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Bologna

Il Confrontista: “Le cabale han funzionato” – 2 Nov

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“Per assurdo con una trasferta strepitosa a Cagliari mercoledì il buon Pioli sarebbe ancora in tempo per poter dire di aver  centrato il suo primo obiettivo stagionale (migliorare il ruolino della squadra nelle prime 10 giornate…).

Ma da bravi tifosi rossoblu iniziamo a fare tutte le cabale possibili ed immaginabili e non pensiamo alla trasferta sarda”.
Così finivo il mio commento dopo il match con il Livorno. Bene: le cabale hanno funzionato! Bravissimi! Altro che i maghi di Lotito!
Per una volta la sfiga (che ci vede benissimo) ha pensato bene di dimenticare il Sant’Elia ed i  nostri ragazzi ci hanno regalato una serata tutta corsa e sostanza, con il pallone che viaggiava fluidamente come nelle 9 partite precedenti non abbiamo mai visto fare ed il risultato finale di 3-0 sul Cagliari (che ricordiamolo era reduce da una partita con la Lazio dove non meritava la sconfitta) c’e’ stato tutto ed e’ stato totalmente meritato. Difficile trovare qualcosa che non sia andata  per il verso giusto perche’ tutti i 14 rossoblu’ scesi in campo oltre a Stefano Pioli non hanno sbagliato nulla. Ognuno ha portato alla causa rossublu’ il suo mattoncino di qualita’, giocando di squadra, con una sicurezza finalmente raggiunta. Curci (per la verita’ poco impegnato) si e’ sempre fatto trovare pronto. La difesa a tre nei suoi 3+2 interpreti (causa infortuni di Cesare Natali e di Mantovani) ha sovrastato gli attaccanti cagliaritani senza commettere errori. Khrin merita secondo me una segnalazione in piu’. Abituati come siamo a vederlo tornare indietro, passare orizzontalmente se non all’indietro, nel ruolo di centrale e’ stato giocoforza obbligato a ripartire, a passare la palla avanti perche’ in quel ruolo qualsiasi appoggio laterale o un retro passaggio sarebbe deleterio. Forse abbiamo scoperto l’uovo di Colombo, ma una volta passato il futbal in avanti a riceverlo non c’era… Khrin, ma Laxalt, Pazienza (quest’ultimo completamente trasformato!!) o Diego “El Ruso” Perez, pronti a loro volta a smistare in avanti su Panagiotis o El Churry Cristaldo. Il Cagliari non ci ha capito nulla e se le danze in nostro favore sono iniziate grazie ad una papera di Agazzi degna di…Curci, i nostri hanno continuato a macinare gioco ed a controllare il match senza il minimo affanno. Garics e Morleo (forse sensibilizzati dalla concorrenza di casa – leggi Cech e Crespo) hanno collezionato entrambi una partita di spessore, con Garics splendido esecutore di un tap-in vincente/bomba sotto la traversa per il nostro primo gol ed assist-man per il secondo di Kone’, e Morleo ringhioso sull’avversario forse più scomodo degli isolani, Ibarbo sul quale in estate erano circolate voci che lo volevano sotto le Due Torri…
Bene tutti, compreso Poli che alle prese con cambi obbligati (Cesare e Mantovani out per stiramento con un assenza che si protrarrà per 3/4 settimane), non ha come al solito sbagliato nulla: dalla scelta di ridare la massima fiducia al 12′ a Antonsson (promosso anche lui!) a quella di far entrare Perez arretrando Khrin nella linea di difesa a 3, a far entrare un motivatissimo Lazaros per un quarto d’ora di qualità. La squadra ha dato l’impressione di seguire Pioli al 100% ed anche le immagini al fischio finale dell’esultanza di Rolando Bianchi e di Roberto Acquafresca corsi ad abbracciare il gruppo lascia sperare almeno sulla carta per un gruppo coeso con giocatori pronti a scendere in campo per dare il proprio apporto, ma altrettanto pronti ad accettare la panchina per lasciare spazio al compagno con la forma migliore (nel caso di Roberto e Rolando, da segnalare la gara di Cristaldo, tutta movimento e difesa del pallone per far salire la squadra e pronto a smistare egregiamente sui compagni). Un quadro idilliaco, dunque? Si. Ed una nota stonata, no? Beh vabbè’ ve la trovo, ma fuori dal campo. Il giorno dopo. Giovedì leggendo i giornali ed i forum dei tifosi ho trovato discorsi incredibili, sia su Diamanti che frena il gioco del Bologna, sia su Pioli che dilapida il patrimonio tecnico del Bfc ed altre amenità similari. Il calcio, il Bologna, sono cose bellissime e noi tifosi ci appassioniamo da sempre. Viviamo a Bologna, in Italia e fortunatamente godiamo di una libertà totale di parola che ogni giorno che passa e’ solo da apprezzare (anche perchè circa 70 anni fa c’e’ stata parecchia gente che ci ha lasciato la vita perchè oggi non sia reato esprimere la propria opinione). Ma da sempre a Bologna il mestiere del tifoso e’ quello di attaccare a testa bassa  a volte senza fare distinguo.
