Bologna FC
IL GRILLO PENSANTE – Pensieri di mercato
In una stagione che scivola via su una coda abulica e arida di contenuti ci si interroga molto di più sul Bologna futuro rispetto al Bologna presente. E’ sintomatico come si armonizzino in modo quasi naturale con il periodo i video e le istantanee pubblicate da un’attivissima sig.ra Dzemaili sui social, che espone orgogliosa la sua invidiabile famiglia tra le bellezze di Dubai in un riflesso incondizionato dell’ormai totale disinteresse per quelle che saranno le residue 5 partite del campionato di un Bologna senza pretese. Ben più interessante è scovare il nome giusto a cui affidare il centrocampo rossoblu con lo svizzero in procinto di emigrare verso i cugini canadesi, trasferimento che ci consegnerà per la seconda estate consecutiva un reparto nevralgico orfano del perno principale da dover rimpiazzare al termine di una stagione memorabile…Diawara doveva (purtroppo) necessariamente essere venduto e Dzemaili era già sposo promesso al Canada, ma ciò non toglie che individuare ancora una volta il pesce giusto in un mare tanto sconfinato è impresa tutt’altro che scontata, soprattutto con una borsa di denari che si ipotizza essere piuttosto leggera per finanziare una pesca grossa. Confidiamo che i nomi che circolano in questi giorni siano i classici preliminari di mercato, fumo negli occhi per chi agogna notizie interessanti in una fase in cui le certezze sono miraggi e le ipotesi più o meno fantastiche mirano unicamente a catturare l’attenzione del pubblico; Memushaj, Poli ed altri loro colleghi apparsi sui giornali sono nomi che possono avere logica ma che non appaiono sufficienti a raccogliere l’eredità di giocatori che hanno fatto oggettivamente la differenza nella singola stagione rossoblu disputata. Preghiamo che Bigon sappia estrarre un coniglio dal cilindro e strapparci un’applauso. Magari un’esclamazione di stupore.
Il centrocampo non è l’unico reparto che induce a confidare in rinforzi consistenti; a parte la coppia ben collaudata dei gendarmi tra i pali, la difesa avrà inequivocabilmente bisogno di essere puntellata. L’abbondanza di esterni, molti dei quali appartenenti alla linea verde, potrebbe indurre a scommettere ancora sui giocatori in rosa, ma il centro del fortino necessita di una rinfrescata profonda: Gastaldello ha vissuto troppi alti e bassi, Maietta è il solito guerriero ma con cicatrici che mordono ormai troppo sovente, Helander ha stazionato più all’Isokinetic che al Dall’Ara ed Oikonomou è vittima di un’involuzione preoccupante. Anche i numeri confermano il passo indietro: rispetto all’intera stagione scorsa il Bologna ha già subito 4 reti in più, e sono da disputare altre 5 partite. Un paio di corazzieri affidabili in mezzo all’area sarebbero quanto mai opportuni.
L’attacco è probabilmente il reparto in cui dovranno essere fatte le riflessioni più profonde in quanto niente appare scontato; dovranno essere valutati i vari sentieri percorribili per poi imboccare con decisione la via meno tortuosa gettandosi alle spalle qualsiasi superfluo rimpianto, con l’ago della bilancia inopinatamente rappresentato da Mattia Destro…potrà ancora essere il centravanti titolare del Bologna? La risposta a questa domanda sarà lo spartiacque tra gli scenari del mercato estivo all’ombra delle Due Torri.
Nell’attesa che tanti enigmi possano trovare le soluzioni più congeniali, nelle restanti gare anche i comprimari dovranno (ri)conquistarsi un biglietto per il ritiro di Castelrotto a Luglio; già dalla gara casalinga con l’Udinese alcuni giocatori vittime di troppe contraddizioni (Donsah, Taider e Viviani, ma non solo) dovranno chiarire in modo netto ed inequivocabile se sono cavalli sui quali sarà opportuno puntare ancora. In caso contrario Bigon avrà lavoro extra in un’estate che si preannuncia comunque già fitta di impegni.
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