Seguici su

Bologna FC

Il Confrontista – 12 Nov

Pubblicato

il


Dodicesima giornata: un terzo del campionato in pratica se ne e’ gia’ andato ed il nostro Bologna torna da Bergamo con una sconfitta per 2 a 1, rimanendo 1 punto sopra la zona più scabrosa della classifica al 17mo posto a pari punti con il Sassuolo (10), -10 come differenza reti, ma dietro alla squadra modenese in virtù dello scontro diretto a nostro sfavore. Soprattutto gli episodi visti sul manto erboso hanno riconsegnato un Bologna con tanto nervosismo in più e con meno certezze rispetto alle ultime tre uscite della squadra. Lo scorrere delle immagini della partita, rivista con occhi più obiettivi e non condizionati dall’emozione della visione on-line, hanno confermato che  Pioli aveva preparato una partita di contenimento (il modulo 3-5-1-1 e’ un’autocertificazione in tal senso), tutto sommato con i giusti ritmi, con i due esterni di centrocampo (Morleo e Crespo) abbastanza attivi sulle fascie, i due centrali della mediana ( Panagiotis e Laxalt) con buona velocita’ nelle gambe e pronti a proporsi in avanti con corrette alternanze. I tre centrali di difesa a parte un erroraccio da sottolineare in rosso di Sorensen, bene avevano tenuto in pratica per tutta la partita. Il reparto avanzato con Cristaldo (seconda punta, ricordiamolo) in versione “Di Vaio”, con alle spalle Alino avevano tenuto in apprensione per tutta la partita la difesa Atalantina. Soprattutto la mobilita’del Churry era una costante minaccia. Sia ben chiaro: non parliamo di grandi occasioni o di gol mancati (lo specchio della porta è stato, come al solito, solo intravisto). Ma diciamo che ce la siamo giocata. Il risultato avrebbe potuto riservare maggiori soddisfazioni in termini di punti: un pareggio avrebbe probabilmente soddisfatto tutti, anche se dopo l’1-1 l’occasione migliore è capitata sui piedi di Garics che avrebbe potuto stampare la pera del secolo se solo avesse inquadrato la porta, regalando ai nostri colori una vittoria tutto sommato che avrebbe potuto anche starci.

Ma tutti i calcoli ed i progetti non avevano tenuto conto del fattore “C”. Qualcuno potrebbe pensare alla fortuna (completando la parola in senso prosaico…). Io invece alla C aggiungo due vocali e due consonanti e ne esce…CURCI. Un disastro senza voler esagerare ne fare tanti giri di parole. A Bergamo il “quarto portiere d’Italia” (per capirci: quello che Prandelli, sicuramente dispiaciuto, non porterà mai ai mondiali 2014), si è esibito in due papere da far invidia a quelle del laghetto dei Giardini Margherita. La foto in prima pagina sullo Stadio di lunedì che immortala Curci mentre sfodera i pugni ad occhi chiusi (esatto: ad occhi chiusi!!!!!!!!!!) ha certificato in maniera definitiva che lui non è un portiere. Da serie A? No, non avete capito: non è un portiere e basta! Il suo ruolo non ammette errori recuperabili. Quando un portiere sbaglia ha solo i legni dei pali e della traversa a cui affidarsi. Ma difficilmente questi fanno la grazia. Sia ben chiaro: ci può stare l’errore, ce ne possono stare anche due, tre…poi stop. Si cambia solista. Dall’inizio del campionato in corso i gol presi su interventi goffi o non reattivi si sono sprecati. Dei 24 gol subiti più della metà sono da addebitare ad errori del nostro portiere. Ricordiamoli un attimo.

1° giornata, Napoli Bologna: prima del 2-0 (quello senza colpe) ci fu il gol di Callejon su palla smanacciata sui piedi del giocatore partenopeo. Anche il 3-0 fu sì una signora sventola da fuori area di Hanmsik, ma sul suo palo:

2° giornata, Bologna Sampdoria: su un innocuo tiro da fuori area (che rimbalzò per ben tre volte prima di arrivare in porta, tanto per far capire la potenza…) il nostro portiere fece la prima cappella clamorosa, tuffandosi, arrotolandosi su se stesso, perdendo il pallone con Eder pronto a metterla in rete. Clamorosa! Anche la punizione del 2-2 del Gabbia blucerchiato non fu esente da pecche: tiro angolato, ma reattività da Casa di Riposo Giovanni XXIII!

4° giornata, Bologna Torino: dopo tre minuti altra smanacciata in area su cross di Darmian scodellata sulla testa di D’Ambrosio.

5° giornata, Bologna Milan: il primo gol di Poli vede un Curci con reattività zero su un tiro si angolato, ma da classificare come tutto, tranne che irresistibile.