Ricordo ancora quando in via Orefici davanti al Bar Otello (equiparabile agli attuali forum su internet) tutti i giorni stazionavano, come oggi in piazza Maggiore a fianco di San Petronio la camionetta dell’esercito, i tifosi rossoblu tutti dediti a sentenziare le tesi più assurde su tutto e tutti. A volte venivano addirittura alle mani. Ma soprattutto a volte venivano letteralmente massacrati giocatori, allenatori, scelte societarie. Il tutto per un gusto tipico di noi tifosi rossoblu. Ricordo sempre il buon Pesaola, fresco vincitore di Coppa Italia, settimo in campionato e con un anno di contratto ancora in tasca, salutare il Bfc perchè non ne poteva più di venire letteralmente infamato ogni domenica da una decina di tifosi della tribuna che lo criticavano per partito preso, probabilmente per la colpa di aver allenato la Fiorentina campione d’Italia e di non aver vinto lo scudetto a Bologna.
Certi discorsi su Diamanti sono totalmente fuori luogo perchè Alino e’ per il Bologna un lusso che abbiamo e che non possiamo permetterci il lusso di perdere; dobbiamo fare di tutto per tenercelo sempre ben  stretto. E’ il nostro capitano, è l’unico capace di estrarre dal cilindro colpi di qualità e di rara fattura. Certi discorsi, con i problemi societari che abbiamo potrebbero aprire una strada (magari creando anche l’alibi “lo han detto anche i tifosi…”) all’ennesima ” svendita” dell’unico pezzo pregiato che abbiamo, l’unico che sara’ capace ed avrà l’intelligenza di adattare il proprio gioco ad un Bologna più fluido, più in palla. Pensare che Diamanti sia un problema per il Bologna dopo Cagliari e’ una vera e propria offesa calcistica.
Così’ come parlare di “spreco” del patrimonio tecnico della società da parte di Stefano Pioli dimostra un’ingratitudine verso colui che da tre anni a questa parte riesce ad estrarre sangue Rh positivo dalle rape, dimenticando l’audacia che ha avuto di rimettere in discussione innanzitutto le sue scelte, cambiando schemi, uomini, assetti. Nulla è ancora realizzato, così come quando avevamo 3 punti e stazionavamo all’ultimo posto ed invocavo calma perchè mancavano ancora 30 giornate alla fine, oggi  dico che nulla e’ stato fatto, che e’ vero che abbiamo 3 punti sulla terzultima, che siamo reduci da due vittorie, che abbiamo 2 punti alla decima in più rispetto all’anno scorso (e’ sicuramente una cosa positiva, ma avere 9 punti alla decima sui 30 disponibili la dice lunga su che tipo di partenza ha il Bologna ogni anno), ma ancora mancano 28 giornate e la strada e’ ancora lunga, a partire da lunedì sera quando incontreremo il Chievo, reduce da una partita a Roma di grande cuore contro la Roma dei Miracoli. Attenzione signori! Questo e’l il momento di stare tutti uniti, sostenere la squadra, restare a testa bassa sul manubrio. Abbiamo superato la prima salita (eravamo ultimi due partite fa. Ora siamo quart’ultimi). Ma c’e ancora tanto da fare. Innanzitutto non montarsi la testa, non pensare di avere già trovato la formula perfetta, che tutto sia gia’ a posto. E soprattutto non e’ il momento di mettere sul banco degli imputati nessuno n’è tanto meno perdersi in sofismi su “Diamanti si, Diamanti no”. Impariamo dalla curva Bulgarelli di domenica con il Livorno: il mantra per tutta la gara e’stato quello di incitare ininterrottamente i ragazzi, la squadra (nel secondo tempo in modo addirittura commovente! In oltre 40 anni di curva non avevo mai visto un attaccamento cosi’forte). Arrivando addirittura a dimenticare il bersaglio-Albano. Incredibile!!
Fiducia in Pioli dunque, nelle sue scelte. A volte può aver sbagliato (e lo ha ammesso!), a volte alcune sue scelte hanno contribuito a farci arrabbiare ancora di più (dopo le prove scialbe di Napoli, Roma, in casa  con Toro e Verona). Ma e’ un tecnico che sta dimostrando sempre di più di capirne di calcio, di avere la giusta umilta’. Nel frattempo il suo primo piccolissimo traguardo lo ha raggiunto: +2 sulla stagione scorsa.
Ora avanti così ben coscienti dei nostri limiti. Poi dopo i 40 (da raggiungere!) apriremo i dibattiti anche sulle cose piu’ assurde.

Forza Bologna sempre ed un saluto a tutti dal vostro Beppesavo!

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