lo aveva anticipato dopo uno scatto dell’olandese. Dalla punizione Di Marco non riesce a trovare lo specchio. 

Nel Bologna ci prova Palacio da fuori area, la sua conclusione è però bloccata da Pandur con una presa plastica. Sinisa decide di cambiare le carte in tavola e fa entrare Barrow al posto di Sansone, per trovare un’alternativa a Palacio nell’attacco alla profondità, fin qui unica arma offensiva. L’Hellas va vicino al gol del 3-1 da corner. Ancora una volta la difesa non riesce ad allontanare. In quello che sembrava un copia incolla del primo gol scaligero, Gunter viene chiuso da Schouten e il Bologna si salva. La ripartenza del Bologna sfuma per un fallo di Soriano, ammonito, salterà l’ultimo match della stagione contro la Juventus. Finalmente si vede Barrow, prende palla nella propria metà campo, scatto in velocità, conclusione a giro sul secondo palo che esce di un niente. Cambi su entrambi i fronti: nel Bologna out Dijks per Orsolini, nel Verona out Gunter e Kalinic, dentro Dawidowicz e Lasagna. Se il Verona rimane invariato, Sinisa sbilancia i felsinei, passando ad un 3-4-3. I cambi però sembrano funzionare meglio per la formazione di Juric (oggi non in panchina), che va due volte alla conclusione verso lo specchio, nessun pericolo per Ravaglia.

Il Bologna è spento, pecca di lucidità ed inventiva. Così anche le giocate più semplici si trasformano in errori. All’improvviso, nel momento più buio del Bologna, arriva il gol del pareggio. Cross dalla fascia di Skov Olsen, spizzata di testa di un difensore, che taglia completamente fuori i suoi compagni. Il più reattivo è Palacio che si allunga e segna il suo quinto gol stagionale.

I rossoblù si riaccendono, e tornano a spingere per cercare la vittoria. Ci prova il redivivo Skov Olsen, che da fuori area però calcia in curva. Altri cambi nell’Hellas, entrano Salcedo e Tameze per Bessa e Zaccagni, nel tentativo di dare nuova linfa all’attacco. Entrambe le squadre ci credono, attaccano a testa bassa alla ricerca del gol che significherebbe la vittoria. Il Bologna fa entrare anche Poli, Juwara e il 2004 Raimondo, escono Vignato, Palacio, Schouten. Il più vicino al gol è Soumaoro che in torsione da dentro l’area piccola spara alto. 

Finisce così. Non riesce il Bologna a trovare la vittoria che manca ormai da 7 partite, quattro pareggi e tre sconfitte nel frangente. Fallisce l’Hellas nella missione di trovare la vittoria al Bentegodi contro il Bologna, vittoria che manca da 20 anni, quando gli scaligeri si imposero per 4-1. Quello che potrebbe sembrare un classico pareggio di fine stagione, è stata in realtà una partita ricca di emozioni, tra due squadre che hanno cercato a più riprese la vittoria.

 

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