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Bologna FC

IL GRILLO PENSANTE – Lezione inglese

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Sebbene il posticipo nella tana del Diavolo non abbia portato in dote alcun punto in classifica, il Bologna ha venduta cara la pelle in un confronto nervoso, vibrante e combattuto ardentemente. La posta in palio, d’altronde, era quantomai alta per il Milan, costretto a rincorrere un quarto posto che per svariati mesi aveva avuto l’etichetta meneghina cucita addosso ma che adesso sembra aver sterzato senza indugi sulla strada per Bergamo. I ragazzi di Mihajlovic però si son ben guardati dallo srotolare tappeti rossi dopo la gratificazione della vittoria vitale con l’Empoli, la salvezza non è ancora agguantata e sarebbe estremamente insidioso renderla una saponetta difficile da afferrare considerando i pochi metri mancanti allo striscione del traguardo. Quindi nessun ridimensionamento: solita partita gagliarda ma raccolto gramo. Diventa pertanto una sorta di allettante match point il prossimo scontro casalingo con il Parma, ancora una volta astrusamente dirottato al lunedì sera e questa volta addirittura fissato al cervellotico orario delle 19. Sembra essere diventata un’impresa riuscire a seguire le partite della propria squadra del cuore, i giorni e gli orari a cui vengono proposte le gare in programma hanno ormai assunto le sembianze di un’estrazione del lotto dalla cui urna può uscire qualsiasi opzione…ma in QUESTO lunedì sarebbe opportuno evitare qualsiasi formalismo e anticipare il periodo vacanziero senza aggiungere ulteriori patemi ad una stagione che ne ha già collezionati fin troppi.

La settimana trascorsa è stata importante per aver riconciliato tutti i delusi e i convertiti ad altre discipline con il gioco del calcio; uno spettacolo che da troppo tempo ha perso gran parte del proprio fascino a causa delle leggi dettate da pay-tv, sponsor, club di prima fascia e compagnia bella. In sostanza dalla dittatura del Dio Denaro. Ma il mondo capovolto dal Liverpool e il Tottenham vietatissimo a tifosi con problemi cardiaci hanno restituito l’importanza dovuta al primo motivo per cui il calcio è il gioco più bello del mondo: EMOZIONI. Soltanto emozionandosi col quarto gol di Origi che ha spedito all’inferno il Barcellona strappando in mille pezzi un destino già segnato e con i brividi della tripletta di Lucas Moura che ha frantumato incredibilmente il sogno divenuto (quasi) realtà dei terribili ragazzi dell’Ajax è stato possibile avvertire chiaramente che le trepidazioni sono ancora possibili. E che non è mai finita finchè non è finita, gli inglesi ce lo hanno ricordato per l’ennesima volta. In Italia si combatte per una lunga annata con le unghie e coi denti per la conquista di una poltrona europea e, una volta abbrancata, non la si onora come Dio comanda dimenticandosi (senza alibi alcuno) la stessa combattività con la quale la competizione si era conquistata. Liverpool e Tottenham hanno impartito una lezione che a Bologna (ne siamo sicuri) hanno assimilato totalmente…sarebbe istruttivo calcare i palcoscenici europei quanto prima per dimostrare che in Emilia le nozioni non cadono nel vuoto.

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