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Il Corriere di Bologna – Si vuole cambiare la legge Melandri

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In Italia e in Serie A ci sono stadi da ristrutturare completamente, è il caso dello stadio di Bergamo, e poi c’è il caso del Dall’Ara di Bologna.

Non a caso, in Lega è stata istituita una commissione che deve rivedere e riscrivere la legge Melandri, legge che riguarda proprio gli stadi.
Al riguardo non c’è un pensiero unanime, ma ci sono vari punti di vista, per questo non sarà un lavoro facile.
La riscrittura delle norme è stata portata a termine, la revisione sta continuando, ciò che manca è però, appunto, l’unanimità. 

Il consiglio della Lega deve ancora esaminare fino in fondo il testo, che si vuole migliorare e che poi dovrà essere passato all’assemblea, appunto.
L’idea di Bologna è quella di provare un modello pubblico/privato, modello molto utilizzato ad esempio in Germania.
Tuttavia, la commissione sta spingendo per la reintroduzione delle compensazioni residenziali e terziarie: ciò comporterebbe però il diritto alla speculazione e al consumo di territorio. Su questo punto ci sono idee diverse: c’è chi lo considera vecchio e non più proponibile, e chi invece ne è a favore.

Ci sono molte possibilità per rendere più agevoli i progetti, ma in ogni modo come prima cosa servirebbe un finanziamento da parte dello stato per le cosiddette ‘grandi opere’. Ce ne sono in abbondanza per quanto riguarda il calcio.
I soldi pubblici verrebbero girati ai Comuni (da parte dello stato), che nella maggioranza dei casi sono anche proprietari degli stadi.
Il modello che si seguirebbe è quello di Bologna.

Si sta pensando, inoltre, di instaurare un organo nazionale per limitare i tempi e organizzare al meglio gli interventi. Il compito principale di questo organo sarebbe quello di classificare gli stadi, indicando quali si devono abbattere e ricostruire e quali invece è possibile conservare attraverso un restyling.
Comunque, al momento, il testo sta dalla parte privata.
Servirà ancora del tempo prima che questo testo sia passato al vaglio del consiglio della Lega e poi del governo.
Stessa cosa per il futuro del Dall’Ara. Solo dopo la fine del lockdown la società Bologna e il comune si accorderanno per la presentazione del progetto e di chi lo costruirà.

Restano ancora valide le ipotesi di uno stadio temporaneo, che potrebbe essere costruito in zona Fiera o al Caab. Bisognerà valutare tutti i costi, i vantaggi e gli svantaggi.

(Fonte: Il Corriere di Bologna, Fernando Pellerano)

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