6° giornata, Roma Bologna: Florenzi è lui questa volta il beneficiario della smanacciata Curciana, mentre anche Gervinho per il secondo gol provvede a infilare il nostro portiere sul suo palo. È l’ABC  di tutte le scuole di calcio. Ma forse Curci non le ha frequentate…

7° giornata, Bologna Verona: almeno su un paio di gol lo scatto e la reazione è tutto tranne che felino. Sembra che i palloni tirati anche da lontano, ma un po’ bassi diano fastidio…

8° giornata, Sassuolo Bologna: Floro Flores da 20 metri lascia partire un tiro, sempre angolato, ma tutto sotto sommato con una potenza contenuta. Parabile? Non per Curci…

E siamo alle due topiche di domenica. Voi direte bastano quelle due. Io dico no! Bisogna ricordarle tutte. Perché siamo portati a ricordarci sempre gli ultimi episodi ed a giustificare. Invece bisogna ricordare, non giustificare e trovare una soluzione. Anche Agliardi, se Stojanovic è ancora rotto. Perché quest’anno, senza questi 13-errori-13 il Bologna avrebbe 9 punti in più. Ed il nervosismo della squadra la dice lunga sulla tensione che i ragazzi stanno vivendo. Vedere Kone’ venire quasi alle mani con il medico sociale in mezzo al campo o Crespo scendere in polemica in occasione della sostituzione con Pioli, sono episodi che devono fare riflettere. La squadra va in campo non tranquilla. Domenica 10/11mi della squadra avevano costruito qualcosa di giusto e corretto. A Pioli se proprio bisognava appuntare qualcosa era la scelta di aver fatto entrare in campo un Della Rocca impalpabile, inesistente (lo stesso che insieme a Khrin fu l’artefice del pari con il Milan o che con il Verona non seguiva le triangolazioni: ma dove è andato a finire il Chicco dell’anno di Malesani? Un altro mistero rossoblù). Niente altro. Le immagini di Sky a fine partita del volto di Stefano sono state emblematiche. Curci si è auto cancellato dalla rosa rossoblù.

Il problema è che oltre al rebus portiere dopo domenica anche Pioli è di nuovo sulla graticola dell’esonero. E questo secondo me non è giusto. E’ vero: le cronache riportano che la conferma di Curci sia stata voluta da Stefano. Ma chi non avrebbe confermato il portiere che l’anno scorso ridiede un po’ di fiducia alla squadra dopo le ripetute esecuzioni della Agliardi-dance?

Certo che siamo messi proprio male se adesso mi ritrovo ad invocare come anti-Curci il re dell’”esco-non esco”. Però almeno tra i pali Federico si è sempre fatto valere. Sperem, ragazzi… Altrimenti qui è un bel casino.

Unica consolazione è data dal confronto alla dodicesima giornata con i campionati dei 5 anni precedenti. Rispetto all’anno scorso la squadra alla dodicesima perse 1-0 a Torino-Torino (con gol di D’Ambrosio) dopo una gara dove non vedemmo mai una conclusione rossoblù in 90’. 8 punti e penultimo posto.

Nel 2011/12 avevamo sempre 10 punti ed eravamo diciassettesimi, ma alla dodicesima avevamo infilato una bella sconfitta in casa con i cugini romagnoli: Bologna Cesena 0-1. Un bel mal di fegato!!!

Nel 2010/11 le cose con il filosofo Malesani in panca le cose sembrava che andassero meglio: Bologna Brescia 1-0, 14 punti e 14mo posto. Ma stava per esplodere la bomba sarda. Grazie a “Fermi tutti! Pago io” Porcedda, nella settimana successiva ci vennero tolti 3 punti secchi ed i fatti li ricordiamo tutti.

Alla 12ma del campionato 2009/10 strapazzammo in casa il Palermo (3-1) andando a 12 punti ed al quindicesimo posto. A causa dei tre punti di penalizzazione della stagione 2010/11, questo è stato il nostro miglior risultato alla dodicesima giornata dal nostro ritorno in A perché l’anno prima alla stessa giornata eravamo penultimi a 8 punti dopo aver raccolto uno dei tanti pareggi della gestione Sinisa Mihailovic a Siena per 1-1.

Francamente nulla di esaltante, mai. Quest’anno i proclami erano altisonanti. La realtà ci propone 24 reti subite ed un portiere goffo, spaventato e ad occhi chiusi di fronte ad un pallone tirato da circa 20 metri. Ed in sequenza, dopo la pausa, Inter, Parma, Juventus, Fiorentina e Genoa prima di mangiare il panettone. Speriamo solo che qualcuno non decida di non farlo mangiare a Pioli…Ci mancherebbe solo quella!!!

Forza Bologna sempre ed un saluto a tutti dal vostro Beppesavo

Continua a leggere le notizie di 1000 Cuori Rossoblu e segui la nostra pagina Facebook

Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *