Bologna FC
Il Match Analysis di Lorenzo Sirri: Bologna – Fiorentina (2 Maggio 2021)
BOLOGNA. Derby dell’Appennino dal gusto agro-dolce per il Bologna FC, in grado di prendere tre gol su tre tiri in porta da una squadra in netta difficoltà e in piena lotta salvezza rovinando così una giornata che avrebbe potuto, seppur non matematicamente, dare lo scossone finale in ottica salvezza, ma allo stesso tempo di scoprire al 100% la genialità del talentino classe 2000 Emanuel Vignato.
Spesso utilizzato da Mihajlovic nelle zone laterali del campo come tutto-fascia, ieri ha dimostrato di essere un vero fenomeno a proprio agio verso l’interno del campo, dove può sfruttare il suo estro per dar vita a passaggi illuminanti: tre assist per la tripletta di Rodrigo Palacio, ma è il terzo ad essere un assist da vero e proprio fuoriclasse.
Ieri il BFC ha (ri)trovato il Fuoriclasse su cui fondare il proprio futuro.
Passando alle note dolenti si può analizzare come i gol presi, trascurando il primo che è stato un episodio particolarmente fortuito, siano dovuti a mancanze di concentrazione particolarmente gravi, su cui il sottoscritto come allenatore non riuscirebbe a passar oltre: Svamberg si perde l’inserimento di Bonaventura su un traversone da 40 m a difesa schierata, Danilo su un calcio d’angolo si perde la marcatura del giocatore Viola più pericoloso Vlahovic e Soumaoro e Skorupski si ostacolano a vicenda sempre nella stessa situazione di gioco.
Senza nulla togliere alla Fiorentina, sempre trascurando il primo gol subito su rigore, che è stato un episodio fortuito e inevitabile, in quanto il tiro diretto verso il braccio di Soumaoro era difficile da schivare, i restanti due gol sono dovuti a mancanza di concentrazione e motivazione: questa partita poteva essere tranquillamente archiviata portando a casa i tre punti.
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MODULO DI BASE |
MODULO OFFENSIVO |
MODULO DIFENSIVO |
BOLOGNA |
4-2-3-1 |
3+2/4-1 |
4-2-3-1 |
FIORENTINA |
3-5-2 |
3+1/4-2 |
5-3-2 |
FASE DI POSSESSO PALLA
Come ormai di consueto, il BFC costruisce sempre l’azione dal basso con una disposizione di tipo 3+2, con una prima linea larga da tre giocatori formata da Soumaoro, Danilo e Tomiyasu, al rientro post infortunio, coadiuvati da una coppia di mediani molto offensiva, come Soriano e Svanberg.
In zona 3 l’ampiezza viene coperta da De Silvestri a sinistra e Orsolini a destra, mentre la zona centrale del campo è riempita da Barrow e Vignato in rifinitura e da Palacio libero di attaccare lo spazio dietro la linea difensiva avversaria.
Perché dico libero? Oserei dire FINALMENTE libero di attaccare lo spazio in profondità, perché Vignato è un giocatore al 100% confident con il riempimento della suddetta zona di rifinitura.
Con Barrow e Soriano come invasori della zona di rifinitura spesso Palacio è obbligato ad abbassarsi o ad aprirsi lateralmente per aiutare lo sviluppo del gioco, mentre con giocatori come Sansone e Vignato può concentrarsi al 100% sulla linea avversaria e sull’attaccare con forza ed efficacia la porta.
I risultati si sono visti.
Come è stato detto nell’articolo sull’analisi tattica della prestazione del Bologna contro la capolista Inter un mese fa, giocando contro una squadra che in fase di non possesso gioca con una linea a 5 si rende necessaria la presenza degli invasori dell’ampiezza particolarmente alti, per attirare i quinti avversari, allargare la maglia difensiva e mantenere la parità numerica in prossimità alla porta avversaria.
Per questo motivo Orsolini e De Silvestri sono obbligati a rimanere particolarmente alti e di conseguenza si rende necessario uno sfogo in ampiezza alla costruzione, cioè l’apertura laterale di un giocatore che staticamente dovrebbe riempire una zona centrale del campo.
Contro l’Inter erano i mediani ad aprirsi lateralmente per creare una linea di passaggio e di conseguenza aiutare la costruzione in caso di forte pressing avversario, in questa partita, come si nota nelle immagini sotto, sono i trequartisti, o meglio gli invasori della zona di rifinitura: Barrow a sinistra (in foto sotto) e Vignato a destra (in foto sopra).
Questo è possibile grazie alle caratteristiche particolarmente offensive dei mediani Soriano e Svamberg, bravi poi a riempire immediatamente lo spazio svuotato dai compagni.
