Bologna FC
Il grande Giuseppe Gazzoni: dalla salvezza alla gloria
Cinque anni fa, il 24 aprile 2020, ci lasciava Giuseppe Gazzoni, uno dei presidenti più importanti nella storia del Bologna.

Era il 1993 quando Giuseppe Gazzoni Frascara prese le redini del Bologna per salvarlo dal fallimento della gestione precedente. In quell’anno Gazzoni, che aveva seguito le orme del nonno Arturo già presidente onorario del club felsineo dal 1916 al 1918, iscrive la squadra al campionato di Serie C. Il primo anno, il Bologna sotto la guida dell’allenatore Zaccheroni sfiora la promozione in B e mette delle solide basi per il futuro. Dal secondo anno il ritmo cambia e Gazzoni mette insieme l’accoppiata vincente: l’allenatore Renzo Ulivieri e il direttore Sportivo Lele Oriali. Il Bologna spicca il volo, viene promosso in B e l’anno successivo torna finalmente in Serie A terminando la stagione al settimo posto. A quel punto il Bologna non può fare a meno di sognare in grande e Gazzoni sceglie il perfetto uomo dei sogni: Roberto Baggio.
Giuseppe Gazzoni: mediatore tra Ulivieri e Baggio
L’arrivo di Roberto Baggio mette d’accordo tutti, o meglio quasi tutti. Ulivieri lo vede come un ostacolo e, prima di rassegnare le sue dimissioni nel 98’, afferma: «Con Baggio si retrocede. Siamo troppo sbilanciati». Ma Gazzoni, determinato, respinge le dimissioni di Ulivieri e, avendo a cuore il futuro del club rossoblù, si pone nel ruolo di mediatore fra i due. Seguì un periodo di “pace armata”: il Bologna chiuse l’anno all’ottavo posto, mentre Baggio concluse la stagione con un totale di 22 reti, il suo record personale. Altro record per il club fu quello della quota abbonati che salì a 27336.
L’arrivo di Carlo Mazzone e Beppe Signori, il Bologna si fa conoscere in Europa
Finito il ciclo Ulivieri e dopo la partenza di Baggio per l’Inter, Gazzoni sceglie come nuovo allenatore Carlo Mazzone. Il presidente, decide poi di scommettere su Beppe Signori, che in molti davano frettolosamente per finito. Le scelte di Gazzoni si confermano azzeccate ancora una volta e il Bologna attraversa una delle fasi più gloriose della sua storia. I rossoblù infatti, conquistano l’Intertoto e l’accesso in Coppa Uefa in seguito allo spareggio con l’Inter. Il Bologna si fa conoscere in tutta Europa: batte lo Sporting Lisboa, Real Betis, Slavia Praga e Olympique Lione. È costretto a fermarsi solo in semifinale contro l’Olympique Marsiglia: un’eliminazione durissima e amarissima.
Gazzoni lascia il timone: il rapporto con la piazza si incrina
Ma anche le più belle storie finiscono. Una volta partito Mazzone, nel 1999 Gazzoni sceglie Sergio Buso, che viene presto sostituito Francesco Guidolin, rimasto alla guida del club fino al 2003. Nella stagione 2001-2002 i rossoblù terminano al settimo posto, conquistando di nuovo l’Intertoto. La stagione successiva, nella prestigiosa competizione europea i rossoblù fanno un percorso strepitoso e arrivano in finale. Qui però, i felsinei vengono battuti dal Fulham. Guidolin abbandona la barca e il rapporto di Gazzoni con la piazza si incrina sempre di più. A questo punto il presidente affida le redini a Renato Cipollini, ma il destino del Bologna si fa sempre più buio. Non basta infatti il ritorno di Mazzone nella stagione 2004-05 a riportare la luce di cui il club aveva bisogno e i rossoblù retrocedono in B in seguito al drammatico derby emiliano contro il Parma.
Gazzoni e la ribellione contro Calciopoli, pace fatta con i tifosi rossoblù
In seguito alla delusione, Gazzoni esce di scena rivendicando le sue ragioni nelle aule di tribunale contro lo strapotere di Calciopoli e quella retrocessione piena di interrogativi. Bologna fu per Gazzoni una ferita mai del tutto chiusa e una bellissima storia dal finale amaro. Tuttavia, nel 1993 Gazzoni tornò al Dall’Ara da presidente onorario. Per l’occasione, la curva Bulgarelli srotolò uno striscione che diceva “Scusaci…Bentornato Presidente!”. Il popolo rossoblù riconosceva finalmente il suo valore e Gazzoni, commosso, poté finalmente fare pace con sé stesso.
Fonte: Marco Tarozzi – Più Stadio
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