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Il momento giusto arriva sempre: Jesper Karlsson e la sua voglia di brillare

Un’intervista per il Corriere di Bologna che racconta il lungo periodo buio di Karlsson fino al gol della rinascita contro la Roma

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Jesper Karlsson all’Olimpico di Roma (Fonte immagine: Bologna FC 1909)
Jesper Karlsson all’Olimpico di Roma (Fonte immagine: Bologna FC 1909)

Un gol liberatorio, la corsa verso i tifosi nel settore ospiti dell’Olimpico e una gioia incontenibile. Jesper Karlsson, in un’intervista per il Corriere di Bologna, ha raccontato a cuore aperto le sue emozioni legate al primo gol trovato in maglia rossoblù. «Sul momento ero scioccato: non sapevo che fare, come esultare. Il gol lo avevo in testa da tempo, ho lavorato tanto per arrivarci e, alla fine, l’ho finalmente trovato». Un periodo complesso, fatto di tante panchine ed infortuni vari. Adesso, Jesper, spera di aver raggiunto la luce in fondo al tunnel.

Una rinascita dopo il periodo complicato con Motta

Un rapporto che non è mai sbocciato quello con Thiago Motta, artefice della grande stagione rossoblù culminata con la qualificazione in Champions League. «Quando sono arrivato ero in un momento fantastico della carriera. Giocavo e segnavo, sia nel campionato olandese che in Europa League. Poi ti ritrovi in un posto nuovo e non funzioni. Ero scioccato all’inizio e ancor di più quando vedevo il conto delle presenze: zero, zero, zero, sempre zero. Con Thiago Motta non riuscivo a comunicare: io non parlo italiano e lui con l’inglese non era a suo agio. Con lui non avevo problemi, l’unico era che non giocavo mai. In tutto questo, però, non ho mai pensato di andarmene: se avessi avuto il dubbio di non essere abbastanza forte per giocare in questo club o in serie A, avrei preso un’altra strada».

Thiago Motta

Thiago Motta (© Damiano Fiorentini)

La resilienza di chi ha saputo attendere il proprio momento, con pazienza e senza perdere l’entusiasmo e la fiducia. «Ho sempre creduto che il momento buono sarebbe arrivato. Ho fatto esperienza pure stando fuori: ho imparato a conoscere il campionato, ho capito l’importanza della componente fisica e della fase difensiva. Non bastano le capacità tecniche, so di dovermi completare. I miei compagni mi sono sempre stati vicino: ogni giorno che arrivo qui sono felice di vederli, mi hanno sempre sostenuto, sono dei grandi».

L’arrivo di Italiano: un nuovo capitolo per Karlsson

Un nuovo allenatore con nuovi dogmi e nuove esigenze. Per Jesper si è presentata l’occasione di farsi conoscere nuovamente e ripartire da zero dopo un anno frustrante. «Ho la stessa fame che avevo l’anno scorso, lavoro duro come ho sempre fatto. L’esclusione dalla lista Champions mi ha sorpreso ma è una decisione che ho dovuto accettare. Da lì ho tirato fuori il meglio, mi sono messo a lavorare duro e bene, sono contento di come l’ho gestita. Non è stato semplice fare i conti con la scorsa stagione. So che sono costato molto al Bologna e cosa si aspetta da me il club: devo ripagarlo. Sono fiero di come ho gestito il periodo, nonostante ti faccia delle domande e ti assalgano dei dubbi. Ma qui sto bene».

«Italiano mi piace molto, sia come tecnico che come persona. Sprizza energia da tutti i pori ed è uno molto empatico, vero. Se c’è qualcosa che non va, viene e te lo dice chiaramente. Parla molto, ti dà spiegazioni e riscontri. Motta e Italiano chiedono agli esterni un lavoro molto diverso: con Italiano mi sento più a mio agio, tira fuori il meglio di me. Non credo che la mia fase difensiva sia poi così male, ma posso migliorarla sicuramente».

Vincenzo Italiano, tecnico del Bologna

Vincenzo Italiano, tecnico del Bologna (Fonte immagine: Bologna FC 1909)

Dalla Nazionale alla sua vita in Italia: a tutto Karlsson

«Senza la mia famiglia e i miei amici non avrei mai superato un periodo così duro. Va detto che al volante siete catastrofici, ma è bello vivere da voi. Io sto sui colli, Piazza Maggiore mi ha rubato un pezzo di cuore, ci vado spesso con il mio amico Holm».

Diversi obiettivi per il suo futuro, a partire dall’essere sano e riuscire a competere regolarmente. «Voglio essere sano e riuscire ad allenarmi con continuità ed intensità. Ovviamente non giocando mai, la chiamata dalla Svezia non arriva ma mi manca molto. Ma la chiave è allenarsi bene e, poi, giocare bene. Poi ci sono delle eccezioni, tipo Orsolini: lui può fare ciò che vuole perchè ha tantissimo talento. È veramente bravo, very very wild».

L’arrivo di Karlsson, Moro e Holm per il primo allenamento della stagione del Bologna

Karlsson, Moro e Holm (© Bologna FC 1909)

Infine, una piccola parentesi sui tifosi rossoblù: per Karlsson sono fantastici. «Mi hanno sempre incoraggiato, anche per strada e non è qualcosa di dovuto. Voglio ripagarli, loro e tutti quanti. Io ci credo, sto qui e voglio rimanerci. Dopo il gol a Roma è stato bellissimo vedere la gente felice per me. Ho un ottimo rapporto con tutti i tifosi, sanno quanto ho cercato il gol, poi è stato pure decisivo per battere la Roma».

Fonte: Il Corriere di Bologna, Guido De Carolis

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