Bologna FC
Il coraggio e la completezza del Bologna, ricetta perfetta per l’Europa
Il Bologna è in zona Europa con merito, diversi numeri lo confermano. La partita dell’Olimpico è il simbolo della forza di questa squadra.
In questa stagione, il Bologna ha dimostrato di essere una big del campionato. La dimostrazione di ciò arriva in particolare dall’ottimo rendimento tenuto dalla squadra negli scontri diretti e anche dalla maniera con cui è venuta fuori dalle difficoltà. I ragazzi di Thiago Motta sono riusciti a vincere partite molto pesanti mostrando il coraggio e la completezza del gruppo.
Uno dei momenti apparentemente più delicati della stagione è arrivato poche settimane fa, nel match dell’Olimpico contro la Roma. I padroni di casa arrivavano a questo match galvanizzati dopo una serie di risultati utili consecutivi ottenuti in campionato, oltre alla vittoria nell’andata dei quarti di Europa League contro il Milan. I rossoblù, al contrario, sembravano aver perso un po’ di smalto.
Le difficoltà dei match precedenti
Il Bologna si presentava al big match dopo due 0-0 consecutivi. Entrambi i risultati avevano lasciato un po’ di amaro in bocca visto che erano arrivati in due partite apparentemente abbordabili: allo Stirpe contro il Frosinone e in casa contro il Monza. Dopo una serie di risultati molto positivi, sembrava che questi due risultati non esaltanti potessero sgretolare una macchina fino a lì quasi perfetta.
Allo Stirpe i rossoblù avevano avuto diverse occasioni per vincere. Una su tutte, la doppia clamorosa occasione avuta da Dan Ndoye nei minuti finali. L’esterno prima si è fatto parare da Turati una conclusione ravvicinata e poi ha mancato clamorosamente il tap-in a porta vuota. Contro il Monza, invece, oltre al risultato, anche la prestazione offensiva era sembrata piuttosto preoccupante, con la squadra che non si era quasi mai resa pericolosa.
Roma-Bologna 1-3, il coraggio di Thiago Motta e dei suoi ragazzi
Come se non bastasse, durante il match contro i brianzoli il Bologna ha anche perso uno dei suoi giocatori chiave, il capitano Lewis Ferguson. Il centrocampista era uscito per infortunio nel secondo tempo e la diagnosi era stata terribile: rottura del legamento crociato. A questo punto, oltre a far ritrovare un po’ di smalto ai suoi, Motta si sarebbe dovuto inventare qualcosa.
La partita contro la Roma sembrava quindi essere un test quasi proibitivo. Proprio in quella serata, invece, la squadra, allenatore compreso, ha dimostrato ancora una volta di essere una solida realtà della Serie A. Cominciando da Thiago Motta, il mister ha optato per una formazione molto coraggiosa: fuori Riccardo Orsolini, uno dei più in forma, difesa e centrocampo fatti di continue rotazioni.
La tattica ha funzionato alla perfezione, anche grazie alla duttilità mostrata dai giocatori. La partita, tolto forse l’inizio, è sempre stata gestita dal Bologna senza particolari affanni, tutti gli effettivi sapevano esattamente come muoversi. I continui spostamenti dei rossoblù hanno mandato fuori tempo in più occasioni il pressing della Roma.
Il gol dello 0-2 è una chiara dimostrazione di quanto appena spiegato. Nell’occasione, c’è stato un lunghissimo possesso palla da parte del Bologna, durato 35 passaggi. Durante quest’azione praticamente tutti gli effettivi hanno dato il loro contributo, mandando in confusione i giallorossi. Uno degli emblemi di questa orchestra è stato Oussama El Azzouzi, schierato da Motta proprio per la sua capacità di coprire al meglio tutti i ruoli del centrocampo.
Proprio il centrocampista marocchino è il primo a proporsi per rompere gli indugi, servito da Sam Beukema. L’azione è proseguita ancora, con la squadra che ha creato una vera e propria gabbia i propri avversari. Fondamentale è stato anche l’apporto di Jhon Lucumì che si è proposto in avanti andando a creare una ragnatela sulla sinistra che ha portato alla conclusione finale di Joshua Zirkzee. La squadra completerà l’opera nel secondo tempo, andando a vincere un match pesantissimo.
Bologna, numeri da big
I dati del match contro la Roma mostrano che la squadra ha avuto un possesso palla superiore al 60%. Il Bologna è quindi andato all’Olimpico a giocarsi la partita a viso aperto, senza alcun timore nei confronti dell’avversario. Questa è una caratteristica portata spesso in campo dalla squadra di Thiago Motta, come dimostrato dalla classifica sulla percentuale di possesso palla. Il Bologna è qui secondo solo al Napoli con un 58,3% di media, 2 punti percentuali in più dell’Inter campione d’Italia.
I rossoblù sono anche secondi per tocchi palla complessivi, 23957, poco dietro al Napoli. Entrambi questi dati confermano una volta di più la bravura della squadra di Motta nel costruire le azioni. Questa mole di gioco, a volte, stenta a trasformarsi in gol. La squadra ha infatti il settimo attacco della Serie A con 47 gol segnati. Per fare un paragone, Atalanta e Roma, che si stanno giocando la Champions col Bologna, ne hanno segnati rispettivamente 61 e 60.
Un dato che però fa da contraltare con la quantità di gol subiti. I rossoblù hanno la terza difesa del campionato con appena 27 gol subiti, Atalanta e Roma sono invece a quota 37 e 41. Infine, il dato forse più importante di tutti in ottica Champions: il Bologna, negli scontri diretti, ha conquistato 6 punti sia contro i bergamaschi che contro i capitolini, dimostrando di meritare pienamente l’attuale piazzamento in classifica.
Fonte: Ultimo Uomo
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