Bologna FC
IL GRILLO PENSANTE – Più speranze che certezze
Decisamente, in questa sessione di mercato, si è ancora vista la mano di Giovanni Sartori, anche se sono mancati nomi altisonanti in questo mercato che precede la stagione che porta alla Champions.
Molti tifosi avevano approcciato questo calciomercato con l’entusiasmo di un bambino che, la vigilia di Natale, attende doni meravigliosi, sperando nelle buone capacità di Sartori. Di quelli che fanno volare la fantasia. C’è una Champions da affrontare e qualche pezzo da novanta sbarcherà sicuramente a Casteldebole…il vento è cambiato!
Invece, allo scoccare della mezzanotte del 31 Agosto, nessuna carrozza si è tramutata in zucca ma neppure nessun principe azzurro è stato ingaggiato. Il sapore è agrodolce. Un gusto che sa un po’ di occasione unica non sfruttata a pieno. Nessun acquisto “pesante” nell’estate in cui si è investiti di un privilegio enorme.
Puntellare su solidi cardini la conquista più di uno status che di una competizione europea. L’impressione è che la rosa sia un po’ meno competitiva di quella che ha terminato lo scorso torneo in trionfo, almeno sulla carta. Tutta la piazza confida che il campo possa dare un responso diametralmente opposto.
I titolari partiti sono stati sostituiti con più speranze che certezze
La rosa ha perso pedine fondamentali della trionfale cavalcata capitanata da Thiago Motta. Un po’ per scelta societaria (i mancati riscatti di Saelemaekers e Kristiansen), un po’ per scelte altrui (Zirkzee) e un po’ per opportunità (Calafiori). Mentre il laterale danese è stato sostituito con un profilo di comprovato valore (Miranda, fresco campione olimpico) per gli altri questo discorso non è replicabile. La cifra necessaria per riscattare il folletto belga è stata impiegata per imbarcare Cambiaghi, talento inespresso che al momento non sembra colmare appieno la casella del suo predecessore. Purtroppo non si potrà neppure confidare nella sua crescita in questa stagione, il grave infortunio subìto ha costretto Sartori ad ingaggiare il giovane Benjamin Dominguez (ed Iling-Junior in prestito secco a supporto).
Per i big Zirkzee e Calafiori il tema è ancora più delicato: Dallinga si è distinto nelle aree di rigore francesi ma nel Belpaese è tutto da verificare. Casale è indubbiamente un difensore appetibile ma le ultime stagioni non avevano convinto finito in casa Lazio. Non a caso mentre Calafiori brillava in un Europeo da protagonista, il buon Nicolò non era neppure stato convocato.
Ovviamente sono tutte considerazioni a bocce ferme e a mercato appena chiuso, è ben noto ai tifosi bolognesi che lo sviluppo di una stagione può imboccare i pensieri più disparati. Nel bene e nel male. La positività che si respira da alcuni mesi in Emilia induce, nonostante il brutto avvio in campionato, a intravedere comunque altre soddisfazioni all’orizzonte. Se siano reali o miraggi sarà il campo a stabilirlo.
Mercato molto complicato e pieno di insidie
Giovanni Sartori, Marco Di Vaio e tutto lo staff tecnico si è mosso all’interno di un mercato molto complesso, dove per trovare la quadratura del cerchio è quasi sempre mancato qualcosa.
Per esempio Hummels (unico profilo di spessore internazionale trattato) è mancata la convinzione del giocatore. Mentre per Ioannidis, Logan Costa e compagnia bella la cifra stanziata si è puntualmente infranta sulle richieste dei club proprietari dei cartellini.
È innegabile che un mercato tanto oculato, a confronto di quello faraonico della Juventus, avvalori la scelta originariamente opinabile di Thiago Motta. L’italo-brasiliano, oltre a non avere grande feeling con l’area tecnica, deve aver visto nella prudente strategia rossoblu una prigione per le proprie ambizioni personali. Fare bene in un ambiente che arriva da una stagione straordinaria è affare scomodo.
Se Vincenzo Italiano riuscirà a plasmare un “nuovo” Bologna convincente frantumerà lo scheletro del neo juventino prima che balzi fuori dall’armadio. Sarebbe la consacrazione sua tra gli allenatori top in circolazione e della piazza nell’elite del calcio italiano. Certamente si dovrà fare meglio di queste prime 3 gare di campionato, il doppio pareggio interno con Udinese ed Empoli, scandito dallo scivolone di Napoli, inducono a benedire l’imminente sosta per le nazionali. È tempo di registrare i nuovi automatismi.
Sceso leggermente il valore della rosa ma sorridono le casse rossoblu, grazie a Sartori
Il valore della rosa bolognese sfiora adesso i 286 milioni a fronte dei circa 300 stimati a fine Giugno (fonte Transfermarkt); una flessione del 5% circa che, seppur lieve, stona un po’ pensando all’ingresso sul rinomato palcoscenico della Champions League.
E’ stata una sessione di mercato redditizia, il saldo positivo (al netto di percentuali su rivendite da riconoscere ad altri club) si aggira attorno ai 7-8 milioni. Inoltre i corposi extra-incassi provenienti dalla qualificazione alla massima competizione continentale (quasi 40 milioni) sono finiti intatti nelle casse rossoblu. Mica bruscolini. Si sarebbe potuto azzardare un paio di nomi più altisonanti, i denari c’erano e la piazza l’avrebbe meritato. Alcuni plaudono ad un mercato basato sul potenziale, in linea con quello della scorsa estate che ha portato frutti ben noti.
C’è però una sostanziale differenza tra le due sessioni: una Champions League da onorare, la quale richiamerebbe qualche certezza in più e qualche scommessa in meno.
L’unico denominatore comune tra chi è soddisfatto dell’operato della dirigenza e chi si attendeva di più è la fiducia in Sartori ed il suo staff, un credito che il Cobra si è guadagnato meritatamente.
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Pietro Incardona
1 Settembre 2024 at 22:11
che siamo poi deboli dello scorso anno
Luca Grandi
1 Settembre 2024 at 23:50
Incomprensibile il mercato di quest’ anno, veramente scarso.
Wil
3 Settembre 2024 at 14:47
Remi in barca, film già visto