Bologna FC
IL GRILLO PENSANTE – Un Bologna ancora non molto Champions
Gli acquisti fin qui formalizzati sono di indubbio valore ma portano in dote poca esperienza nella massima competizione continentale.
La stagione del Bologna appena conclusa non è stata una stagione ordinaria. Ritrovarsi tra le stelle della Champions League comporta un calciomercato altrettanto extra-ordinario, l’entusiasmo di un’impresa storica non può indurre alla sindrome della “pancia piena” ma piuttosto rafforzare la consapevolezza che in questa sessione si decide il futuro del club: una sliding door tra un fuoco di paglia e la conferma di uno status elitario.
Tra poco più di un mese si debutta nella massima competizione continentale. Immaginare le casacche rossoblu incrociare le armi col gotha del calcio europeo è elettrizzante, non ci si faccia però ingannare dall’inebriante musichetta delle notti Champions: servono spalle larghe e pelo sullo stomaco, l’entusiasmo non può più bastare.
Dopo le mosse iniziali, un mercato complesso in cui è difficile centrare gli obiettivi primari
Non sono stati riscattati Saelemaekers e Kristiansen, un po’ a sorpresa considerando il buon rendimento di entrambi; per il terzino danese la scelta è comprensibile, 15 milioni sonanti per il riscatto sono stati risparmiati ingaggiando Juan Miranda in un geniale blitz a costo zero. Diversa la questione dell’ala belga: i 10 milioni necessari per trattenerla sono stati dirottati per l’acquisto di Cambiaghi, giocatore dal curriculum meno scintillante ma sul quale Sartori scommette ad occhi chiusi. Il tempo dirà se si è trattato di un saggio baratto o di un azzardo eccessivo.
Dopodiché le dipartite tanto dolorose quanto fruttifere di Zirkzee e Calafiori e le difficoltà nel centrare gli obiettivi ideali (o presunti tali) per corazzare adeguatamente la rosa: il navigato Hummels ha nicchiato tanto da spingere la dirigenza rossoblu verso altri obiettivi, non è stata trovata la quadratura sul prezzo di Ioannidis (prima scelta per l’attacco) ed anche l’austriaco Prass ha preferito accasarsi all’Hoffenheim.
È un mercato in cui tutti i club italiani mettono tanta carne al fuoco ma a tavola tarda ad arrivare la cena, il Bologna non può fare eccezione.
Calciomercato Bologna – Dallinga il prescelto per sostituire Zirkzee, da completare difesa e centrocampo
Dal mazzo dei potenziali sostituti di Zirkzee è stata pescata la carta del suo connazionale Dallinga, promettente scommessa per un reparto che culla speranze di esplosione anche per Santiago Castro.
In difesa è arrivato il croato Erlic dal Sassuolo che può essere un buon comprimario ma è ancora vacante il ruolo da protagonista abbandonato da Calafiori; per rimpiazzarlo sono rimbalzati tra le testate giornalistiche fin troppi candidati, la realtà dice che uscito dai radar Hummels ci sono solo strade tortuose da percorrere. Ed anche una pedina in mediana di alto livello tarda ad arrivare in casa Bologna, tra una sola settimana si alza il sipario sulla Serie A e restano una ventina di giorni per i trasferimenti. C’è tempo ma neanche troppo.
La fiducia in Sartori mette d’accordo tutti per il finale di calciomercato
È ormai un ritornello, un mantra, un postulato scritto su tutti i portici della città: “massima fiducia in Sartori”. È anche un confortante rifugio nel quale soffocare i pensieri di un mercato che, ad onor del vero, stenta a decollare in fatto di acquisti “pesanti”. Tra i nuovi arrivi si contano parecchie presenze in Europa League ma una soltanto (di Miranda) in Champions; nell’intera rosa, il più importante palcoscenico europeo è stato calcato poco più di una cinquantina di volte, numero neppure troppo esiguo ma che si ridimensiona considerando che solo Freuler (21) e Aebischer (10) vantano un numero di presenze in doppia cifra.
In realtà non sarebbe necessario sparare ancora raffiche di colpi in campagna acquisti, ne sarebbero sufficienti 2-3 potenti e precisi che accentuino il carattere europeo della squadra.
Il precampionato mediocre degli uomini di Italiano non deve comunque essere foriero di fosche previsioni, mezza squadra è da poco rientrata alla spicciolata dagli Europei e c’è anche un nuovo sistema di gioco da assimilare. Un po’ di rodaggio è più che legittimo. Ciò che invece non concede attese è la sabbia nella clessidra che scorre inesorabilmente; la coda finale del calciomercato non è però soltanto il periodo più caldo e frenetico dell’intera stagione: è anche l’ambiente preferito del Cobra Sartori, quello in cui morde inaspettatamente dove nessuno aveva ancora posato lo sguardo.
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