Bologna FC
Il dubbio amletico del modulo e la grandezza dell’Atalanta – 11 mar
Oggi pomeriggio al Dall’Ara andrà in scena la sfida tra una squadra ancora incompleta, che non riesce a trovare, per certi versi comprensibilmente, la sua dimensione e la maturità tecnica; dall’altra una grande squadra, perchè così va chiamato il gruppo di giocatori creato da un Gasperini che ha saputo mettere insieme i pezzi, dopo aver perso molti tasselli importanti nello scorso mercato estivo.
L’Atalanta è una grande ormai del nostro calcio, il Bologna ancora no, e prendere come modello la società di Percassi può essere un’idea non così sbagliata.
Quella odierna sarà ovviamente una partita molto complessa, perchè le caratteristiche dei nerazzurri potrebbero mettere in forte difficoltà Destro e compagni, che si ritroveranno senza due punti fermi come Gonzalez e Poli. Il primo ultimamente stava calando di rendimento, mentre il secondo in ogni partita stupisce per voglia e aggressività: rendendosi imprescindibile per i rossoblù.
L’Atalanta dovrà fare a meno del centrale titolare Caldara, per un problema che lo ha costretto a saltare l’allenamento di venerdì e che ha indotto Gasperini a non convocarlo per la trasferta bolognese. Del resto tutti presenti.
Le probabili formazioni.
Gasperini dovrebbe affidarsi a questo 11 iniziale. La linea a 3 è praticamente certa (difficile che giochi Mancini in mezzo a Toloi e Masiello) mentre c’è qualche dubbio per quanto riguarda il reparto avanzato.
Probabilmente Cristante agirà nuovamente dietro alle due punte Gomez e Ilicic, ma non è da escludere la presenza di Petagna o Cornelius. Nel caso in cui dovesse giocare uno tra gli ultimi due, il modulo diventerebbe un 3-4-2-1, con due trequartisti alle spalle di un’unica punta. Il sacrificato con questo sistema di gioco sarà De Roon, con Cristante che scalerebbe al fianco di Freuler.
Essere o non essere, diceva Amelto; 3-5-2 o 4-3-3 dice Donadoni.
La soluzione al dilemma non si sa se il mister bergamasco ce l’abbia già in testa, figuriamoci noi. Analizzando però la situazione attuale, i sistemi di gioco utilizzati nelle scorse partite e lo schieramento dell’avversario, si potrebbe propendere verso quel 3-5-2, o più precisamente 3-5-1-1 che divide un po’ i giudizi nella piazza petroniana.
Attenzione a Cristante!
Cosa sia successo a Bryan Cristante nell’ultimo anno e mezzo è difficile da comprendere: una crescita esponenziale quasi inspiegabile, sicuramente inattesa, ma allo stesso tempo non casuale.
All’Atalanta e con Gasperini si è trovato al posto giusto al momento giusto, un po’ come quando si inserisce in mezzo alle maglie dei difensori avversari partendo da dietro.
Il 23enne friulano è il vero punto fermo dei bergamaschi, ed è perfetto in qualunque posizione venga collocato. Se gioca nei due di centrocampo, si abbassa spesso per costruire la manovra e dare i tempi di gioco; non ha una visione illuminata, ma la sua concretezza basta e avanza per il gioco gasperiniano, che non necessita di giocate particolarmente creative.
Quando invece viene proposto dietro alle due punte viene fuori tutta la sua voglia di attaccare la porta avversaria (che non sfuma anche in una posizione più arretrata).
Nel 3-4-1-2 gioca quasi da trequartista, anche se, come detto prima, non ha in nessun modo le capacità tecniche, fisiche e mentali per farlo, ma, e mi ripeto, per Gasperini va bene così. La sua capacità innata nell’inserimento e il suo straordinario tempismo lo fanno rendere bene anche in una posizione “da numero 10”, proprio per via del gioco pragmatico del tecnico piemontese.
Cristante non rifinisce il gioco, ma lo facilita, e questo è il fattore decisivo per cui lo vediamo sempre in campo in un meccanismo quasi perfetto.
Come sfuggire al pressing a uomo?
Donadoni dovrà essere bravo a trovare le contromisure alla pressione uomo contro uomo degli atalantini.
Quasi sicuramente i nerazzurri presseranno alti, accoppiandosi con i difensori più tecnici e pressando costantemente la fonte di gioco rossoblù: Erick Pulgar. Per non incappare però in una inferiorità numerica difensiva, l’Atalanta lascerà impostare il giocatore felsineo con meno doti tecniche, isolandolo dai suoi compagni, per portare l’avversario a una quantità immensa di palle perse.
In questo caso i giocatori del Bologna dovranno muoversi in continuazione per non dare punti di riferimento, ma soprattutto dovranno giocare un’ottima partita dal punto di vista tecnico, che diventa un fattore fondamentale quando si incontrano squadre così aggressive e fisiche.
3-5-2 o 4-3-3?
Come detto, probabilmente più la prima, anche se il ritorno alla difesa a 4 non è un’opzione da buttare via, tenendo in considerazione la squalifica di Gonzalez e la forma non eccelsa degli altri centrali difensivi.
Sulle ripartenze, che giocheranno un ruolo molto importante come detto, potrebbe salire in cattedra Di Francesco, mentre Simone Verdi oltre a rendersi pericoloso in fase realizzativa, dovrà dare un aiuto nella fase di primo sviluppo, per sfuggire al famoso pressing tutto campo degli atalantini.
Portare a casa qualche punto contro la Dea non sarò di certo cosa facile, vista la grandezza e la maturità di un gruppo che sembra consolidarsi di giorno in giorno, ma provarci è d’obbligo.
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