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IL GRILLO PENSANTE – Questione di scelte

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Si resta così, dopo lo sbarco di Musa Barrow ed il volo verso l’Estremo Oriente di Dzemaili la porta girevole di Casteldebole si è inceppata sul più bello. Anzi no. Il rilancio dalla naftalina dell’argentino Paz non è passato inosservato in terra salentina e pertanto, neppure il tempo di riabilitarsi, che il sudamericano è stato impacchettato in extremis e spedito a Lecce in prestito con diritto di riscatto. Lo stupore per questa operazione improvvisa e la necessità di rinforzare la difesa apparivano all’improvviso come le facce della stessa medaglia: l’arrivo di un difensore è imminente. Ed invece ancora no. Nessuno è più entrato e nessuno è più uscito, per buona pace di chi agognava veder comparire sulla soglia l’Adone che abbellisse un Bologna saldo ma bramoso di qualche pezzo di rinforzo.

Insieme al mister si è deciso di non aggiungere qualcuno tanto per aggiungere, quindi resteremo così come siamo” precisava in settimana Walter Sabatini, proclamando una posizione rispettabile ed assennata ma non completamente digeribile dall’intero popolo rossoblu. Scialacquare danari è peccato ed il mercato di Gennaio è storicamente un pozzo senza fondo che non sempre restituisce merce per il valore sborsato; inoltre tra gli innesti estivi incominciano a sbocciare le prime gemme e la struttura complessiva della squadra sembra ben indirizzata ad acquisire una durevole solidità. Le dichiarazioni di Sabatini non sono però musica troppo gradevole per le orecchie degli ambiziosi, soprattutto quando la dogana per l’Europa si trova davvero ad un tiro di schioppo. “Però abbiamo già individuato per Luglio due calciatori fortissimi che andranno veramente a rinforzare la squadra e a caratterizzarla ancora di più” ha continuato il Coordinatore Sportivo, benedicendo con verbo zuccherino l’imminente futuro rossoblu ma originando un dilemma di difficile risoluzione: non sarebbe stato il caso di fare uno sforzo sul mercato e giocarsi già quest’anno un piazzamento per le coppe continentali? La bagarre è ampia e gli avversari hanno aggiunto frecce alle proprie faretre ma, essendo ancora tutto possibile, l’immobilismo attuale potrebbe essere fautore di rimpianti, sensazioni di incompiuto che sarebbero state dissipate con l’arrivo sotto le Due Torri di un centrale difensivo capace di elevare l’intera retroguardia rossoblu (in stile Lyanco dello scorso anno). Un’operazione più rotonda del tentativo fallito con Ibanez (etichettata giustamente da sor Walter come un’operazione di solo “completamento”).

Quindi niente fuochi d’artificio, le 2-3 pedine di alto livello necessarie per l’attacco al potere saranno individuate nel mercato estivo; al momento la dirigenza ritiene ragionevolmente distante la zona retrocessione, non intende investire (o non ritiene raggiungibili i profili giusti) e ritiene saggio limitarsi ad osservare l’evoluzione di una squadra in potenziale crescita senza troppi affanni e pressioni. A dare man forte alla strategia societaria, soprattutto in merito ai limiti qualitativi e quantitativi della retroguardia rossoblu, sono intervenuti già ieri sia il benedetto Bani (capace di prendersi lo scalpo del Brescia con la sua quarta rete stagionale da centravanti consumato) che Denswil (finalmente convincente nonostante fosse dirottato sulla fascia sinistra). Una scelta attendista dal finale incerto, c’è quasi l’intero girone di ritorno per capire se la scelta verrà ripagata da un finale positivo…Sabatini ci conta, Sinisa ci prova, Bologna ci spera.

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