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Il Corriere di Bologna – De Leo, il suo identikit rossoblù «Tattica, filosofia e atteggiamento aggressivo»

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È il braccio destro di Sinisa e forse anche qualcosa di più. Dal principio al servizio di Mihajlovic nella nazionale serba, fino ai momenti difficili della malattia del tecnico di Vukovar e alla conseguente gestione, tecnico-emotiva, di quella situazione. Emilio De Leo, il tattico che lavora al fianco del tecnico serbo, nella lunga intervista rilasciata al podcast specializzato sul calcio Il terzo uomo, nel fornire il suo identikit del Bologna, lascia trasparire l’orgoglio e la soddisfazione per la maglia rossoblù. 

Uno dei diversi punti toccati da De Leo nell’intervista riguarda le importantissime tattiche. «Non siamo sempre stati perfetti ma di certo abbiamo un’identità, principi di gioco e morali che il gruppo conosce e condivide – spiega De Leo, che continua – Di solito individuiamo un sistema di gioco statico, scegliendo l’undici secondo noi migliore, poi il nostro modulo statico diventa dinamico e un 4-3-3 può diventare un 3-4-2-1 o un 3-4-1-2, in funzione del calcio che vogliamo proporre noi»Una squadra che sa cambiare le sue abitudini e adattarsi alle necessità della partita; un principio fondamentale che ha caratterizzato la buona stagione dei rossoblù, prima che si fermasse tutto. 

Non solo tattiche, De Leo illustra anche la filosofia della sua squadra: «Fluidità, liquidità e dinamica, sia in fase di possesso sia di non possesso. Principi ribaditi anche in allenamento, tramite esercizi ad hoc – aggiunge De Leo, che prosegue – E’ come se giocassimo quattro partite: una di partenza, una dinamica quando abbiamo palla, una quando pressiamo nella metà campo avversaria e una nella fase di compattamento sotto la linea della palla». 

Tattica, filosofia e tante lodi per i suoi giocatori, partendo da Tomiyasu «che ha in testa una gestione e una lettura moderna del tempo e dello spazio», passando per Orsolini che definisce come «un vulcano caratteriale e tecnico», arrivando fino a Palacio, sul quale si sofferma particolarmente. «Ha una mentalità vincente, ogni cosa in allenamento per lui è una sfida ed è un esempio per tutti. Per il calcio che noi vogliamo giocare, fatto di mobilità, rotazioni e scambi di posizioni, chiediamo una mole notevole di lavoro ai giocatori offensivi, penalizzandoli un po’ sul piano dello score personale, ma le capacità di smarcamento di Rodrigo sono perfette».

Per concludere, visto che il Bologna prima dello stop era la squadra che concedeva meno passaggi agli avversari nella propria metà campo difensiva, De Leo ha voluto spiegare anche l’atteggiamento che ha portato a questo risultato: « Sinisa non ci vuole mai passivi o remissivi e siamo sempre aggressivi nella metà campo avversaria. L’atteggiamento è sempre di una aggressione alta e orientata secondo diverse strategie: abbiamo sempre un piano B, ma quando perdiamo palla la reazione mirata al contropressing e al recupero immediato è spiccata. – dichiara il tattico rossoblù, che conclude –  In un calcio fatto di transizioni e ripartenza, per certi versi abbiamo una matrice europea

Fonte Il Corriere di Bologna, articolo di Andrea Mossini 

 

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