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Bologna FC

IL GRILLO PENSANTE – Tempo di follìa

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La classica tregua forzata di inizio Settembre, in osservanza delle qualificazioni delle squadre nazionali, è stato un vero e proprio coitus interruptus per i tifosi rossoblu, bramosi di continuare ad ammirare la squadra 2.0 di Sinisa Mihajlovic che tante sensazioni positive sembra trasmettere. Poco importa se l’autorevole Transfermarkt posiziona il Bologna soltanto al 15° posto come valore della rosa… le oltre 25.000 anime presenti al Dall’Ara nel derby con la Spal hanno urlato in faccia al campionato che la voglia di imprese è ormai troppo ingombrante per lasciare spazi a dubbi ed incertezze, seppur razionali. E’ il momento di divertirsi. E’ il momento della follìa, quella sana che unisce e sa emozionare, distante anni luce da quella paradossale che ha recentemente intorpidito con deliranti comunicati razzisti l’aria milanese della sponda nerazzurra. Parole talmente scellerate da non meritare considerazione alcuna e che, con lo sport, c’entrano come i cavoli a merenda; molto meglio Gary Medel che rimanda al mittente con i dovuti ringraziamenti la convocazione in nazionale per sgobbare sul manto erboso di Casteldebole e rimettere benzina in corpo. Se anche questa è una forma di follìa ben venga.

Sarà proprio in terra lombarda, in quel di Brescia, che i rossoblu chiuderanno il curioso trittico delle neopromosse riprendendo il filo del discorso interrotto un paio di settimane fa con la zuccata santificata di Soriano; domenica pomeriggio si troveranno ad incrociare le armi, a proposito di follìa, con la compagine del figliol prodigo Balotelli (ancora assente per squalifica) e dell’istrionico presidente Cellino desideroso di riaffondare saldamente le radici nel fertile terreno della Serie A.

Sebbene confortato dai recenti comunicati medici del Policlinico Sant’Orsola, mister Mihajlovic diserterà la trasferta bresciana per proseguire senza interruzioni le terapie e con lui resterà fermo ai box anche Danilo a causa di una noia muscolare. L’infida trasferta del Rigamonti è il primo specchio d’acqua nella quale la truppa rossoblu dovrà riflettersi per comprendere la propria identità…che stagione può essere? Una di quelle barcollanti già viste e riviste? Una di quelle anonime sulla linea di galleggiamento? Oppure, dopo un lungo peregrinare, possibile che la tanto decantata svolta non rimarrà soltanto uno sperpero di frasi altisonanti destinate a dissolversi progressivamente in un’eco lontana? I tempi non sono certo maturi per sputare sentenze ma se, domenica sera all’imbrunire, Balanzone rientrerà sotto le Due Torri con lo scalpo della Leonessa in saccoccia allora, con il trionfo nel cuore, la via tracciata sarà probabilmente quella giusta.

 

 

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