Giocando la Fiorentina a due punte (inoltre particolarmente poco propense a ritornare ad aiutare la fase prettamente difensiva nella propria metà campo) l’uscita laterale del trequartista permette di formare figure geometriche su cui avere riferimenti per il gioco di posizione e creare una netta superiorità numerica in zona palla, attirando gli avversari e aprendo gli spazi sul lato debole del campo.
Il contenitore spaziale della zona di rifinitura viene riempito principalmente da Barrow e Vignato, che come è già stato detto all’interno di questo articolo è il giocatore in rosa insieme a Sansone più adatto al riempimento della suddetta zona.
A differenza di Sansone però, in grado anch’esso di posizionarsi al meglio nel fazzoletto tra le linee avversarie, Vignato riesce ad avere la lucidità e la velocità di pensiero di fare una giocata veloce e verticale e non solo di appoggiarsi per sviluppare in ampiezza.
Spesso anche Svanberg e Soriano occupano tale zona quando i trequartisti del loro lato escono per dare un appoggio laterale.
Il contenitore all’interno del quale il Bologna è stato maggiormente pericoloso è stato sicuramente l’attacco della profondità alle spalle della linea difensiva avversaria.
Il primo e il terzo gol sono stati realizzati sfruttando sia la bravura di Palacio a rimanere in linea fino all’ultimo istante per poi attaccare lo spazio alle spalle di essa che la genialità di Vignato nel vedere certe linee di passaggio, che altri ottimi trequartisti non avrebbero notato.
Come spesso accade, Palacio esce per giocare in ampiezza e quando succede sono gli stessi trequartisti ad attaccare la profondità: in figura è mostrato Vignato, ma anche Barrow è molto bravo a sfruttare le proprie doti fisiche per attaccare la porta.
FASE DI NON POSSESSO
La Fiorentina costruisce il gioca dal basso con una linea da tre giocatori (Milenkovic, Pezzella e Caceres) aiutati dal mediano Pulgar.
Il Bologna affronta tale costruzione dal basso in funzione del posizionamento dei quinti avversari Biraghi e Venuti: nel caso in cui rimangano alti nella meta campo avversaria il Bologna spezza la squadra a metà sfruttando i tre trequartisti e la punta Palacio per un pressing a uomo sui riferimenti avversari in zona 1 e invece compattando la linea difensiva a 4 per proteggere la porta con i due mediani pronti a lottare per le seconde palle sulle spizzate di Vlahovic.
Riferimenti a uomo:
– Barrow a uomo su Milenkovic;
– Palacio a uomo su Caceres;
– Orsolini a uomo su Pezzella;
– Vignato a uomo su Pulgar.
Facendo così, il pressing a uomo sui quattro costruttori impediva alla squadra avversaria di costruire dal basso e la obbligava a lanciare sistematicamente verso i vertici, attorno ai quali erano sempre presenti sei giocatori del Bologna pronti a creare densità.
Impedendo la costruzione dal basso e allo stesso tempo impedendo il lancio semplice verso il riferimento centrale, l’unica giocata consentita (che il Bologna consente volontariamente) è quella in ampiezza, obbligando gli invasori dell’ampiezza Biraghi e Venuti ad abbassarsi per giocar palla.
Nel caso in cui i quinti si abbassino a giocar palla con i costruttori il Bologna esce con un riferimento puro a uomo, con il solo esterno basso libero da marcatura per ricreare la parità numerica vicino alla propria porta.
Il figura sotto si vede Tomiyasu in atto di presa di posizione veloce su Biraghi.
La difesa dell’ampiezza nei pressi della meta-campo viene effettuata tramite la presa di posizione dell’esterno alto sul portatore palla, aiutato dal terzino e dal mediano del lato di riferimento.
La difesa in ampiezza nei pressi della porta del Bologna viene effettuata invece con la presa di posizione del terzino basso, con l’aiuto dell’esterno alto e del tre-quartista Vignato, mentre il mediano stringe verso in centro del campo per difendere l’area di rigore.
Nel caso in cui la Fiorentina riesce a prendere campo, il Bologna difende la propria metà campo con due linee serrate da 4, Vignato libero di portare superiorità numerica in zona palla e Palacio pronto per portar su la squadra.
TRANSIZIONI
Il BFC è una squadra che preferisce consolidare il possesso palla non appena riesce ad andare in transizione piuttosto che cercare velocemente la porta avversaria, per cui non si sono notate particolari costanti tattiche: non si deve confondere la voglia di attirare la squadra avversaria nella propria metà campo per poi verticalizzare su un riferimento e giocarsi la situazione di gioco in spazio aperto con un gioco difensivista che basa il potenziale offensivo sul contropiede.
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