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Bologna FC

IL GRILLO PENSANTE – Punto e a capo

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Un primo tempo combattuto sebbene sterile ed una ripresa di sofferenza con capitolazione finale. La gara di Firenze è la metafora del campionato condotto dal Bologna, una buona marcia innestata nella parte iniziale per poi scalare bruscamente dopo il giro di boa; il pallone si è infranto sui legni della porta di Terracciano un po’ come i sogni dei supporter rossoblu sul muro della disillusione e la sconsiderata doppia ammonizione di Bonifazi riflette la tendenza autolesionistica della squadra nel tarparsi spesso le ali in autonomia. Insomma, tutto nella norma purtroppo.

 

Le acque agitate hanno convinto Joey Saputo a tornare nel capoluogo emiliano con la toga da giudice, tutti al di sotto dell’amministratore delegato Claudio Fenucci (che sembrerebbe attualmente immune al giudizio del patron) saranno passibili di scampagnata tra le Forche Caudine per rispondere del reato di “stagnazione sportiva” in cui brancola il club. Un decimo posto come top in 7 anni di serie A è bottino misero anche per i più garantisti.

Molti auspicano che a Giugno cali drasticamente una mannaia su parecchie teste come inequivocabile segnale di discontinuità, sfruttando l’assist offerto dalla corposa lista di contratti in scadenza: Diego Falcinelli, Federico Santander e Nicola Sansone non saranno rinnovati (qualche flebile speranza per quest’ultimo ma il suo rendimento non giustificherebbe un ingaggio da 1,6 milioni annui), per Medel andranno fatte scrupolose considerazioni mentre tra Francesco Bardi e Nicolas Viola soltanto il primo potrebbe restare. Saranno da valutare anche le posizioni dei giocatori a cui resterà soltanto un anno di contratto, ovvero Skorupski (vicino al rinnovo), Dijks, Mbaye (entrambi papabili partenti) e la coppia di senatori Soriano-De Silvestri a cui potrebbero essere offerti prolungamenti a cifre leggermente ribassate.

Matias Svanberg è un capitolo a parte tutt’altro che semplice, le richieste sul suo conto non mancano ma gli ultimi mesi sottotono potrebbero aver sfrondato eccessivamente il valore del giocatore, tanto che non è da escludere un trascinamento del rapporto alla stagione successiva e giocarsi il rinnovo in extremis col rischio di uno svincolo a parametro zero. Il finale di stagione indirizzerà la vicenda.

Il big bang della prossima strategia di campo scaturirà dal confronto tra Joey Saputo, Riccardo Bigon e Sinisa Mihajlovic, con quest’ultimo che per non levare le tende da Bologna e recuperare gli stimoli perduti pretenderà garanzie di rinnovate ambizioni. Ergo almeno 3 giocatori di spessore (un difensore centrale, un mediano ed un vice-Arnautovic) che irrobustiscano le gracili spalle della sua squadra e, contestualmente, non indebolire la rosa cedendo al massimo un pezzo pregiato.

Ma come è noto TUTTI sono sotto esame e pertanto, come su Riccardo Bigon aleggiano i minacciosi ectoplasmi di Sartori, Petrachi ed Angelozzi, sulle spalle del tecnico serbo sono appollaiate le proiezioni di Gattuso, De Zerbi e Pirlo. Anche in questo caso l’ultimo scampolo di campionato potrebbe suggerire le strade più opportune da battere.

 

E’ quindi lampante che importanti partite si giocheranno nelle stanze dei bottoni di Casteldebole nelle prossime settimane e, parallelamente, sul rettangolo verde avranno luogo le ultime 9 giornate di campionato che determineranno quali petali della margherita strapperà Saputo e quali invece deciderà di trattenere; con la parte sinistra della classifica sempre più distante la priorità è terminare il torneo in modo decoroso e valutare chi potrà far parte dell’imminente futuro rossoblu e chi invece non sarà più funzionale alla causa, comprendere se mantenere le attuali fondamenta oppure rifondare da zero perché, forse, è giunto il momento per mettere un punto ed andare a capo. Per scrivere una storia più avvincente.

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