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Il Corriere di Bologna — Arnautovic e De Silvestri, leader opposti e complementari

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Il monday night del Dall’Ara, che ha permesso al Bologna di riaffacciarsi sul versante sinistro della classifica, conferisce ai rossoblù qualcosa di più dei già preziosi tre punti. Ancor prima che una vittoria è stata una prova di maturità. Dopo un arido primo tempo le barricate degli ospiti sono crollate appena al quarto minuto della ripresa, sotto la spinta di Lorenzo De Silvestri, a cui è seguito il fendente fatale di Marko Arnautovic sulla sirena. Una rete in apertura e una in chiusura di secondo tempo, porta inviolata e partita che all’intervallo poteva apparire rognosa disinnescata.
 
La crescita di una squadra non passa dai risultati, ma dal modo in cui arrivano, e lunedì sera il Bologna ha mostrato i gradi. Non è un caso che a regolare il Cagliari abbiano pensato i due colonnelli, che con Gary Medel — altro protagonista, anche se non è finito nel tabellino dei marcatori — siano gli uomini di maggiore esperienza e carisma della rosa. Un gruppo elegge naturalmente i propri leader, e partite come quelle del Dall’Ara lasciano trapelare come questo sia sempre più il Bologna di Arnautovic e De Silvestri. Ruoli, caratteristiche tecniche, compiti e caratteri opposti, ma forse è proprio per questo che si completano così bene e sono in grado di mantenere il giusto equilibrio nello spogliatoio.
 
Lorenzo, di professione terzino, guida la schiera di difensori goleador con già tre reti in nemmeno un terzo di campionato. Ama l’arte ma in campo si dedica alla praticità più che all’estetica: non risparmia un corsa e nel nuovo modulo copre da solo tutta la fascia destra. All’occorrenza può scivolare nel terzetto arretrato per presidiare la propria area di rigore, con la stessa disinvoltura sa essere letale in quella avversaria.
Marko invece non lascia margini di interpretazione sulla propria posizione in campo. I tempi di Londra in cui gravitava sull’esterno paiono uno di quei ricordi sbiaditi che balzano alla memoria solo quando si rispolverano gli album delle fotografie. Ora fa il centravanti, e anche bene. Alla classe unisce determinazione e abnegazione, che lo portano a venire a fare la lotta anche diverse decine di metri lontano dal suo naturale terreno di caccia. Non ha controfigure, è la tessera fondamentale del reparto avanzato. Senza di lui la manovra offensiva si fa lenta e prevedibile, gli spazi scompaiono, e l’indice di pericolosità rossoblù crolla vertiginosamente. “Marko sa proteggere la palla e aprire spazi — rimarca Sinisa Mihajlovic nel post partita — sa dialogare con i compagni e sa segnare”. Senza giri di parole, come nello stile del mister, ecco il riassunto della prestazione di Arna: velo che apre la difesa sarda come le acque del Mar Rosso e stoccata che congela il risultato. Indispensabile. E pensare che convive con un problema alla coscia che si trascina dietro da questa estate.
 
Oltre al contributo sul terreno di gioco ci sono testimonianze fotografiche di come i due senatori mettano la differenza anche all’interno dello spogliatoio. Appena dopo la vittoria sul Cagliari fa capolino sui social un selfie che ritrae i due mattatori della serata, con tanto di emoticon a mostrare i muscoli. Nella stessa istantanea si riconferma la differenza fra i due protagonisti: Lollo se la ride, Arna ha sulla faccia l’espressione in cui nessun avversario vorrebbe specchiarsi. Uno celebra la vittoria, l’altro è già focalizzato su come ottenere la prossima. Opposti appunto, ma perfettamente bilanciati. E il Bologna se li coccola prendendo il meglio da entrambi.
 
Fonte: Alessandro Mossini, Il Corriere di Bologna

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