Bologna FC
IL GRILLO PENSANTE – Una grande occasione sprecata
La Champions League era per il Bologna un’occasione da sfruttare per consolidare lo status europeo, purtroppo il ruolino di marcia desolante è figlio di un mercato estivo nel segno dell’austerity…in campionato si avranno più soddisfazioni?
Le serate infrasettimanali di Champions League per il Bologna stanno diventando una sorta di dolcetti dal retrogusto amaro. Appuntamenti al buio attesi con trepidazione dai quali si rincasa puntualmente senza aver quagliato.
Cosa ci dice il cammino in Champions League fin qui del Bologna
La sconfitta interna col Monaco, squadra certamente di caratura superiore rispetto al Bologna, porta in dote un bilancio nefasto al giro di boa: un solo punto in quattro partite, terza sconfitta consecutiva e zero gol segnati in oltre 6 ore di gioco (unica squadra dell’intera competizione). Ormai i complimenti non bastano più, di tanto in tanto non guasterebbe incassare punti (che, ad essere veniali, significa incassare anche danari dalla UEFA).
Questo gramo bottino riporta automaticamente allo scoccare della mezzanotte di venerdì 30 Agosto. Chiusura della sessione estiva di calciomercato. Il giudizio di chi ancora si inebriava dell’imminente debutto Champions non poteva essere lucidissimo, ma chi riusciva a mantenere un’obiettività di valutazione già aggrottava turbato le sopracciglia. Come può essere questo il mercato di un Bologna che ambisce a non farsi cacciare dal Paradiso appena dopo averne varcato la soglia? Perché la squadra si è tanto impoverita e le casse tanto rimpinguate? Non si poteva terminare la sessione con un saldo positivo più contenuto ma con un paio di giocatori che mantenessero quantomeno inalterato il livello della rosa?
La speranza collettiva risiedeva nelle intuizioni del gran visir Giovanni Sartori.
Si poteva e si doveva fare di più nel calciomercato estivo
Charles Bukowski soleva dire che bisogna sempre provarci, che è meglio avere delusioni che rimpianti. Se per bravura e/o fortuna il destino ti invita a cena con l’occasione della vita ci sono due possibilità. Ma una scelta può essere conservativa, nella quale si considera l’evento alla stregua dell’ avvistamento della Cometa di Halley. Si tenta il massimo della speculazione puntando il minimo sindacale su tante scommesse, il tutto accompagnato da svariate Ave Maria. Magari qualcuna può andare a buon segno.
Oppure c’è la scelta lungimirante: si coglie la palla al balzo provando a fare un ulteriore step qualitativo (anche piccolo), con l’obiettivo di restare attaccati allo status miracolosamente conquistato sul campo. Lo dirigenza rossoblu ha percorso la prima via, non sfruttando di fatto un’occasione d’oro in cui l’ambizione tecnica sarebbe stata propedeutica a quella economica. D’altronde lo stesso Claudio Fenucci ha recentemente ribadito che per poter contare su incassi rilevanti è indispensabile restare agganciati al treno europeo. Al momento però il cammino Champions è compromesso ed in campionato ci sono squadre come Napoli, Lazio e Fiorentina che appare complicato mettersi nuovamente alle spalle a fine torneo. C’è anche la variabile Coppa Italia ma è una matta che fa storia a sè.
Non ha funzionato la strategia delle tante scommesse, poche le responsabilità di Vincenzo Italiano
È quindi inutile arrampicarsi sugli specchi a difesa di una strategia che non rende merito alla meravigliosa cavalcata della scorsa stagione. Qualsiasi realtà , sportiva o aziendale, radicata sul suolo terrestre non potrà mai crescere senza una sana ed equilibrata autocritica. Si è scelto di dare il benservito a Saelemaekers e Kristiansen, sono migrati altrove Calafiori e Zirkzee ma non si è provveduto a sostituirli in modo adeguato. Si è deciso di puntare le proprie fiches su pedine di seconda fascia o che in Serie A non hanno mai militato.
Cosa ci dicono i risultati della sessione estiva di Calciomercato del Bologna?
Un tentativo di terno al lotto, dove, ad oggi, soltanto Miranda ha trovato un minutaggio accettabile.Del resto scende in campo il Bologna dello scorso anno con giocatori che stazionavano più in panchina che in campo. Castro ha un futuro radioso ma affidare a lui e Dallinga il peso di una stagione con Champions League annessa appare un sorpasso in curva. Come è (troppo) squilibrato l’avvicendamento Calafiori-Casale, sarà opportuno che Lucumi e Beukema nn prendano mai un raffreddore.
Difficile quindi attribuire troppe responsabilità anche a Vincenzo Italiano; ricostruire è sempre complicato, figuriamoci con una squadra impoverita in tecnica e personalità. Si spera che la squadra inizi ad alzare i giri del motore al più presto, al momento è innegabile che un paio di mesi siano andati sprecati.
L’Atalanta insegna che investendo adeguatamente si possono raggiungere grandi risultati
Alla prima qualificazione in Champions League nel 2019/20, l’Atalanta investí oltre 40 milioni per ingaggiare la coppia Muriel-Zapata (oltre ad azzeccare Malinovsky per 13 milioni c.ca).
Non fece una semplice comparsata ma arrivò fino ai quarti di finale dove il PSG soffrí le pene dell’inferno prima di superarla nel finale di gara. Una matricola diventata protagonista perché i Percassi non si sentivano corroborati dalla semplice partecipazione, avendo raggiunto la pista volevano (giustamente) ballare. E così è stato in tutte le successive stagioni europee.
Il punto è che non cavalcare un’opportunità simile è un delitto capitale. In gioco c’è molto più che scialacquare una stagione; confermarsi su certi standard significa far lievitare l’appetibilità della piazza per giocatori di livello superiore e innescare un circolo virtuoso dove consolidare è più facile che ricostruire. Gli sponsor sono disposti ad aprire molto più volentieri i cordoni della borsa per compagini che ruotino in modo perpetuo nella galassia delle coppe continentali.
Pochi giorni fa Marco Di Vaio ha affermato che l’obiettivo stagionale è qualificarsi nuovamente per una competizione europea. L’imminente doppia trasferta di Roma potrà dare maggiori risposte sul reale valore di una squadra che stenta a decollare.
Continua a leggere le notizie di 1000 Cuori Rossoblu e segui la nostra pagina Facebook
Roberto Ruozi
10 Novembre 2024 at 10:53
Concordo in pieno
Enrico
11 Novembre 2024 at 7:34
Io non concordo in pieno, Gasperini tanto per cominciare è rimasto all Atalanta e 40 milioni li abbiamo spesi anche noi a Bologna…. magari può essere vero che non sono arrivati i giocatori sui quali avevi puntato e hai dovuto virare alla fine su altri, è anche vero che andando avanti con la preparazione alcuni si sono infortunati e hai dovuto acquistarne altri dovendo rinunciare a fare follie altrimenti avremmo dovuto spenderne altri 20 o 30….. poi ci sta che la preparazione in agosto l ha fatta con mezza squadra e dovendo dare altra impronta di gioco e di come affrontare le partite…..quindi non facciamo i fenomeni a scrivere per prendere solo consensi da chi cavalca le sfighe….. questo è il mio pensiero e oggi avendo da affrontare 2 obbiettivi che diventano 3 con la coppa Italia siamo a pari punti da chi ha fatto tutto più comodamente l anno scorso lamentandosi degli acquisti fatti….