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Bologna

IL GRILLO PENSANTE – Impantanati

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I numeri prodotti dal Bologna da inizio Dicembre non sono certo di quelli da giocare al lotto: 5 punti nelle ultime 8 partite (figli di 5 pareggi e 3 sconfitte) con 9 gol fatti e ben 17 subìti, l’ultima vittoria risale al risicato 1-0 casalingo contro il fanalino di coda Crotone.
Nell’aperitivo del sabato è stata gentilmente concessa al Genoa sia la terza vittoria in campionato sia l’inviolabilità della propria porta per la prima volta in stagione al Marassi, le partite dei rossoblu sembrano diventate sovente una quanto mai provvidenziale occasione di rivalsa per molti avversari; la Befana aveva riscattato l’Udinese che, in piena zona Cesarini, aveva riacciuffato un Bologna in inferiorità numerica interrompendo il trend di 2 sconfitte consecutive. Il Grifone, a sua volta, proveniva dalla sconfitta di Sassuolo ed ha subìto centrato la piena redenzione sul “campo di patate” di casa. Troppi indizi per non cogliere le prove di una difficoltà strutturale della squadra, capace sì di recuperare spesso e volentieri situazioni di svantaggio ma colpevole di impantanarsi in tali scomode condizioni praticamente ad ogni gara.
Nel termometro dell’atmosfera bolognese, a discapito dell’irrigidimento dell’inverno, la temperatura sta pericolosamente lievitando mentre la squadra sta venendo risucchiata sullo scivoloso terreno della bagarre retrocessione. Aleggiano sempre più insistenti le voci incriminatorie nei confronti di Mihajlovic mentre la società, finalmente, ha sbloccato il suo immobilismo acquisendo dal Lille il ventottenne Adama Soumaoro, nerboruto centrale difensivo che ben aveva figurato (e segnato) a Bologna proprio con la maglia del Genoa nella scorsa stagione; l’arrivo di un centrale (speriamo) affidabile era diventata ben più di una necessità, l’accoppiata Sabatini-Bigon confida che il franco-maliano possa essere la toppa ideale per un reparto che evidenzia falle decisamente preoccupanti. A questo punto diventa automatico l’acquisto del biglietto di ritorno al Bruges di Stefano Denswil, pagato ben 7 milioni di euro e rispedito un anno e mezzo dopo al mittente senza rimpianto alcuno se non per l’assenza della clausola “soddisfatti o rimborsati”.
L’altra pedina che dovrà obbligatoriamente essere ingaggiata in questa finestra di Gennaio è un centravanti col gol nel sangue, un tormentone che si trascina da troppi anni e da troppi calciomercati sprecati (il Bologna non ha un centravanti in doppia cifra dal 2015/16 con gli 11 goal di Mattia Destro) e la cui scelta non può e non deve essere superficiale. Vietato sbagliare.
Il terribile trittico di partite alle porte (Verona, Juventus e Milan) arriva quindi in un momento complesso, riuscire a ricompattarsi e reagire con veemenza può fare la differenza tra un girone di ritorno sereno e mesi tormentati nelle paludi della bassa classifica.

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