Bologna FC
IL GRILLO PENSANTE – Un motore a trazione nordica
L’Emilia è territorio notoriamente celebre per le eccellenze che riesce ad esprimere nel comparto automobilistico, a distanza di pochi chilometri Maserati, Lamborghini e Ferrari sfornano da decenni gioielli annoverati tra le massime espressioni del Made in Italy ambìto a livello mondiale. Anche sulle due ruote in zona non ci si può lamentare, la bolognese Ducati è brand di grande fascino altrettanto riconosciuto e apprezzato.
Tra tutte queste brillanti realtà si sta affiancando di recente un’altra scuderia che, nella medesima area geografica, vanta una storia ultracentenaria disseminata di successi ma che da troppo tempo non riusciva a far ruggire il proprio motore.
Un motore che viene dal nord
La carrozzeria rossoblu del Bologna Football Club 1909 di questi tempi scintilla tanto da essere ammirata con reale rispetto dagli avversari, quasi un sospettoso timore; il segreto dell’attuale successo risiede sia nell’empatia totale del pilota italo-brasiliano col suo mezzo sia in un motore di squadra composto in prevalenza di cavalli di razza del Nord Europa, in tutte le sue componenti.
Abbandonando l’asfalto e riconfigurando sul classico manto erboso, balza subito all’occhio che la retroguardia rossoblu è presidiata tra i pali dal polacco Skorupski e sulla linea difensiva dall’austriaco Posch, dall’olandese Beukema e dal danese Kristiansen, comparto che tra i titolarissimi contempla come unica nota esotica il colombiano Lucumì senza trascurare la prorompente ascesa del nostrano Calafiori.
Anche difesa e attacco a trazione nordica
Freuler e Aebischer, i due alfieri che governano la mediana, condividono lo stesso spogliatoio anche nella nazionale svizzera.
Sulla trequarti agisce un’altro elvetico, il funambolico Ndoye, oltre all’istrionico belga Saelemaekers e lo svedese Karlsson che gode di grande credito in patria ma che non è ancora stato in grado di esprimersi al meglio dal suo arrivo nel Belpaese.
Superfluo evidenziare quanto sia imprescindibile lo scozzese Ferguson, autentico gigante in questa prima parte di stagione.
L’attacco è completamente orange: Zirkzee in crescita esponenziale è il faro, Van Hooijdoonk scalpita dopo la prima rete stagionale siglata al Verona in Coppa Italia.
Giovanni Sartori ha pescato a piene mani sui mercati nordici e sembrerebbe aver piazzato colpi audaci e lungimiranti, in linea con il modus operandi che tanto ha impreziosito la sua carriera nel corso degli anni.
Numeri che richiamano la storia
La vittoria di venerdì sera contro la Lazio di Sarri è un timbro che certifica la competitività rossoblu, non si sta osservando un fuoco di paglia ma una squadra solida e pericolosa in grado di farsi rispettare anche al cospetto di avversari iscritti alla Champions League.
I numeri di oggi spingono a rispolverare i libri di storia: il Bologna non perde dal 21 agosto e per scovare l’ultima striscia di 10 partite senza sconfitte è necessario ritornare alla stagione 1979/80, oltre 40 anni fa. È complessivamente la terza miglior partenza in Serie A del XXI secolo.
Numeri da far tremare i polsi e gonfiare il petto, in una stagione in cui gli Dei dello sport sembrano aver posato il loro occhio benevolo sulla città considerando che nel basket la Virtus Bologna sta dominando la Serie A1 e si trova nel gruppo di testa in Eurolega mentre la Fortitudo è capolista imbattuta in Serie A2.
C’è qualcosa di magico nell’aria e sotto le Due Torri si respira bramosamente a pieni polmoni per continuare ad assistere ad uno spettacolo che si ripete puntualmente settimana dopo settimana, godendo di una velocità di crociera inaspettata e senza arrovellarsi (ancora) eccessivamente di quale potrebbe essere il capolinea di questa promettente cavalcata.
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