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IL GRILLO PENSANTE – L’habitat del Bologna attuale

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Accantonati ma non del tutto smaltiti i veleni del calciomercato, il Bologna ha reagito bene nella tana di un Parma dai ranghi infoltiti ma disperatamente alla ricerca di punti che permettano di riacquisire quota dal fondo della classifica. Solo alcuni dei nuovi arrivi ducali sono stati buttati nella mischia nella ripresa (quando la doppietta di Barrow aveva già creato danni irreparabili) ma la musica non è cambiata di molto, il Bologna è apparso padrone della situazione al cospetto di un avversario che trasmetteva un preoccupante senso di disordine e improvvisazione. Il terzo gol di Orsolini nel finale di gara è stato il punto esclamativo su una vittoria rotonda e pienamente meritata.

 

L’anticipo del venerdì sera contro il Benevento appariva quindi una manna dal cielo…quale occasione più propizia per dare finalmente un po’ di continuità ai risultati e scrollarsi dalle spalle l’ingombrante scimmia della bagarre salvezza? Auspici benauguranti considerando che, dopo solo 2 minuti, il ritrovato Nicola Sansone firmava il suo primo goal stagionale indirizzando la gara verso i desideri rossoblu. Col passare dei minuti però il focolare domestico si raffreddava come il clima che imbiancava il Dall’Ara, le streghe campane diventavano più audaci scorrazzando nel salotto avversario con eccessiva confidenza e pericolosità: nel primo tempo col palo interno centrato da Caprari, al quarto d’ora della ripresa con l’astuto colpo di tacco di capitan Viola che trasformava tempestivamente in pareggio l’errore grossolano di Skorupski in uscita. Un vero peccato considerando che il portiere polacco viaggiava all’interno di una striscia positiva di prestazioni, la speranza è che si sia trattato di un infortunio che non pregiudichi il convinto percorso di crescita intrapreso negli ultimi tempi.

Dal pari del Benevento la contesa, sebbene maschia e combattuta, scorrerà sul medesimo punteggio fino al triplice fischio finale di Ghersini che chiuderà un’altra pratica dall’odore di occasione fallita; la squadra di Pippo Inzaghi è sulla carta meno attrezzata, i numeri in tal senso sono impietosi: il valore della sua rosa si aggira sui 59 mln. contro i 142 mln. bolognesi (fonte Transfermarkt), dati riflessi in modo più ridotto anche sul monte ingaggi complessivo (32 mln. vs. 43 mln. – Fonte CF CalcioeFinanza).

Eppure Bologna e Benevento restano a braccetto con 24 punti nella zona medio-bassa della classifica e, salvo sconvolgimenti non pronosticabili, dovrebbero trovarsi nell’habitat ideale di entrambe per questa stagione.

 

Archiviati i 4 punti incamerati negli scontri salvezza, si apre adesso una striscia di 4 partite complicate contro Sassuolo, Lazio, Cagliari e Napoli, un poker calato sul panno verde a cui Mihajlovic dovrà rispondere con mani di altrettanto valore e nell’ottica di una palpabile crescita complessiva (galleggiando sempre in acque relativamente tranquille). Sperare di più, almeno quest’anno, appare oggettivamente poco probabile.

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