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Il Corriere di Bologna – Il restyling del Dall’Ara procede, il 24 Luglio la presentazione davanti al tavolo tecnico
Visita in Trentino per Claudio Fenucci. A margine del tradizionale pranzo con gli organizzatori del ritiro estivo, ha avuto modo di confrontarsi con Bigon e Inzaghi per il calciomercato, nonché di rilasciare qualche dichiarazione riguardante il nuovo stadio. Appuntamento fissato tra una settimana, con il processo di restyling che sembra definitivamente pronto per decollare. “Stiamo preparando la documentazione per il 24 Luglio, quando ci sarà il tavolo tecnico con il Comune, in cui illustreremo il progetto e manifesteremo l’interesse a realizzare l’operazione”. Ma la fattibilità dell’operazione di riammodernamento dello stadio, passa necessariamente da una esplicitazione dei costi totali dell’intervento che sarà necessario effettuare: “A oggi non è un dato certo – dice Fenucci – e aspettiamo per sottoporlo al nostro azionista. Il costo è incrementato dopo le ultime modifiche decise, ovvero la ristrutturazione anche delle due tribune e l’idea di procedere al restyling per fasi: quando lo avremo, determineremo il percorso finanziario. Su quello politico non posso dire nulla: sta alla municipalità decidere se va bene e si può andare avanti, anche se penso che strade alternative al momento non ce ne siano”. Messaggio chiaro, che giunge durante un discorso passato a districarsi tra numerosi argomenti, tra cui anche il mercato e gli abbonamenti, con il Bologna che attualmente ha staccato 7000 tessere per la prossima stagione. La questione stadio, però, rimane nevralgica, con il cammino da seguire che si fa sempre più impervio. “Noi abbiamo dato scadenze e le stiamo rispettando – racconta l’ad – complicazioni progettuali permettendo. In tutti i paesi calcisticamente evoluti queste opere si fanno con interventi pubblici, qui è impossibile perché le finanze pubbliche sono riservate a cose più urgenti, quindi si procede con interventi di natura compensativa: conoscere come siano avvenuti i processi di ricostruzione a livello internazionale aiuterebbe a capire il progetto”.
Visita in Trentino per Claudio Fenucci. A margine del tradizionale pranzo con gli organizzatori del ritiro estivo, ha avuto modo di confrontarsi con Bigon e Inzaghi per il calciomercato, nonché di rilasciare qualche dichiarazione riguardante il nuovo stadio. Appuntamento fissato tra una settimana, con il processo di restyling che sembra definitivamente pronto per decollare. “Stiamo preparando la documentazione per il 24 Luglio, quando ci sarà il tavolo tecnico con il Comune, in cui illustreremo il progetto e manifesteremo l’interesse a realizzare l’operazione”. Ma la fattibilità dell’operazione di riammodernamento dello stadio, passa necessariamente da una esplicitazione dei costi totali dell’intervento che sarà necessario effettuare: “A oggi non è un dato certo – dice Fenucci – e aspettiamo per sottoporlo al nostro azionista. Il costo è incrementato dopo le ultime modifiche decise, ovvero la ristrutturazione anche delle due tribune e l’idea di procedere al restyling per fasi: quando lo avremo, determineremo il percorso finanziario. Su quello politico non posso dire nulla: sta alla municipalità decidere se va bene e si può andare avanti, anche se penso che strade alternative al momento non ce ne siano”. Messaggio chiaro, che giunge durante un discorso passato a districarsi tra numerosi argomenti, tra cui anche il mercato e gli abbonamenti, con il Bologna che attualmente ha staccato 7000 tessere per la prossima stagione. La questione stadio, però, rimane nevralgica, con il cammino da seguire che si fa sempre più impervio. “Noi abbiamo dato scadenze e le stiamo rispettando – racconta l’ad – complicazioni progettuali permettendo. In tutti i paesi calcisticamente evoluti queste opere si fanno con interventi pubblici, qui è impossibile perché le finanze pubbliche sono riservate a cose più urgenti, quindi si procede con interventi di natura compensativa: conoscere come siano avvenuti i processi di ricostruzione a livello internazionale aiuterebbe a capire il progetto”.Fonte: Il Corriere di Bologna; articolo di Alessandro Mossini
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