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Il nostro orgoglio è rossoblù – Anno nuovo, vita nuova. Il rientro di Cherubin – 17 gen

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Anno nuovo, vita nuova: anche il Bologna, per alcuni aspetti (purtroppo non ancora nei risultati), sembra voler conformarsi al detto. La scorsa settimana infatti, dopo una partita contro il Catania da dimenticare, mister Pioli è stato esonerato e abbiamo dato il benvenuto a mister Ballardini. Stefano Pioli non aveva avuto eclatanti demeriti nel suo operato, anzi, ma quest’anno il Bologna è arrivato a metà campionato in condizioni davvero precarie, e se si può cambiare qualcosa, è fisiologico farlo. Nel calcio purtroppo non è mai possibile fare diagnosi precise della crisi di una squadra, anche perché è impossibile che il problema sia uno solo, ma più spesso, e sembra questo il caso, c’è una concatenazione di numerosi eventi che porta all’impasse. In questi casi, si cerca un rimedio per tentativi, e, nel nostro caso, in attesa di sviluppi sul mercato, si è optato per un cambio di stile in panchina. La medicina per ora non ha fruttato molto, solo un misero punto, che probabilmente potevano essere tre, se il Bologna fosse entrato in campo con più personalità. Ma, dopo la rivoluzione in panchina, forse dovremo pazientare ancora un minimo per la risoluzione di questa crisi di identità che perdura da inizio campionato. Tuttavia, appare evidente che questa squadra deve ancora salire diversi gradini per poterci permettere di vedere un orgoglio rossoblù palpabile sul campo – per ora ce n’è solo uno sbiadito fantasma, che giustifica i fischi di una tifoseria sfiduciata per aver assistito all’ennesima messa in scena de “Aspettando il Bologna”, ovvero quello che dovrebbe essere il “vero Bologna”, novello Godot.
In ogni caso, questa settimana sembra opportuno accogliere con un bentornato e con i complimenti per la buona partita disputata contro la Lazio Nicolò Cherubin. Ballardini ha deciso di schierare subito titolare nella difesa a tre il nostro difensore assente da mesi per infortunio (infatti, fino ai primi di questo mese ha svolto lavoro atletico a parte), e l’idea è parsa azzeccata: Nicolò è risultato essere il migliore del suo reparto. Assente da aprile 2013, a causa della frattura dello scafoide del piede sinistro, è ora rientrato e nell’ultimo match non si è lasciato spaventare da Klose e colleghi. I tempi di recupero del suo infortunio inizialmente dovevano essere di tre mesi (in teoria rientrando già in luglio), poi i tempi si sono allungati e purtroppo c’è stata anche una complicazione con la caviglia destra, che ha richiesto un intervento chirurgico di pulizia. Insomma, alla fine non ha potuto partecipare a nessun ritiro estivo e successivamente, tra una terapia e un allenamento a parte, è rimasto in stand-by per tutto il resto del 2013. Ma il 2014 sembra proprio essere cominciato bene per lui e gli auguriamo di continuare così – anche se resta il dubbio sul rinnovo del suo contratto. Bisogna considerare che la nostra difesa fino ad ora si è spesso rivelata debole, e dunque la soluzione migliore sembrerebbe proprio trattenere il giocatore, che ha dimostrato di essersi da subito perfettamente reintegrato nel tessuto della squadra: il Bologna potrebbe aver trovato così un nuovo e stabile punto di riferimento per il reparto.
Anno nuovo, vita nuova… speriamo di poterlo constatare presto anche nei risultati. Forza Bologna!

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